Re: NO TAV INSEGNA.

Inviato da  LuisPiz il 4/7/2011 14:35:11
Copio e incollo un commento da me postato sulla home.

In mezzo al corteo pacifico, facevo le stesse considerazioni ieri con un amico. Il popolo valsusino è un popolo fiero, indomito, battagliero ma, almeno per alcuni aspetti, è politicamente "ignorante".
Si parlava di "scuola pubblica", "welfare", "pensioni", senza accorgersi che la crescita della politica e dello stato nelle nostre vite è proprio la causa di ciò che vediamo nella val di susa.
Poi c'erano pensieri del tipo: "lo stato siamo noi", "lo stato ci deve proteggere", ""vogliamo una reale democrazia", etc.
Riflettevo su quella stranissima situazione: sostanzialmente combattevano lo stato centrale. con quegli slogan, però, ne sostenevano l'espansione. Paradossale.
Io ero nel corteo pacifico, con bambini e anziani, posso dire che qualcuno dall'alto ci ha guardati, perchè solo un miracolo ha fatto sì che i lacrimogeni cadessero nei rari punti "vuoti". Chiariamoci: feriti ce ne sono stati parecchi, altrochè, ma nessuno (di quelli a me vicini) in modo grave.
Manifestare serve a poco se alla fin fine lorsignori continuano a fare i loro porci comodi.
La vera nota "lieta" è che sempre più gente si accorge di ciò che il potere politico sostanzialmente è.
Allego un racconto veritiero della giornata:

"Domenica nei boschi di Chiomonte eravamo in tanti, la questura dice 5.000 mi vien da ridere, siam partiti da Giaglione, bambini, famiglie, anziani, cani, tanti Valsusini, ma anche Veneti, Lombardi, Romani, tutti con bandiere e striscioni, ......alcuni armati di violini e fisarmonica, ci siamo mossi nel bosco, siamo arrivati al presidio, tra i manifestanti alcuni avevano un casco, penso sia un’esagerazione mi dico…poco dopo cambierò idea, sono nel prato poco oltre alla baita del presidio, sotto i cavalcavia dell’autostrada, fino a quel momento non c’erano stati scontri, noi eravamo comunque in un area lontana da quella”calda”, di fianco a me un bambino di 10 anni, stavo fotografando in tutta tranquillità, quando mi vedo piombare dall’alto con la chiara intenzione di colpire la folla, decine e decine di lacrimogeni, uno di questi mi colpisce sulla schiena, cado per terra, il bambino vicino a me resta impietrito incrocio il suo sguardo, con l’aiuto di un manifestante mi allontano nel bosco verso la baita in un luogo riparato.Nulla di che solo un brutto ematoma, ma se il lacrimogeno avesse preso il bambino magari in testa, non ci voglio neanche pensare, dall’alto dell’autostrada i poliziotti e i finanziari ridono…la ferita sulla schiena guarirà in qualche giorno, ma la cosa più dolorosa e che non guarirà mai è la sensazione di impotenza davanti a un abuso di potere, la violenza gratuita, la provocazione…io domenica Black block non ne ho visti, ho visto gente di tutte le età e di ogni genere particolarmente arrabbiata, gente che cercava di difendersi da proiettili di gomma, quel che dicono i giornali è un’altra storia, io ero li e come me tante persone e tutti sanno cosa è successo domenica…"

P.S.: Come al solito, il divario tra racconto della carta straccia e di internet è ampissimo. Io non ho visto nessun black block, nessuno che parlava inglese, nessuno che parlava spagnolo.

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