Re: Elezioni 2006.

Inviato da  antonioB il 9/2/2015 16:54:23
Vediamo se almeno con quest'altro link si chiariscono le idee:

http://www.astrid-online.it/Documenti/Politica-i/Rassegna-s/Archivio-2/SOLE-24ORE_D-Alimonte_02_12_06_1.pdf

IL SOLE 24 ORE – 2 DICEMBRE 2006
Schede bianche, il perché del calo
di Roberto d’Alimonte
Uno dei fatti sorprendenti delle ultime elezioni politiche è stata la drastica riduzione delle
schede bianche rispetto al 2001. Alla Camera nel proporzionale erano state circa 1.700.000 nel
2001, pari al 4,2% dei votanti, nel 2006 sono state meno di 450.000, pari all'1,1 per cento. Un
calo di 3 punti percentuali non è poco ed è stato uno degli elementi che ha portato alla
individuazione di spiegazioni fantasiose. La realtà invece è molto più semplice. Anche se nelle
scienze sociali non è quasi mai possibile arrivare a certezze matematiche, in questo caso è
ragionevole sostenere che la causa principale del calo delle schede bianche sia stato il
cambiamento del sistema elettorale. Sono numerosi gli elementi a sostegno di questa ipotesi.
Il primo è il confronto tra la percentuale di schede bianchi del 2006 con quella delle
elezioni politiche precedenti l'introduzione della legge Mattarela nel 1993. Nel 1992 erano state
il 2,1% e nel 1987 l'1,9.
Il secondo è il caso del Trentino. In questa regione lo scorso aprile si è votato alla Camera
con un sistema proporzionale e al Senato in collegi uninominali. Nella prima arena le schede
bianche sono state l'1,6% mentre nei collegi sono salite al 2,8 per cento. Terzo indizio: la
Toscana. Qui la legge elettorale è stata cambiata prima delle elezioni regionali del 2005. Il nuovo
sistema prevede una scheda elettorale molto simile a quella delle politiche 2006. Ebbene, come
ha fatto notare Antonio Floridia, le schede bianche erano già diminuite passando dal 2,7% dei
votanti nel 2001 all'1,5%del2005 per arrivare allo 0,9% del 2006.
Ma perché il cambiamento del sistema elettorale avrebbe dovuto ridurre così
drasticamente il fenomeno delle schede bianche? Per due ragioni. La prima sta nella struttura
della scheda elettorale. Con le nuove regole le modalità di espressione del voto sono state
notevolmente semplificate: una scheda, un voto. Questo ha certamente favorito l'espressione di
un voto valido. Gli elettori non hanno avuto alcuna difficoltà ad individuare i simboli dei partiti
preferiti a differenza di altri contesti dove questi simboli non ci sono o sono confusi tra quelli di
aggregazioni più ampie. La seconda ragione sta nella ampiezza della offerta elettorale.
Il nuovo sistema favorisce la presentazione di liste di tutti i tipi e per tutti i gusti. E tra
l'altro con soglie di sbarramento molto basse è diminuito anche il rischio di votare per partiti che
avrebbero potuto non ottenere seggi, come succedeva invece con la vecchia legge Mattarella
nella arena proporzionale dove la soglia di sbarramento alla Camera era del 4 per cento. Tutto
questo si è combinato con una campagna elettorale aspra che ha polarizzato l'elettorato. E
probabilmente anche a questo fattore va attribuita una parte della spiegazione del fenomeno.
Da ultimo non si può trascurare un altro elemento che conferma come dietro al calo delle
schede bianche ci siano cause di carattere generale. Non è vero infatti che nel 2006 siano
scomparse le differenze territoriali rispetto al 2001. Nelle ultime elezioni la percentuale di schede
bianche sui votanti si colloca tra il minimo dello 0,8% di Lazio e Lombardia e il massimo del 2%
di Basilicata e Calabria. Nel 2001 si collocava tra il minimo del 2,5% del Friuli Venezia Giulia e
il massimo del 8,1% della Calabria. A prima vista potrebbe sembrare che la variabilità territoriale
sia diminuita ma non è così. In questo caso la diminuzione molto forte del fenomeno ha tratto in
inganno i sostenitori della tesi del complotto informatico. In realtà se si calcola la media
nazionale e si calcolano poi gli scostamenti dalla media per ciascuna regione si vede che i valori sono praticamente gli stessi nel 2001 e nel 2006. Questo è confermato anche dai coefficienti di
variazione calcolati a livello delle 62.000 sezioni elettorali. In altre parole è diminuito
drasticamente il numero di schede bianche tra il 2006 e il 2001 ma le differenze tra le regioni
sono le stesse. Sono differenze a livelli più bassi. Per questo sembra che non ci siano differenze.
Ma invece ci sono. I due grafici in pagina fanno vedere bene questo punto anche senza ricorrere
a complicati indici statistici. Le scale dei due grafici sono diverse perché il fenomeno si presenta
diversamente nel 2001 e nel 2006 ma il profilo delle regioni è praticamente lo stesso: le schede
bianche sono meno dappertutto ma sono sempre di più nel 2006 in quelle regioni dove erano di più nel 2001.

D'Alimonte spiega il perchè il calo delle schede bianche nel 2006 rispetto al 2001 non sia anomalo.

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