Re: Referendum 12.13 giugno

Inviato da  eris il 14/6/2011 13:27:33
Citazione:
Ma stavolta, e qui io discordo da eris, i referendum sono stati impulsati direttamente da una raccolta firme e da una mobilitazione inaspettata che esprime altro dai contenuti stessi dei quesiti. Pių che "concedere", in parte il governo ha dovuto "cedere". Almeno questo č il mio sentire.


Intendo cosa tu voglia comunicare. Ma io ho il lato razionale che non lascia prevalere quello emozionale, e vedo solo una ulteriore sintesi di potere. Forse e' noioso ripetermi, pero' vorrei cercare di capire dove e' il fraintendimento tra le due principali posizioni che emergono da questo forum, in breve.

Vedo anche io una reazione della gente che evidentemente ne ha abbastanza. Eppure io sono tra quelli che crede che questa insofferenza e' continua, non e' iniziata con questo referendum.

In questo senso credo di concordare con Makk quando afferma che la gente non e' scema. Ed aggiungo che non lo e' stata nemmeno negli ultimi 20 anni.

Capisco anche Pispax quando non vede l'utilita' per il sistema di potere nel caso di questo referendum. Credo che la mia sia una analisi empirica, e quindi pessimistica, mentre, forse, Florizel vede questo momento storico come l'inizio di qualcosa di positivo, quindi una visione ottimistica.

Ma io non ci credo piu', e non e' sentirsi migliori o peggiori di chi ci crede, e' solamente un approccio. E oltre a non crederci, vedo esattamente delle dinamiche che si sono sviluppate negli ultimi 30 anni. Con la paura(?) da parte del potere che la gente si stia allontanando dalle istituzioni e dall'altra quindi il tentativo di riavvicinare le persone alla politica ( che non vuol dire quello che crediamo noi), ma il sostentamento dello stato di cose presenti.

Cio' lo si puo' evincere dalle dichiarazioni dei politici e dalle entrate sulla scena dei volti nuovi, di gente pulita. Ed io sono tra quelli che crede che il cambiamento non puo' avvenire tramite le istituzioni. Anche negli anni 70 c'era lo stesso dibattito ed abbiamo visto il risultato di chi ha creduto al cambiamento istituzionale.

In conclusione, c'e' gente che continua a dire che c'e' la crisi economica, c'e' crisi, mancanza di lavoro, non si arriva a fine mese. Ma la "classe" lavoratrice e' in crisi da sempre, e' da sempre che non arriva a fine mese, e' da sempre che non trova lavoro.

ps. Scusate le parole accentate con l'apostrofo. Sono su una tastiera anglosassone.

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