Re: L'onere della prova.

Inviato da  zeppelin il 2/9/2015 18:08:33
Relativamente alle testimonianze posso raccontare un caso che m'è successa nei primi anni '90.
Ero in auto su un'autostrada intorno ai 120-140 km all'ora e mi vedo sorpassare a destra da un macchinone che slalomeggiava nel traffico a velocità ben maggiore. Slalomeggia prima, slalomeggia dopo, finisce che perde il controllo, sbanda e fa' il botto con un'altra auto, a neanche 100 metri davanti a me.
Arriva la polizia e raccoglie le testimonianze.
Faccio il mio dovere e racconto: "...dopo aver sorpassato il furgoncino vedo che sbanda..." "no," fa' il poliziotto, "ha sbandato prima di superare il furgone" "Bho," replico io "a me sembra d'aver visto la sbandata coperta dal furgone" "No no, il guidatore di quella tal auto ha visto bene ed è andata così" Che dovevo fare? Non c'erano morti, il ferito (lieve) era solo il Niki Lauda della situazione e sinceramente di piantar grane per un dettaglio non ne avevo voglia: "se è andata così,avrò visto male..."

Citazione:
sertes:
Anche perché la prova inconfutabile nel caso reale non puoi averla praticamente mai, ma solo all'interno delle cosiddette scienze esatte.

Le "scienze esatte" non esistono.
Cito Santa Wikipedia:
"Con il termine scienza esatta si possono intendere generalmente due definizioni diverse:

- una scienza che può rispondere a qualsiasi domanda nel proprio ambito con rigore e risultati esatti, misurabili, riproducibili ed esprimibili in modo analitico ed oggettivo.
- una scienza che, per il suo rigore metodologico (metodo scientifico), è in grado di produrre risultati e predizioni con un'accurata espressione quantitativa, detta anche scienza dura.

Nella prima definizione, tipica di una concezione deterministica ottocentesca, non sarebbe oggi inclusa nessuna scienza empirica; se includessimo fra le scienze anche la matematica e la logica, esse possono rispondere alla definizione.

Nella concezione ottocentesca del determinismo, di cui fu esponente fra gli altri Laplace, risponderebbe alla definizione anche la meccanica classica: non dubitandone della validità, nell'esempio del demone di Laplace, se qualcuno conoscesse il momento e la posizione di qualsiasi particella dell'universo in un solo dato preciso istante, sarebbe in grado di predire il futuro e il passato, poiché le leggi della fisica vincolano questi dati. Tali possibilità di predizione nel XX secolo furono provate irrealizzabili, essendovi fenomeni di caos deterministico, non essendo possibile accumulare tutti quei dati senza alterare i sistemi, non essendo possibile computare efficientemente tutte le forze dovute alle continue interazione fra una particella ed un'altra per ogni particella, così togliendo ad ogni scienza sperimentale la possibilità di essere esatta.

In base alla seconda definizione, si possono considerare appartenenti alle scienze esatte la fisica, la chimica e l'astronomia.


Citazione:
invisibile:
Provami che non l'hai sognato

chissà perché...
ho come un dejà-vu...

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