Re: In musica che giudizio ne date ?

Inviato da  zeppelin il 30/10/2014 12:29:02
Citazione:

doktorenko ha scritto:
Mozart innovatore e` la prima volta che lo sento dire


Ma se lo sa perfino Wikipedia, che, parlando del Don Giovanni, cita: "Il finale del secondo atto supera i limiti formali dell'opera settecentesca, realizzando l'assoluta adeguazione della musica all'azione drammatica e aprendo in questo modo la via al teatro musicale del Romanticismo" e ancora: "Lo stile della musica di Mozart non solo segue da vicino lo sviluppo dello stile classico, ma senza dubbio contribuisce in modo fondamentale a definirne le caratteristiche, in modo tale da poter essere considerato esso stesso l'archetipo"

Ma, tralasciando l'esame dei singoli casi, sull'innovazione in musica (come in qualsiasi altro settore) bisogna chiedersi due cose: se l'innovazione è un esperimento, ed essendo tale può essere più o meno riuscito, che apre la strada ad uno sviluppo fecondo e, cosa forse più importante, se tale innovazione mi piace veramente, cioè se la trovo gradevole di per sé o solo perché è una sonorità nuova.

Personalmente, io non sono attratto dalle "cromature", quindi tutto cià che ha sonorità troppo libere (non riconducibili ad una scala diatonica, sia pur modificata per l'occasione) un po' m'infastidisce e già il jazz lo trovo stancante all'ascolto. Ciò non vuol dire che non ne apprezzi l'ingegnosità e la capacità (io non solo non sarei in grado di scrivere una frase musicale di questo tipo, ma nemmeno d'eseguirla).

Tra la metà degli anni '70 e la metà degli anni '80 abbiamo la nascita (o almeno la diffusione su scala mondiale) di generi musicali che non esistevano prima: il Reggae, il Punk, la New Wave, il Metal e derivati, la Discomusic... e quanti altri! Alcuni di questi sono rimasti (il Reggae), alcuni scomparsi o trasformati nella loro essenza (il Punk), altri hanno subìto variazioni tali da dovergli attribuire identificazioni personalizzate (la "Disco anni '70")... Cosa rimane è -probabilmente- quello che, oltre la novità apparente, "piace" veramente.

Una tendenza della musica, pressapoco dal Romanticismo, è quella di unire la forza dell'esecuzione alla forza espressiva. Prima non esistevano le grandi orchestre e quasi tutte le composizioni erano per consort; una "Quinta di Beethoven" avrebbe avuto senza dubbio un impatto meno potente se eseguito da un quintetto d'archi. Anche nella musica pop c'è una spiccata tendenza ad aumentare, non il numero degli strumenti, ma il volume e le distorsioni per rendere il brano, generalmente in scala minore e sostenuto da una sezione basso-batteria adeguata, che ne accentua la gravità, rendendolo più "forte". E' questa realizzazione, che potremmo definire "tosta", che talvolta eleva a mito un brano mediocre (un esempio per tutti: Satisfaction degli Stones).

La strategia di curare l'arrangiamento di un brano è quello che ha permesso il revival di generi musicali antichi (musica medievale, etnica e popolare pre-1900).

I Corvus Corax, ad esempio, presentano una musica medievale con una grande forza d'urto (bombarde, cornamuse, tamburi, tutto suonato molto velocemente) e sono riusciti, unendo un'orchestra classica, un coro e una cantante lirica, a creare un gioiello come il concerto che vi propongo sotto. Ecco, magari considerandolo innovativo solo per l'arrangiamento e non per la struttura, oltre che poco adatto per il pisolino pomeridiano, ma questo lo trovo veramente bello.


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