Anarchia e Statalismo: se il secondo fosse il mezzo per giungere al primo?

Inviato da  Floh il 13/11/2011 12:06:54
Nei commenti all'articolo “Lew Rockell: L'Euro e l'Europa sono stati un errore” ho seguito con interesse il dibattito tra due scuole di pensiero opposte avvenuto tra Pikebishop ed a_mensa.
Pikebishop, riassumendo, sostiene che le tasse rappresentino solamente una forma di violenza in quanto i soldi che si e' costretti a mettere in comune vengono poi smistati verso opere che hanno poco nulla a che fare con l'interesse collettivo e di conseguenza di ogni cittadino.
Il suo pensiero liberale e' di conseguenza antistatalista ed essendo di fatto impossibile passare dalla Repubblica delle banane all'anarchia non vede nessuna soluzione all'attuale stato delle cose e considera la situazione fuori dal nostro controllo.
Propone percio' alla situazione attuale (che non potra' che peggiorare e poi degenerare) un approccio di difesa individuale.

Cito le sue parole

“Spendersi tutto in donne, vino e canto ed evitare come la peste di lavorare per denaro ma comprarsi armi e munizionamento (non perche' uno debba usarli, solo come mossa psicologica per farli cagare sotto) e appezzamenti di terra. Cercare di non usare denaro e tornare per quanto possibile all'economia del baratto. Comportarsi (e non do istruzioni per ovvi motivi ma andarsi a leggere i manuali del Special Intelligence Service del Special Operation Executive scritti nella imminenza di una invazione nazista della Gran Bretagna, disponibili in rete, sulla resistenza passiva e sabotaggio) come se si vivesse in una nazione occupata da forze straniere, cosa che in realta' e' vera ora ed in fondo e' stata vera da 50 anni a questa parte, e resistere con l'intento di vincere. Insomma, affamare la tenia sperando che muoia prima di noi. E se facciamo la fame noi, comunque fa la fame anche lei, che e' meglio di noi morti e lei grassa, con la differenza che lei non canta e balla tammuriate a costo zero, mangia, e mangia solo se mangiamo anche noi. Siete in guerra, una Guerra Fredda.”

a_mensa ritiene che lo Stato debba rendere la societa' equa secondo il principio “Chiedi a chi puo' dare e dai a chi ha bisogno” e ponendo come soluzione all'attuale iniquita' sociale una forma di prelievo fiscale di tipo progressivo.

Riporto la sua stessa descrizione della tassazione progressiva

“questo non vuol dire che tutti pagano la stessa percentuale, ma che, ad esempio ci sarà la prima fascia di reddito fino a 15.000€ esente, da 15.000 a 20.000 il 10% poi la fascia da 20.000 a 30000 pagherà il 15%, da 30000 a 50000 il 20%, ecc.... fino ad esempio sempre tra i 300.000 e i 400.000 il 70% oltre i 400.000 il 90%. adesso non discutiamo sui numeri, è un esempio per far vedere come con 18.000 uno pagherà solo il 10% sui 3000 che eccedono i 15.000, ecc... per cui quando parlo di aliquote MARGINALI, parlo delle aliquote da applicare alla parte di reddito superiore, quella che pochissimi hanno.
la ragione per cui la progressività è indice di civiltà si basa sulla constatazione che mentre richiedere il 10% a chi ha 1000 rappresenta portarlo a non poter quasi a vivere, chiedere il 10% a chi ha 100.000 gli lascia non solo di che vivere ma anche malversare.”

Secondo me un mondo di stampo anarchico e' certamente il piu' auspicabile perche non comporta imposizioni e permette la libera espressione della persona ma senza una corretta forma mentis, che tuttora manca ai piu', esso rimane inattuabile.
La soluzione sarebbe passare per una societa' piu' equa che permetta un sistema di istruzione non viziato dagli interssi corporativi per formare una generazione che sappia utilizzare la logica e sia di conseguenza libera dai condizionamenti ideologici, solo allora si potrebbe provare a mettere in pratica un mondo realmente libertario...
Confesso che il punto di vista di Pike lo trovo piu' realista, infatti se anche discutendo dovessimo trovare la formula di leggi che risolvesse l'attuale crisi come sta cercando di fare a_mensa saremmo mai in grado di applicarla?
Non credo, ma senza pensare a una soluzione essa non puo neanche essere proposta alla popolazione, in altre parole non varrebbe almeno la pena di provarci?
Per ottenre una soluzione almeno teorica (che ci risollevi e ci permetta di progredire) oltre alle misure di tipo economico si deve pensare a delle leggi che non permettano ai governanti di riportarci nuovamente nella situazione in cui siamo arrivati e che nel tempo permettano a tutti di godere di un'istruzione completa e sana.

Voi che ne pensate?

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