Re: In musica che giudizio ne date ?

Inviato da  zeppelin il 27/10/2014 18:57:42
La più grande rivoluzione in campo musicale è stata la possibilità di riprodurre la musica. Ciò ha portato oggi la musica ad una nuova, inedita ed importante divisione.

Una breve introduzione. La musica "moderna" occidentale si era differenziata fino al Rinascimento tra sacra e profana, anche se molte composizioni con stile profano sono state adattate all'argomento religioso (come le Cantigas di Afonso X ed il Livre Vermeill de Monserrat); dal Rinascimento in poi la musica si è suddivisa tra "colta" e "popolare"; anche se dapprincipio gli autori attingevano gli uni dagli altri col tempo si sono separate sempre di più, finché il barocco non le ha rese inconciliabili. La musica popolare veniva eseguita a memoria e ci sono esempi di ballate che ci sono arrivate con melodie e testi molto diversi tra loro, pur essendo inequivocabilmente lo stesso brano. La musica colta, invece, era eseguita leggendo, e quindi rimaneva fissata come l'autore l'aveva composta. Ciò l'ha portata a sviluppare forme molto più complesse della strofa-ritornello-strofa delle ballate popolari fino all'apoteosi della sinfonia romantica. Il romanticismo ha portato da una parte un debole riavvicinamento dei due universi per quanto riguarda le idee (il valzer e la polka popolari hanno la stessa struttura delle opere di Chopin e degli Strauss) ma ha contrapposto ancora di più la differenza tra l'istintivo memorizzato e la lettura di una musica pianificata.

La grande rivoluzione del XX secolo è stata di dare l'opportunità alla musica popolare di avvicinarsi alla stesura definitiva che prima era appannaggio della sola musica colta. Certo, i Beatles di "Love Me Do" non hanno approfittato appieno di questa opportunità (sebbene si siano poi messi ad inserire irriproducibili parole al contrario) ma comunque la si guardi, la musica "fotografata" dall'incisione originale è diventata LA versione. Niente più cambiamenti, in meglio o peggio, stravolgimenti, arrangiamenti... Dagli anni '40-'50 la melodia si identifica con lo stile personale dell'esecutore.

Oggi ci sono perfetti sconosciuti che suonano Jimi Hendrix.... meglio di Jimi Hendrix! Cioè, mentre Jimi Hendrix suonava e cantava com'era ispirato, non avendo di fatto un modello da seguire se non il suo istinto, oggi chi fa cover, per essere bravo, deve essere indistinguibile dal disco. Ebbene, alzi la mano che comprerebbe un cd di musiche di Jimi Hendrix eseguite da qualcun altro?

Abbiamo quindi due metri di misura, che se un tempo differivano ogni volta, oggi sono inseparabili: il motivo (chiamatelo "musica" o "melodia") e l'interpretazione (chiamatelo "sound" se preferite). Ogni volta che sentiamo una versione di "Imagine" subito ci viene in mente quella di John Lennon, e ne facciamo il confronto, melodia e interpretazione "originale". Ma proprio l'immutabilità della versione-prima di un brano, nello stile legato indissolubilmente al contesto sociale e culturale di quegli anni ed al messaggio implicito, rende ogni novità fine a sé stessa e, molto spesso, slegata da ogni rapporto con la star.

Ho amato il rock degli anni '70, ed allora mi sembrava eterno ed infinito. Poi sono arrivati gli anni '80 ed ho capito che invece era finita. Ho ascoltato tutto ciò che son riuscito di quel periodo, e poi? E' tutto lì. Ma è questo il punto importante: è tutto lì perché la musica, da quando è registrata, nasce e subito si cristallizza, in una parola: muore e viene imbalsamata.

La musica classica non è molto lontana, perché l'esecuzione avviene -nel bene e nel male- senza modificare di una virgola spartiti più che dettagliati, ma è nata per essere così. E allora? Personalmente ora suono ed ascolto solo musiche tradizionali o antiche, ed ogni volta che sento una nuova versione di "Star of the County Down" mi piace come la prima versione che ho ascoltato (quella di Van Morrison con i Chieftains) perché non è la stessa, mai.

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