Re: Referendum 12.13 giugno

Inviato da  Makk il 8/6/2011 11:48:36
Citazione:

Calvero ha scritto:
Certo che se volete confondere il povero Calvero, ce la state mettendo tutta

Per quanto mi riguarda ti posso offrire la mia personalissima Guida dell'Autostoppista Refendario.

1 - Cerca i post in cui si parla di Acqua pubblica SI/NO nucleare SI/NO leggittimo impedimento SI/NO. Se vedi che parlano concretamente della materia in essere, allora vogliono esprimere la loro opinione (es.: sono favorevole/contrario al nucleare perché blabla...)
2 - Se invece vedi che tirano fuori cose incomprensibili ("il comma x dell'art. y", oppure "il differenziale fra la mircontura e il barabaquack") e concludono con "ovviamente", "si capisce chiaramente", "è questo il VERO significato", allora NON stanno esprimendo la loro opinione: stanno facendo la supercazzola, che è l'ultima risorsa che rimane a chi sente di avere una posizione che non si può sostenere con parole semplici. Puoi ignorare quel post (motivazione: al n°4)
3 - Questo riguarda anche i MIEI post. Cioè, puoi ignorare i post di risposta alle supercazzole: se (ad es) makk si accanisce a rispondere alle supercazzole, è solo per non lasciare troppo spazio alla cortina fumogena e per tentare di ricondurre alle "parole semplici" l'obiezione. Non sempre con successo, perché le supercazzole dei tecnici servono precisamente a impedire di essere indagate.
4 - Segui la semplicità: una cosa vera, per quanto complessa, può essere spiegata in modo comprensibile. Quando uno convinto di una cosa vera cerca di trasmettere la sua convinzione ci mette passione, e soffre se non riesce a comunicare. La passione spinge a cercare il modo di arrivare al cuore del tuo fratello. Se non riesce a semplificare (che non serve a "convincere", bada bene, ma solo "entrare in contatto") ci possono essere motivi, apparentemente validi, ma che nascondo una cosa: ci sta mettendo poca passione e molto orgoglio per la superiore validità (intellettuale/spirituale/etica/morale/razionale/XYZale) della propria convinzione. Questo è un discorso generale e non solo di questo topic



Il resto del tuo discorso è piuttosto "alato" (sorpresa!).
OK, per una volta "pindareggio" anch'io.

Ti posso dire che, sì, la rivendicazione di base (l'acqua è la vita, non è una merce) è la fondamentale molla che ha convinto 1.400.000 disillusi a firmare per arrivare al referendum.
Sembrano pochi ma indicano tanto: non si era MAI avuta in italia una raccolta-firme che andasse di così tanto oltre le 500.000 firme richieste. Neanche avvicinarsi (mi pare che chernobyl ne fece 850.000)

Il tema (che spaventa i poteri e, per motivi diversi, parte dei contropoteri) "contamina" anche il nucleare ed è "preoccupante" perché potrebbe innescare una ripulsa più ampia: NON SI FANNO AFFARI CON LE VITE UMANE.

Questo è pericolosissimo (per alcuni). Per le implicazioni.

Che non sono affatto scontate. Anche se il quorum è raggiunto NON significa che una parte consistente della popolazione acquisirà una simile consapevolezza.
Anzi, diciamo che è improbabile nel breve termine. Nel medio termine è possibile che cominci a serpeggiare come vago sentimento diffuso. Nel lungo termine chissà.

Ma è una sensazione dirompente rispetto al trentennio passato: "non si fanno affari con la vita" parla di riflettere sullo sfruttamento del territorio, delle risorse, del sudore della fronte.

Riflettere. Non innescare chissà quale terremoto (se non nelle coscienze).
Semplicemente prendere in considerazione cose oggi inequivocabilmente scontate: la legittimità sempre e comunque del profitto, la indiscussa superiore qualità della proprietà privata, le soluzioni esclusivamente economiche ai problemi generali, e tante altre cose.

Prendere in considerazione, fermarsi un attimo e riflettere senza la spada di Damocle dell'ineluttabilità che una cosa sia così perché DEVE essere così.

Il mondo moderno è quello della comunicazione globale attraverso la carta stampata, l'etere e oggi l'internet.
E' un mondo dove una idea forte, dirompente, ha una grancassa immensa. Sproporzionata anche. Che crea giganteschi spostamenti, il mondo (occidentale e in parte il pianeta intero) oscilla in una direzione sola.

Poi si accorge che è troppo. Oscilla, per reazione, nella direzione opposta. Ma è troppo anche quello. Fa questo gioco poche volte, poi trova l'equilibrio. Si può riflettere serenamente e guardando alla mole di acquisizioni che le precedenti oscillazioni hanno portato, in bene e in male.

Positivismo/idealismo, psicologia Gestalt (il mondo influenza noi)/cognitivismo (noi influenziamo il mondo), fisica classica/quantistica, allopatica/alternative...

Le grandi oscillazioni portano una ingiusta prevalenza di una certa idea-guida e a feroci dibattiti che l'idea-guida la mettono pesantemente alla prova. La contro-oscillazione, seppur liberatoria, butta il bambino con l'acqua sporca e mette alla prova l'idea-guida uguale e contraria. Alla fine ci sarà la possibilità di vedere tutto il bene e tutto il male che comportano X e non-X. E, chissà, magari fare la sintesi.

Oggi stiamo raccogliendo i pezzi della filosofia: siamo positivisti o idealisti? Mah, intanto la semiologia è "agnostica" a queste due categorie: ammette "l'inconoscibile" ma non lo idolatra.

La psicologia? E' nella merda più totale.

La medicina? Quella allopatica è in difficoltà: la diga sta cedendo.
La reumatologa di mia madre le dice "non faccia assolutamente massaggi sull'infiammazione, niente magneto o roba simile... può fare shiatsu o agopuntura ( ), perché quelli, per chi ci crede, sanno riconoscere le energie e si accorgono dove non è il caso di intervenire"
Qualcuno nota l'ammissione di sconfitta in quel "per chi ci crede" molto più che nel "faccia shiatzu"?



L'ECONOMIA. Il grande fondamento della gestione delle nostre vite.
Qui non è più tempo di economia liberista contro collettivista. Hanno fallito entrambe. E' solo disperazione continuare a sostenerne una in favore dell'altra. E chiudere gli occhi sulla devastante incapacità di questi due modelli di rispettare una buona vita, un uso tollerabile delle risorse, una spiritualità pacata, il desiderio degli uomini di non andare in guerra.

La vecchia opposizione fra "libertà di agire" (liberismo) e "libertà dai bisogni" (comunismo), sta stretta: sappiamo tutti che sono entrambe desiderabili e forse è ora di rassegnarsi al fatto che perseguendo solo una delle due si perde l'altra.

NON SI FANNO AFFARI CON LE VITE UMANE.

Vale per tutte due le correnti ideali.
E il portato è rinunciare al proprio orizzonte ideologico.

Oggi, col turbocapitalismo trionfante (ma più esattamente "spadroneggiante") chi ha da perdere è uno solo dei due. E messaggi come quello che lancia questo referendum sono inquietanti.





inquietanti per chi ha paura di dover ridefinire del tutto (ma non da zero) una realtà che così com'è semplicemente non funziona.

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