Magnifico tuffo in un romanticismo amaro….grazie, Decalagon.
A mio parere dallo studio del Washington Post è emerso un evidente esempio di come la percezione dell’individuo è altamente costruttiva, dove si incrociano tutta una serie di fattori (emozionali, cognitivi, familiari, lavorativi)che rendono i nostri comportamenti <abitudinari > e che c’è un’incredibile differenza tra mondo reale e mondo percepito.
Non stiamo perdendo molto di ciò che ci circonda…..abbiamo smarrito noi stessi.
Ma il bambino no….lui ha percepito <qualcosa>. Curiosità? Forse…. Penso invece che quella percezione genuina dipenda dal fatto che la sua mente non sia ancora inquinata come quella degli adulti, dai costrutti mentali e sociali(…..e spero che non impari alla svelta a rimanerne contaminato).
Cosa potrei fare se mi trovassi in circostanze analoghe?
Non so…nonostante il mio proverbiale daffare quotidiano vorrei rimanere come quel bambino : semplicemente incantata.
In fondo, il tempo non ha spazio se non per sé stesso.
P.s. se vi capitasse di incontrare un pianista , in giro nel nostro Bel Paese…..non abbiate timore: è
Paolo Zanarella
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