la fuga di Travaglio

Inviato da  padegre il 19/10/2014 18:54:11
- la fuga di Travaglio -
di Paolo De Gregorio, 19 ottobre 2014

FINALMENTE! Contro i propri interessi economici e di visibilità mediatica, il miglior giornalista italiano si è sottratto al diffusissimo teatrino che dà la possibilità a incapaci, bugiardi e ladri di sfoggiare falsità su temi che proprio non andrebbero discussi.
Infatti, nel caso della ennesima alluvione a Genova, sgovernata da 40 anni dallo stesso partito (oggi si chiama PD, ma il gruppo dirigente è lo stesso), non c’è niente da discutere, c’è solo da andare in Tribunale e denunciare alla magistratura fatti, omissioni, incurie, da attribuire in toto a governatori, sindaci, assessori.
C’è da dire anche che i cittadini genovesi e liguri non hanno dimostrato grande intelligenza nella scelta del voto, né si sono mobilitati per imporre che si avviassero con urgenza i lavori di manutenzione straordinaria dei torrenti che attraversano la città, aspettando passivamente per tre anni, fino alla ultima successiva alluvione,

Spero proprio che questo gesto di Travaglio sia prontamente imitato dai giornalisti che di solito vengono invitati in queste arene mediatiche, sulla base di una evidenza confermata nel tempo, che essi non solo non sono utili al metodo democratico, ma danno visibilità e possibilità di affermare falsità ai peggiori esponenti della CASTA, senza che vi siano moderatori capaci di fermare con autorità e autorevolezza il flusso di menzogne, spacciando per democrazia una arena ululante dove prevale il più telegenico o il più pronto nella battuta o il più inquadrato da una regia compiacente.
Personalmente da anni non riesco a tollerare nemmeno un minuto di questi squallidi teatrini che riescono ad omologare verso il basso tutti coloro che vi partecipano in un minestrone di insulti, balle, frasi fatte, espressioni del viso a misura di inquadratura.

Per i giornalisti veri c’è un enorme spazio di inchieste sulle realtà del territorio, del lavoro nero, dell’evasione fiscale, della disoccupazione, della fragilità idrogeologica, dell’inquinamento delle zone dove i tumori aumentano e non ci sono nemmeno i registri ufficiali per valutare le cause.
Ci vuole un contrappeso alla dittatura mediatica privata e della RAI dei partiti che se la sono spartiti sottobanco.
Abbandoniamoli, non guardiamo i loro fotomontaggi della realtà, c’è una Rete immensa dove cercare informazioni credibili, dove confrontarsi con altri cittadini con argomenti e idee, senza la mediazione degli “esperti” che sono sempre a libro paga di qualcuno.

Caro Travaglio, non tornare con Santoro, vecchio trombone passato sotto tutte le bandiere, ormai hai una credibilità che non puoi lordare con quelle sceneggiate, vedrai che il tuo esempio sarà seguito e sarà l’inizio della fine per tromboni venduti e prezzolati.
Paolo De Gregorio

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