Re: Ma scusate...

Inviato da  cagliostro il 23/1/2010 0:15:53
Finalmente ragazzi, ecco il filmato annunciato, in particolare ci tengo ad una supervisione del mitico Doktor !

ULTIMATE SCIENTIFIC TRUTH ABOUT THE ALTITUDE OF CHEMTRAILS

L'illustrazione è in inglese, vi metto la traduzione in italiano. Mi raccomando, spietati come sempre !

"Un cordiale saluto a tutti i cittadini del mondo. Gli autori di questo documento si propongono l'obiettivo di dimostrare l'esistenza di scie chimiche a quote non idonee per la formazione di normali scie di condensazione.
Caratteristiche del territorio reale: illustreremo con l'aiuto delle immagini satellitari le caratteristiche distanziometriche del territorio che ora state vedendo in questo breve filmato e che è stato oggetto della nostra indagine sulle scie chimiche. Tali caratteristiche sono fondamentali per la dimostrazione della nostra tesi fondata su semplici considerazioni trigonometriche. E' un esperimento che tutti voi potete riprodurre in una zona montuosa di vostra scelta con il solo aiuto di una video/fotocamera nel caso vi troviate nella fortunata circostanza in cui si abbia formazione di scie persistenti con il vento che spira nella vostra direzione.
Caratteristiche satellitari del territorio: ci troviamo ad Ampezzo, FVG, Italia, 560 m slm, precisamente Piazzale ai Caduti. La cima che potete vedere a circa 5 km dal nostro punto di osservazione è il monte Tinisa, 2120 m slm. Spostandoci a sinistra incontriamo un piccolo rilievo a circa 2 km dal nostro punto di osservazione. Vi preghiamo di osservare bene il piccolo avvallamento in seno alla collina che sembra dividerla in 2 parti. Tracciando la perpendicolare alla congiungente il nostro punto di osservazione con il monte Tinisa troviamo un punto chiamato X a circa 1 km dalla nostra postazione. Il documento che segue ci mostra una scia trasportata dal vento da una posizione retrostante il monte Tinisa in direzione del nostro punto di osservazione. Ora considerate questo: i dati di radiosondaggio riportano per quel giorno una quota minima di 9 km per la formazione di scie di condensazione persistenti; questo significa che la scia considerata, nel passaggio sulla verticale al monte Tinisa avrebbe dovuto trovarsi in una posizione tale da impedire l'inquadramento contemporaneo della scia stessa e del monte Tinisa. Al contrario, quello che cercheremo di dimostrarvi, è che siamo riusciti a riprendere contemporaneamente scia e montagna persino quando la scia è venuta a trovarsi nel punto X descritto sopra, quindi a circa 1 km sul piano orizzontale dalla nostra postazione e rispettivamente 4 km dal monte Tinisa in direzione del nostro punto di osservazione. Se avrete la pazienza di attendere la conclusione del nostro filmato vi daremo la prova di questo.
Documento: 4 ottobre 2009 fra le 10 e le 10:30 di mattina. Fotocamera utilizzata Panasonic Lumix DMC-FZ 28, 18X di zoom ottico, 10 megapixels, lunghezza focale minima 4,8 massima 86,4. Nel primo frammento di filmato è stata utilizzata una lunghezza focale di 6,10 mm. Abbiamo accelerato e ripetuto il passaggio della scia sopra il monte Tinisa in direzione dell'osservatore per darvi la percezione del fenomeno occorso, ovvero che la scia è passata molto vicina alla cima della montagna. Sulla base di semplici calcoli che correlano pixels ed elevazioni angolari durante il passaggio sulla verticale, in riferimento alla posizione della scia molto ben percepibile ad occhio nudo, si sarebbe potuto facilmente desumere una quota di circa 3-4 km, ma il nostro obiettivo vuole essere inattaccabile !
Procediamo dunque ad illustrare la parte successiva del documento. L'osservatore prende la fotocamera, esegue ancora delle riprese e riduce lo zoom al minimo. Secondo la testimonianza dell'osservatore, a questo punto non vi era più alcun dubbio che la scia si collocasse fra il monte Tinisa e l'osservatore stesso, eppure la fotocamera riesce ad inquadrare e riprendere contemporaneamente sia la scia sia tutta la estensione del paesaggio al di sopra del livello di osservazione inclusa la città di Ampezzo. L'osservatore esegue quindi altre riprese video per cercare di mostrare come la nostra scia e con lei una seconda scia formatasi successivamente siano ora già molto vicine all'osservatore e a distanza sempre crescente rispetto al monte Tinisa oramai ampiamente superato. Ma di certo, sino ad adesso, l'osservatore può sostanziare la sua testimonianza con il solo supporto di considerazioni intuitive, senza la possibilità di poggiare le sue argomentazioni su una solida evidenza scientifica.
E allora procediamo alle ultime sequenze del nostro filmato che esibiranno finalmente quella prova scientifica che abbiamo annunciato. Ora, riportate alla memoria il piccolo avvallamento in seno alla montagnola che abbiamo illustrato all'inizio. Osservate queste sequenze video che abbiamo ripetuto per darvi la possibilità di verificare accuratamente l'oggettività scientifica del nostro dato documentale. L'osservatore riesce a filmare simultaneamente la scia ed il monte Tinisa, quindi scorre la fotocamera lungo la scia fino ad incontrare molto chiaramente il famoso avvallamento in seno alla montagnola in corrispondenza del quale si trova ora la scia incontrovertibilmente. A questo punto riportate alla memoria l'illustrazione distanziometrica delle immagini satellitari: possiamo senza dubbio affermare che in questo frangente temporale la scia dista circa 1 km sul piano orizzontale dall'osservatore ed incredibilmente il filmato ci mostra ancora adesso la contemporanea ripresa della scia stessa e del monte Tinisa. Ricordiamo che la scia doveva trovarsi ad una quota minima teorica di 9 km. In accordo con le nostre considerazioni, questo documento dimostra al contrario una quota di gran lunga inferiore.
Se i fatti cambiano io cambio la mia mente, lei signore cosa fa ?
Cosa dicono gli esperti ?"

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