Re: Referendum 12.13 giugno

Inviato da  Makk il 7/6/2011 13:22:07
Citazione:

cagliostro ha scritto:
Benissimo, abbiamo capito che persino la Costituzione ce la butta al culo. Solo che prima di arrivare alla Costituzione, il cittadino onesto è chiamato a considerare e confrontarsi con:

Bene, l'argomentazione sul tipo di refendum non è la solita fuffa ultra-tecnica che esibiscono gli antireferendari per far finta che a] non cambia niente oppure b] non è vero che i privati blabla. E merita un intervento.


Il referendum abrogativo è superiore a quello consultivo e propositivo.
Ho già spiegato i meccanismi in altri post e la "critica" di Franceschetti (sotto il profilo giuridico) è talmente ridicola che mi permetto di pensare di aver già risposto.

La sua obiezione qualitativa (sarebbe tutto meglio se fossero consultivi o propositivi) invece merita un minuto. Ne ho già parlato nello scambio con Calvero ma scelgo di rielaborare ancora perché mi preme.
I referendum consultivi e propositivi sono quanto di più vago si possa fare, dal punto di vista di intervento "anti-sistema". E' il potere che chiede il parere alla gente. Per poi (si auspica) tenerne conto e ricavare indicazioni su come comportarsi nel legiferare la materia (che è troppo complessa per le provere menti degli amministrati), mediando l'indicazione dei cretini con la sua "superiore autorevolezza".

Senza farla lunga, consultivo e propositivo sono meccanismo di consenso e illusione di contare come tutti gli altri. Sono COERENTI al sistema

Le risultanti sono visibili.
I popoli di Francia e Irlanda rifiutano con referendum consultivo la Comunità Europea? Non sono bene informati, poverini!* Bisogna rifare quando saranno "più consapevoli"! Segue campagna mediatica e intellettuale martellante (in Irlanda anche economicamente ricattatoria). Target acquired.

In Svezia fanno un referendum consultivo in cui il popolo dice NO. Bene, ma certo questo "NO" non significa che le chiudiamo dall'oggi al domani, le centrali, siamo ragionevoli*!
Le chiuderemo quando potremo permetterci la fornitura energetica autonoma o a prezzi competitivi. La volontà popolare verrà rispettata coi "giusti e ragionevoli" tempi. A 20 anni di distanza non ne hanno chiusa una che è una. Anzi, investono miliardi nello stoccaggio.


Il referendum abrogativo italiano è pensato per cassare una norma.
Cioè:
- il meccanismo della democrazia rappresentativa espropria il popolo del potere decisionale diretto.
- i delegati eseguono il minuetto della formalità parlamentare e fanno le leggi
- il popolo irrompe e dice "me ne fotto delle dinamiche maggioranza-opposizione, del passaggio in commissione, 3 passaggi camera-senato-camera, firma del Presidente, ecc... questa norma non mi piace!"

Il referendum all'italiana INTERROMPE i meccanismi del sistema. E' deliberatamente e da progetto UNO IATO nell'ordinato svolgersi della rappresentanza

Le obiezioni le posso sentir ronzare già mentre scrivo:
- è comunque "previsto" e dunque incorporato nel sistema come una delle tante illusioni di partecipare al processo decisionale;
- tanto fanno comunque come gli pare, vedi ad esempio blabla;
- è troppo tecnico, costringe ad infognarsi in cose al di sopra della capacità mentale delle masse, e quindi è strumentalizzabile.*

Fuffa. Ripeto qui le cose già dette.
Il succo è che i vituperati Padri della Patria uscivano dalla dittatura e dalla monarchia, in un momento in cui la guerra aveva spazzato via le "reti di cosca" interne al potere (che si trovavano deboli e in via di ricostruzione), in presenza di masse esplosivamente entusiaste (e in parte armate).
Loro inserirono nella nostra costituzione molte norme sgradite al potere (salute, lavoro, solo per dire le più comprensibili), molti meccanismi di garanzia dalla presa in gestione da parte dei pochi. L'indipendenza della magistratura e l'istituto del referendum sono (per il potere) fra le più "scoccianti" di queste forme.

Una debolezza del momento da parte dei poteri forti. Non c'è dubbio che, se avessero avuto mano libera, avrebbero fatto a meno. Ma erano largamente compromessi col fascismo e non potevano che starsene parecchio buonini e assistere alla formulazione di una Costituzione (da qui ricomincio colla maiuscola) fra le migliori che le nazioni occidentali si siano date.
E infatti il potere ha sempre tentato di annacquare e annullare il buono che c'è in una Costituzione "troppo attenta" alle esigenze e alla opinione delle masse.
Col ventennio berlusconiano abbiamo assistito al venire allo scoperto del fastidio verso la Costituzione.

Il referendum (abrogativo, QUELLO ITALIANO) è uno dei meccanismi di salute della democrazia, ma che lo sia per la democrazia non ne sminuisce la valenza anti-sistema: è il fastidioso momento in cui il popolo può dare una vera e propria bacchettata collettiva a quell'espressione del potere che è il meccanismo del consenso (partiti e parlamento).

Morale:
Franceschini dice cazzate monumentali.
E non mi sorprende, dato il "tipo di pensatore" che è: un cercatore di minuzie, cosa del tutto utile per un investigatore, ma ha una capacità di "quadro generale" scarsa e del tutto inadeguata a proporsi come "maitre a penser", ruolo che purtroppo crede di essere in grado di svolgere.




*non è buffo come le obiezioni degli antireferendari siano dello stesso segno e direzione dei Mastermind della politica allevati dalla P2?

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