Re: Referendum 12.13 giugno

Inviato da  florizel il 23/6/2011 12:12:31
”per me la cooperazione tra individui comporta la valorizzazione dei singoli, per Makk la cooperazione è elemento e momento in cui il singolo perde la sua autonomia in nome di un momento collettivo.”

Citazione:
["impianto". "impiantito" vuol dire "rivestimento del pavimento", piastrelle, parquet, ecc ]


Forse non ho scritto “impiantito” per caso…
Vediamo:

Citazione:
la "crescita individuale" è possibilissima, ma è successiva e conseguente al momento "cooperativo".


Non ci siamo avvicinati di molto, io e te. Perché se pure il tuo ragionamento è oggettivo, io continuo a ritenere che il rischio più grande sia sempre in agguato nel fatto di riconoscersi numericamente PRIMA di dare il gusto significato al gesto singolo. In questo caso, il momento "cooperativo" rischia di perdere molto della necessaria convinzione di ogni individuo, che a sua volta fa da traino ad altri singoli individui.

L’autosuperamento è determinante proprio a fare del proprio gesto (singolo) fattore determinante a creare delle premesse, e ad avviare un processo quanto più moltitudinario possibile.
Proprio a determinare quel livello di consapevolezza di cui parli.
Vero anche che SENZA una certa reciprocità tra singoli e moltitudine, anche il gesto individuale tende a svuotarsi nella sua potenzialità.


"E' del tutto evidente che una massa con molti individui consapevoli al suo interno (o un'orchestra con molti elementi di preparazione musicale superiore) ha la possibilità di produrre risultati migliori e/o più in fretta."

Appunto.

Ancora una volta, mi viene da portare l’esempio della Val di Susa: in quella lotta – che dura da quanto?! – è percepibile la felice fusione e la reciprocità del gesto del singolo nell’azione della moltitudine.
E’ una lotta vincente già in questo legame, che va AL DI LA’ di sentirsi “massa”.
Forse è questo termine che andrebbe ridimensionato. Sa troppo di amorfo.
E rischia di riprodurre le stesse dinamiche nelle quali ci si “riconosce” in seno al sistema: è in questa definizione, non a caso calata dall’alto, che ogni singolo ha trovato la più forte motivazione ad agire; venendo essa a mancare per date circostanze (ed il “sistema” ha storicamente e strategicamente tutti i mezzi perché questo avvenga) anche i gesti singoli vengono depotenziati o resi inefficaci.

Ecco perché non sono del tutto d’accordo con la tua seguente opinione:


Citazione:
Insisto che i cambiamenti sono evoluzioni del corpo sociale e non dei singoli individui. Alcuni individui approfittano del movimento evolutivo per acquisire (e, se non sono troppo concentrati su se stessi, anche spargere) consapevolezza. Altri meno. Altri per niente e si limitano a vivere i miglioramenti che il cambiamento comporta.


Certo che i cambiamenti sono da attribuire all’azione del corpo sociale, ma a monte dev’esserci la potenziale riproducibilità di un gesto, ed esso acquisisce forza e determinazione solo se si trasforma in anche in crescita individuale.
Potrei concludere dicendo che il cambiamento più efficace ed incisivo (ma anche il più duraturo) è quello determinato dalla reciprocità tra individuo e moltitudine. Dovremmo auspicarcelo tutti.

Citazione:
il mio stare ANCHE su LC è proprio questo. Tenere aperto e disponibile un "luogo della coscienza". (questo pr chi, ogni tanto, arriva con la solita cagata del "è comodo stare dietro una tastiera e non fare un cazzo di concreto")


Non immagino neppure minimamente chi possa affermare una cosa del genere…

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