Re: L'onere della prova.

Inviato da  charliemike il 6/9/2015 23:57:58
da un mio post precedente #33:

Citazione:
riuscire a dimostrare la non-esistenza di qualcosa è un paradosso, in quanto nel momento che si può in qualche modo definire questo qualcosa, automaticamente diventa esistente.
Mi spiego. Con l'affermazione "gli extraterrestri non esistono" io definisco un qualcosa che chiamo "extraterrestri", e implicitamente lo rendo esistente in quanto descrivo che non esistono.
Un qualcosa che non esiste di per sè è un qualcosa che non è percepibile, misurabile, visibile, ecc. ovvero senza alcuna definizione.
Il solo parlarne lo rende esistente.


Inoltre
Citazione:
Tornando al titolo del topic invece, secondo il mio punto di vista, e mettendo in pratica le lezioni antidebunker di Massimo, ritengo che l'onere della prova spetti a chi fa l'affermazione.
Non mi posso aspettare che sia un'altro a farlo.
Se io dico, riallacciandomi a quanto ho scritto sopra, "gli extraterrestri esistono" devo poter dimostrare la mia affermazione in qualche modo.
Altrimenti sarebbe come PA quando dice "andate e cercate su Internet. Sono tutti documenti pubblici e scaricabili" senza però dirti dove cercare.
In poche parole: arrangiati. Io l'ho detto.
Se però qualcuno mi risponde "non è vero, gli extraterrestri non esistono" a questo punto è lui a dover dimostrare la sua affermazione.

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