Re: Come viene recepita l'informazione.

Inviato da  Pispax il 8/4/2012 1:25:20
Perdona se prendo una tua affermazione come case study incredulo.
Nel caso prenditela comoda per la risposta: non ripasserò per un altro po'. Quindi hai tutto il tempo di trovare le argomentazioni più opportune. Poi ti spiego perché.


Citazione:
Se io mi rendo conto che i governi SE NE FOTTONO del nostro bene e non hanno nessuno scrupolo a farci fuori, se mi rendo conto che mentono acquisisco un'altra VISIONE DELLO STESSO MONDO.


Si, ok.
Fin qui ci siamo completamente.
Questo descrive pienamente - sia negli esempi che anche al di là degli esempi - il processo di acquisizione della consapevolezza.
Che può essere una buona consapevolezza, o anche una consapevolezza mediocre, o persino una consapevolezza farlocca. Esattamente come per la mozzarella, mica tutte le consapevolezze sono uguali.
Però sempre di lì si passa: il "rendersi conto".






Citazione:
Cambiando la visione, interpretando gli avvenimenti con una nuova chiave di lettura, appaiono sempre più evidenti le VERE MOTIVAZIONI dei comportamenti dei potenti.

Non sono un "complottista" per questo, sono solo una persona che ha perso le illusioni che gli avevano propinato e ha imparato con quale razza di figli di puttana ha a che fare.

Tu contesti che i figli di puttana siano identificati solo con Usraele e hai ragione, dimenticando però quale peso abbiano avuto nella COSTRUZIONE del nostro mondo, dimenticando che noi occidentali UBBIDIAMO a loro, sono i nostri padroni.


"USraele"
USA + Israele.

Proviamo a seguire questo filo di argomentazione: il famoso case study.
Come dicevo prima, io sono sulla piazza da un bel po' di tempo.
Ho buona consapevolezza di come gli USA abbiano avuto peso nella costruzione del nostro mondo, e di come, tutto sommato, noi ubbidiamo sostanzialmente e fondamentalmente a loro.
Ma allo stesso tempo, e sicuramente per un mio errore, non riesco proprio a vedere in che modo noi stiamo ubbidendo in modo paragonabile anche a Israele, e il peso che anche quest'ultimo ha avuto nella costruzione del nostro mondo.
Per quanto riguarda gli USA ci sono parecchi esempi. La tragedia del Cermis (e scusa se dico poco) è uno dei meno sostanziali. Persino Ustica in quest'ottica assume un peso poco rilevante.
Che so, vogliamo invece iniziare a parlare degli Anni di Piombo e delle BR, almeno (o meglio: quantomeno) negli ultimi periodi del fenomeno?

Gli USA non hanno condizionato solo la nostra politica estera: si sono intromessi pesantemente (cioè addirittura più pesantemente di quanto si ritenga lecito a uno Stato fare su un altro Stato) nella nostra politica interna.



Mi piacerebbe sapere da te in che modo Israele ha fatto altrettanto.
Nomi, date, episodi.
Questa stessa domanda l'ho fatta anche a altre persone.
Il motivo per cui ti invitavo a prenderti il tempo che ti serve è che poi più o meno nessuno ha saputo dare risposte diverse da Fiammetta Nirenstein (che però è italiana) o da qualche cazzo di votazione marginale all'Assemblea dell'ONU (che però è politica estera. Cioè una cosa che descrive il modo con cui l'Italia si approccia con l'esterno, non con se stessa).
I più disperati mi hanno addirittura detto che Israele è il nostro padrone perché una volta all'anno al telegiornale si parla del Giorno della Memoria.
(Tanto per rendersi conto delle proporzioni, pensa a come sarebbero state migliori le nostre vite se la nostra sudditanza nei confronti degli USA si fosse limitata a parlare sui telegiornali, una volta all'anno, del 4 luglio)


Aspetto con calma una risposta.
Che ti ricordo che deve riportare in primo luogo gli episodi, poi seddercaso anche date e nomi.


N.B.: Facciamo un test.
Se questa risposta non ti arriva immediata e chiara alla mente, ma ti devi impegnare in qualche tipo di ricerca o di consulenza, rifletti sul fatto che forse stai sostenendo una consapevolezza falsa.
Ovvero che porti avanti una "consapevolezza" che ti è stata inculcata da qualche tipo di pensiero mainstream del cazzo.









P.S.

Citazione:
Per questo a volte fai delle figure assurde, le stesse figure di persone che non hanno nemmeno un decimo delle tue competenze e della tua dialettica.


Ti ringrazio per i complimenti sulle competenze, che un po' ne ho, ma, per favore, e se è possibile, cerchiamo un po' tutti di smetterla di parlare della mia "dialettica". E' una cosa che distorce completamente il senso delle cose.

Avere una buona dialettica è solo la dote che permette di esprimere le proprie idee in modo che siano comprensibili per benino anche agli altri.
Invece mi fa l'impressione che ultimamente questo termine sia utilizzato per dire che se in pochi mi rispondono a certe questioni, è solo perché io sono bravo a rigirare le frittate con la mia "dialettica", che messa così pare un po' l'arma segreta di Hitler o di 007.

In realtà l'utilizzo strumentale della "dialettica" per rigirare le frittate è una cosa che siamo un po' tutti abituati a smascherare, quindi è bene sottolineare che non è questo il caso.
Altrimenti verrei massacrato in pochissimo tempo.

Il fatto che questo non accada (o almeno che non accada spesso: anch'io ho la mia dose di bischerate nel curriculum) credo stia a dimostrare un'altra cosa.
Per quanto mi riesce io cerco di porre questioni che vanno il più possibile vicino al cuore del problema. Cioè questioni di sostanza, non trappoline dialettiche.
Lo faccio esclusivamente per un motivo egoistico: "vincere" con una trappolina dialettica ti gratifica solo di una vittoria effimera; affrontare un discorso di sostanza (e sperabilmente "perdere" la discussione) è una roba che invece mi fa crescere un po' di più.
Che poi è la cosa che interessa a tutti noi.
O almeno dovrebbe.


Lo so che questo appunto non ti riguarda, quindi scusami se ti chiamo in causa solo per togliermi un sassolino dalla scarpa.

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