Re: La Tromba d'aria sull'Ilva

Inviato da  padegre il 30/11/2012 17:41:44
L’11 ottobre 2007 l’allora senatrice Franca Rame, moglie del Nobel Dario Fo, indirizzava a Livia Turco (PD), ministro della salute del governo Prodi, una interrogazione parlamentare sulle gravi condizioni dei bambini del quartiere Tamburi di Taranto che, come denunciava il primario di ematologia prof. Patrizio Mazza, a 10 anni già manifestavano la sindrome del fumatore incallito, e la ASL locale evidenziava un tasso di neoplasie polmonari tra i più alti d’Italia.
Alla interrogazione non seguì alcuna risposta.
Lo stesso partito, il PD, accettava come finanziamento elettorale 98.000 euro dai padroni dell’Ilva, e 100.000 euro dalla Federacciai, regolarmente registrati nel bilancio.
E non si può dire che gli industriali siderurgici abbiano speso male i loro soldi, vista l’omertà diffusa sui guasti ambientali e sanitari provocati dallo stabilimento di Taranto, dove sindacati, preti, politicanti, funzionari di controllo, non facevano altro che minimizzare i problemi, fino all’intervento della magistratura che, come al solito, si è rivelata l’unico presidio di legalità e di difesa della salute degli uomini e dell’ambiente.
Ma ecco spuntare immediatamente la controffensiva, di cultura e prassi berlusconiana, nella quale governo, padroni dell’Ilva, sindacati, accusano la magistratura di uscire dai suoi poteri, di protagonismo politico, di causare il licenziamento di operai e la fine della produzione, e si ricorre ad un decreto legge che intende annullare le decisioni dei magistrati e toglier loro le funzioni di controllo.
Questa vicenda è lo specchio di una italietta che non muore mai, dove l’illegalità a tutti i livelli è una prassi accettata, anche quando produce guasti terribili alla salute e all’ambiente, e la risposta non è quella di risolvere i problemi, ma di neutralizzare l’unica istituzione che ha fatto il proprio dovere. Ciò è possibile poiché non esiste una vera opposizione politica, una sinistra identitaria che difenda la vita dei lavoratori e respinga al mittente il denaro dei padroni corruttori, speculatori, inquinatori.
L’Ilva, con i danni che ha fatto alla salute dei cittadini di Taranto andrebbe espropriata, nazionalizzata e messa in sicurezza con standard europei, con soldi pubblici, ma queste sono decisioni da STATISTI, una specie sconosciuta nel bel paese.

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