Re: L'angolo della letteratura

Inviato da  Giano il 16/1/2015 19:53:02
Seneca, estratto dal "De brevitate vitae"

"Soli tra tutti sono liberi da impegni coloro che si dedicano alla sapienza, loro soli vivono; né infatti gestiscono bene soltanto la loro età: ogni epoca aggiungono alla propria; tutti gli anni che sono trascorsi prima di loro, da loro sono acquisiti.
Se noi non siamo del tutto ingrati, quegli illustrissimi iniziatori di sacre opinioni sono nati per noi, a noi hanno preparato la vita. A cose bellissime estratte dalle tenebre alla luce siamo condotti da fatica altrui; da nessun'epoca c'è per noi interdizione, a tutte le epoche siamo ammessi e, se con la grandezza d'animo ci piace uscire dalle angustie dell'umana debolezza, c'è molto tempo attraverso il quale possiamo spaziare.
Si può discutere con Socrate, dubitare con Carneade, con Epicuro riposare, vincere con gli Stoici la natura dell'uomo, con i Cinici oltrepassarla.
Visto che la natura ci permette di inoltrarci nella coesistenza con ogni epoca, perché da questo esiguo e caduco passare del tempo non dovremmo concederci con tutto l'animo verso quelle cose che sono immense, che sono eterne, che sono comuni con persone migliori?
[...]
Non ci sarà nessuno di costoro che non avrà tempo, nessuno che non lascerà andare più felice, più affezionato a se stesso chi va da lui, nessuno permetterà che qualcuno si allontani da lui a mani vuote; di notte, di giorno possono essere incontrati da tutti i mortali.
Di costoro a morire nessuno ti costringerà, tutti ti insegneranno; di costoro nessuno calpesta i tuoi anni, (ma ciascuno) ti regala i suoi; di nessuno tra questi la conversazione sarà pericolosa, di nessuno l'amicizia (sarà) letale, di nessuno costosa l'attenzione.
Riceverai da loro qualsiasi cosa vorrai; da loro non dipenderà (il fatto) che tu non attinga quanto più desidererai.
Quale felicità, che bella vecchiaia attende colui che si è rifugiato nella clientela di costoro! Avrà coloro con i quali decidere su questioni minime e importantissime, chi consultare ogni giorno su se stesso, persone dalle quali ascoltare la verità senza offesa, essere lodato senza adulazione, alla cui similitudine plasmarsi."

(Seneca, De brevitate vitae, 9, XIV-XV)

Valete.

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