dove stiamo andando e cosa sta succedendo?...

Inviato da  dolcecasa il 9/10/2014 18:14:57
Cercherò di essere breve, ma le domande si moltiplicano quotidianamente su: cosa sta succedendo o dove ci stanno spingendo? Ogni telegiornale è un bollettino di guerra, catastrofi “naturali”, morti di ogni genere…ogni telegiornale ci VUOLE confondere con la tecnica del <<mentre ti parlo, ti costringo a leggere (quei testi scorrevoli che fai fatica a leggere talmente scorrono veloci, così ti confondi doppiamente su cosa hai visto o sentito>>, utilizzano lo stato emotivo precario per “scucirci” ogni moneta per sostenere troppe cause, usando commercialmente immagini di bambini scheletrici, persone in stati fisici pietosi…mentre il Papa festeggia con i braccialetti di ultima moda (regalati sicuramente), ma lui e il Vaticano non fanno NULLA se non patrocinare le “ONLUS” che stanno accumulando fortune. Non ci chiedono un offerta libera, ma un piccolo stipendio mensile…
O sono solo io a vedere queste cose? O sono in “stati di allucinazione”? perché le STAMINA fanno male, invece la chemioterapia (che è veleno dichiarato vedi consenso informato prima di iniziare) viene tanto protetta, ma continua ad accelerare le morti, o prolungare le agonie (sì, c’è la terapia del dolore), ma i risultati positivi sono scarsi in percentuale ai positivi…
Anche l’archeologia ci conferma che l’uomo ha sempre intrapreso guerre per il potere, l’espansione, per conquiste, per sottomettere…
La storia scritta è sempre stata descritta dai vincitori, mai dai vinti (sono pochissime le testimonianze dei vinti, scampate dalla distruzione fisica).
Spesso ci sono presentati fatti “impressionanti”, solo per spostare la nostra attenzione da verità inconfutabili, ove il solo venirne a conoscenza, potrebbe rallentarne l’azione e/o comprometterne gli scenari politici mondiali, quindi non essere pronti a contenere eventuali reazioni delle masse (se non sopprimerle letteralmente, come è già successo ai nostri giorni, non in epoche remote quando le notizie non arrivavano in tempo reale, ma dopo mesi o anni).
Il “giorno della memoria”, presentato con il “nobile” intento di ricordare per non ripetere; peccato che non ricordino anche che la progettazione di un territorio da sequestrare, letteralmente rubare a un altro popolo, vestendo il tutto con un “giusto risarcimento per le atrocità subite”; naturalmente nel silenzio assoluto sono stati progettati e scritti i canovacci di accordi politici internazionali, di commissioni (inesistenti fino al momento opportuno) multietniche per garantirne l’imparzialità decisionale.
È troppo inverosimile che un popolo a rischio di estinzione (a detta della storia vista, vissuta e scritta, la seconda guerra mondiale), nel giro di un solo ventennio, sia arrivata a ottenere il controllo socio-economico mondiale nei punti chiave del lavoro, comunicazione, ricerca e monopolio quasi totalitario.
Parlando con un sacerdote gesuita sulla storia del popolo eletto (a scuola odiavo Storia, forse perché l’insegnante ce la faceva odiare), ho chiesto delle origini per quanto ci era possibile sapere dagli scritti in circolazione e pubblicati (testi scolastici, saggistica, religiosi, etc…).
Pare siano originari di un non meglio identificato “Stato” chiamato Uhr del centro Africa, risalente a circa 5.000 anni fa, che la sua specializzazione lavorativa sia sempre stata la monopolizzazione di un qualsiasi remunerativo lavoro, una società “impermeabile” alle unioni con altre componenti estranee alla loro comunità.
Questa tradizione di chiusura o preservazione delle proprie origini, li ha sempre portati ad essere “caldamente” invitati a lasciare il territorio condiviso con altre etnie, e a cercare altre sedi dove risiedere; e il copione si ripeteva.
Quindi era questo loro atteggiamento di convinta superiorità, o tutte le società con cui entravano in contatto che erano cattive con loro? Non credo proprio alla seconda teoria. Il loro talento venuto sempre a galla, nonostante le centinaia se non migliaia di opportunità professionali intraprese, è sempre stato il monopolizzare i settori più remunerativi, e impedire qualsiasi tentativo di “intrusione” alle loro antichissime tradizioni sociali e religiose.
Tra questi remunerativi settori professionali, i più strettamente sorvegliati e negati ad altri, erano le istituzioni bancarie; un particolare settore dei servizi bancari sono sempre stati i prestiti a tassi elevati.
È curioso che quasi unicamente questo “servizio”, sia sempre stato aperto a chiunque estraneo ai loro natali, in qualsiasi luogo nel mondo e, soprattutto nei peggiori momenti cui possibile concederli: le guerre.
Infatti, sia la prima che la seconda guerra mondiale, sono state finanziate con concessione di prestiti impressionanti, a entrambe i contendenti, pur sapendo esattamente come e per cosa fossero impiegati questi ingenti investimenti, perché di veri e propri investimenti si è trattato.
Allora, con quale coraggio condannano gli atti compiuti durante i conflitti, nei confronti di comunità del loro stesso sangue? Perché non hanno fatto nulla per intervenire a fermare o almeno contenere le perdite umane? Perché prima dello scoppio della seconda guerra, hanno cominciato a invadere territori non loro, con mezzi tutt’altro che civili e nel silenzio totale (i giornali e vari mezzi di comunicazione esistevano da tempo), impedendo anche la sola divulgazione di sporadiche notizie al mondo? Perché hanno perseguitato altre civiltà che avevano una storia alle spalle ben documentata (c’è stato un notevole impegno nel distruggere le testimonianze di documenti e opere d’arte) preparando così un contenzioso politico mondiale, che ha avuto la peggiore conseguenza di insegnare ad altri l’arte della contraffazione e della negazione dell’evidenza?
Se è vero che per una vita decente è necessario avere un territorio che abbia acqua, terreno coltivabile, vegetazione e un ambiente naturale adatto, perché hanno scelto un appezzamento roccioso quasi desertico? Il genocidio nella seconda guerra nessuno (o quasi) lo nega, ma in soli vent’anni hanno ripopolato l’intera terra nei punti chiave sopra descritti, e per arrivare a questo sono stati capaci di “sacrificare” il loro stesso sangue in nome di quale dio? Smettiamola di credere alle favole, dalle loro più grosse proprietà (le banche) escono banconote con stampato << In God we trust >>…
Le loro multinazionali sono riuscite a manipolare geneticamente la natura, in modo tale che i semi delle piante così modificate sono sterili, quindi i coltivatori sono costretti a comprare nuove sementi per avere nuovi raccolti sterili, e così via…

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