Re: Ius soli versus ius sanguinis

Inviato da  mc il 14/5/2013 11:24:53
Citazione:
la frase che ho grassettato andrebbe dimostrata:

"I diritti e i doveri non sono una risorsa fissa che all'aumentare dei "cittadini" diminuiscono per tutti gli altri perche' chi viene riconosciuto tale produce un ritorno (spero una ricchezza, prevalentemente) che va a sommarsi agli altri e con loro determina il budget da cui attingere per creare questi "diritti" e per amministrare i "doveri"."
A me sembra abbastanza lineare come ragionamento. Teoricamente, importiamo-riceviamo dall'estero forza lavoro. La forza lavoro produce.
Se importassimo-ricevessimo solo malati e inabili nel nostro paese potrebbe dimostrarsi non vero il ragionamento, ma tendenzialmente la "tratta degli schiavi" dovrebbe autoregolarsi nel senso che intendo io.
La cosa diventa, certo, piu' "omnicomprensiva" e piu' costosa parlando di nascite sul suolo italiano con relativi diritti di cittadinanza sin dai primi giorni di vita, ma sicuramente e' piu' redditizia se sfruttata bene dal nuovo cittadino, e di conseguenza, piu' redditizia per la comunita' (sempre in teoria). Come per qualsiasi nativo peninsulare tradizionale.

Citazione:
su quella in corsivo non sono d'accordo, perché poche cose sono meno teoriche dei soldi

Teorico lo intendevo nel senso che non so se e' sempre positiva la differenza tra guadagno e spesa pubblica con l'aumento dei lavoratori nel paese, ma soprattutto, il riferimento alla teoricita' del mio discorso, punta al fatto che i soldi degli introiti conseguenti alla produzione dei nuovi cittadini non vengano dirottati in progetti personali a discapito di progetti comuni-pubblici (leggi "esponenti istituzionali ladri"). E' ovvio che se il guadagno derivante dalla regolarizzazione (in generale) di nuovi cittadini viene intascato invece di essere utilizzato per progetti pubblici... mi sembra banale.


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Personalmente, poi, mi sembra anche ovvio che la "cittadinanza" non sia un regalo ma un investimento per la comunita': basta pensarci su... e non ripetere a pappagallo le stronzate sentite da altri (anche se ci fanno sentire piu' duri e puri.... sfigati quelli che lo fanno).
Istituire lo Ius Soli di per se' non richiede nessuna spesa supplementare perche' si parte da zero. Ha un costo ma se ne ottengono ricavi. Si valuti anche il tasso di natalita' in negativo (o molto vicino allo zero percentuale, suppongo) nel nostro paese.

Infine, nascere nel nostro paese non e' la stessa cosa che "metterci un piede su" o "sbarcare da una carretta": e' tutt'altro discorso.
Mi sembra che le cose tendano ad essere confuse (dai meno perspicaci ... lascio a voi l'onere di capire a chi mi riferisco).

Gli interessi sul mantenere nell'illegalita' chi viene da fuori sono molto alti (soprattutto in periodi di crisi) e questo spiega la confusione sull'argomento (distrazione di massa a parte).

mc

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