Re: L'angolo della letteratura

Inviato da  Giano il 6/3/2015 12:19:59
Qualche mese fa mi imbattei in una serie di "immagini d' epoca" che immortalavano un pugile stravolto e coperto di sangue. Vi presento ciò che uscì dalle mie dita dopo che la curiosità mi portò ad interessarmi alla vicenda raccontata in quelle fotografie.





"1963, Wembley stadium, il campione inglese Henry Cooper incrocia i guantoni col giovane Cassius Clay in un incontro senza titolo in palio.

Clay affronta Cooper in preparazione del match successivo valevole per il titolo mondiale e questo gli deve sembrare un allenamento, non sa che sta per incontrare quello che sarà ricordato come uno dei mancini più potenti di sempre.

Il giorno della verifica del peso, davanti alla stampa, Clay, al solito, fa lo showman:
"Cooper non è nessuno! Inglesi, avete una regina ma avete bisogno di un re, eccomi, sono io il re!"
E si inventa profeta: "Vai giù alla quinta, alla quinta al tappeto!" dice al rivale esibendo le cinque dita della mano aperta a favore dei flash.
Il match diventa una questione d' onore, gli Inglesi non tollerano la spavalderia del ragazzino nero.

Si narra che il britannico facesse footing prima dell' alba nelle strade semideserte e che le uniche persone che incontrasse fossero le vecchine in giro a quell' ora, tutte con la stessa richiesta per "Hammer Henry": chiudere la bocca a quel chiacchierone!

Arriva il giorno dell' incontro, quarantamila persone affollano lo stadio.

Gong!
Clay attende, fa la farfalla che danza più che l' ape che punge, forse aspetta la quinta ripresa, o forse sente le bordate di Cooper e muove più le gambe che le braccia.
I primi due round vanno via con qualche buon colpo di Cooper che va a segno, niente di memorabile.

Gong per la terza, Clay abbandona l' angolo e un primo piano stretto lo ritrae con una faccia semi stralunata (min 2:10 del video), ma a dispetto delle impressioni la ripresa si chiude con l' inglese che raggiunge l' angolo con una brutta ferita vicino all' occhio sinistro che sanguina copiosamente.

Inizia la quarta, Cooper sembra avere fretta, sa che il profondo taglio sopra l' occhio unito alla fragilità della sua pelle può creare problemi al legale proseguimento dell' incontro.
Il mancino con guardia ortodossa colpisce più forte col destro che col sinistro ma, mentre attende il momento giusto per piazzare il colpo migliore, Clay non sta a guardare: destro, sinistro, da dovunque partano i colpi sono tutti indirizzati sulla ferita del britannico.

Ad ogni colpo di Cooper il pubblico esulta e lo stadio trema, il match è apertissimo.
Siamo sul finire della quarta, vicini al momento che renderà immortale Hammer Henry.

Il britannico tiene il centro del ring, Clay gli gira attorno.
Mancano pochi secondi.
Lo sbruffone statunitense si avvicina, carica il mancino ma va a vuoto, tentenna, in una frazione di secondo il bianco carica e fa partire una bordata clamorosa che si schianta sul muso di Clay.
Sembra la fine ma la sfortuna dice che non lo è; i due pugili sono troppo vicini alle corde e il colpo è troppo potente: ora Clay sembra veramente una farfalla, la martellata di Cooper lo solleva da terra e sembra farlo volare ma, purtroppo per Cooper, Clay atterra sulle corde che ne attutiscono la rovinosa caduta al tappeto.
Delirio sugli spalti, l' arbitro comincia a contare ma...arriva provvidenziale il gong che salva Cassius, la ripresa è terminata.

I secondi entrano sul ring, portano Clay barcollante all' angolo: acqua, spugne, massaggi, niente sembra ridestare il pugile favorito. Solo più avanti si scoprirà che in barba alle regole inglesi l' angolo di Clay ha usato anche una sostanza eccitante, i sali al naso, per cercare di riavere il pugile in ordine.
Ma anche questo tentativo scorretto andrà a vuoto, Clay è ancora suonato.
Serve ancora tempo, la quinta sta per cominciare e allora bando totale al fair-play, l' allenatore ne escogita una nuova: pratica un foro su un guantone del proprio pugile e lo allarga vistosamente; viene richiamato l' arbitro, l' incontro non può riprendere con un guantone così malridotto, serve tempo per andare a prenderne uno nuovo, ma non si trova; si saprà solo più tardi che non esisteva nessun guantone di riserva, Cassius userà il vecchio guantone rabberciato.

Ma la trovata ha funzionato, cinque minuti di recitazione hanno permesso a Clay di prendere fiato e di vedere nuovamente un avversario anzichè due.

Quinta, gong!
Cooper tenta il colpo decisivo ma Clay si fa sotto quasi in un corpo a corpo, non vuole più rischiare di prendere "cartoni", gli interessa solo toccare l' avversario sulla ferita. Lo tocca, lo ritocca, destro sinistro, sempre li, la ferita di Cooper è una voragine, il viso una maschera di sangue che gli cola sul petto. C'è più rosso che bianco, l' arbitro si fa sotto, il match è finito, Hammer Henry non può più combattere, ha vinto Cassius Clay alla quinta, come da profezia.

Non importa più, sul finire della quarta è nata una leggenda, un martello ha abbattuto il mito di Clay, Herny Cooper è nella storia, è immortale."

Scritto da Giano, Novembre 2014 (scritto per gli amici di FB i quali non apprezzarono, lo do in pasto a voialtri amici di LC, certo che saprete apprezzare, criticare, insultare -per la presunzione di averlo pubblicato qui, in letteratura-.)
Piano con le offese, è solo un gioco!

Il match in dieci minuti: http://m.youtube.com/watch?v=Frn3rTj5DOY

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