Re: Ma scusate...

Inviato da  ahmbar il 9/5/2014 14:10:34
Wagener@
edit Ahmbar grazie per il docu di Music Band lo sto scaricando ora

Questo lo hai scritto 5 giorni fa', sei riuscito a leggerlo?
Una parziale risposta alla domanda "Che composti?" la trovi proprio all'inizio della scheda

La storia di queste operazioni aeree inizia ufficialmente in un paesino del Canada chiamato Espanola; in questo
luogo, nel 1996 gli abitanti assistettero all’improvvisa comparsa di grossi jet commerciali (si scoprirà poi
che si trattava di aviocisterne militari) che incrociavano a quote relativamente basse sulla verticale del paese
rilasciando enormi scie bianche che permanevano per molte ore nel cielo formando una moltitudine di incroci
a causa dei ripetuti passaggi dei suddetti aerei. Ovviamente la novità preoccupò la cittadinanza che chiese alle
autorità se fossero in corso delle manovre militari nella zona avendo alcuni di essi riconosciuto negli aereomobili
dei KC-10 e KC-135 in dotazione all’aviazione statunitense e utilizzati solitamente come cisterne per
il rifornimento in volo degli aerei militari. Le autorità inizialmente, negarono che i vicini di casa americani
fossero impegnati in qualsiasi manovra che interessasse lo spazio aereo di Espanola ma dopo alcune settimane
dalla comparsa di questi voli, le persone del luogo iniziarono a manifestare malesseri vari, in forme anche gravi,
accompagnati da perdita di memoria a breve termine (alcuni non ricordavano dove avevano parcheggiato
l’auto poco prima) e altre patologie che sembravano di natura allergica. La gente, allarmata, decise allora
di mobilitarsi; vennero fatte fare da alcuni laboratori delle analisi sulla pioggia che rilevarono considerevoli
quantità di Bario e Alluminio, ci si procurarono le prove di questi sorvoli dai tracciati radar del vicino aeroporto
e furono fatti esposti e ingiunzioni. Il baccano sollevato ottenne l’effetto di far cessare improvvisamente le
suddette operazioni così come erano comparse (soltanto per un breve periodo).


Anche ad altre tue domande la scheda offre una interpretazione di fatti, che puoi ritenere piu' o meno valida
Se ritieni che non sia corretta in toto od in parte dovresti anche dire perche' non ti convince

Per la seconda qualcosina in piu' la possiamo dedurre dall'utilizzo iniziale di velivoli senza insegne, cosa che presuppone il coinvolgimento dei governi stessi, gli unici in gradoi di autorizzare il sorvolo del proprio territorio di velivioli apparentemente inidentificabili
Se pretendi risposte chiare sul "A che scopo" o "Chi" quando sono evidenti tali livelli di coinvolgimento temo rimarrai deluso


Riusciamo a stabilire 2-3 punti fissi dai quali si potrebbe perlomeno iniziare a discutere di brevetti di 60 anni fa che non si capisce che attinenza abbiano quando si parla di aerei cisterna che irrorerebbero composti bell'aria.

Ne ho offerto piu' di una spiegazione, mi farebbe piacere confrontare le mie deduzioni nel merito





Tad@
Tali analisi certificano che il materiale presunto essere Tela di ragno è un Polimero NATURALE - da ricordare che il polimero è una macromolecola, e non un qualche genere o tipo di sostanza teratogena - sul quale sono state rilevate traccie di lubrificante e carburante per aeromobili.

Caro confratello ( ) ok, quelle sono polimeri organici, quindi tele di ragno

Mi sono andato a cercare la ricerca che fece Vione ai suoi tempi a Carisio (VC), quella che Il cicap rimosse per l'imbarazzo di una conclusione opposta a quella sbandierata sul sito : tele di ragno

Metodologie di analisi

Aspetto del campione Alla vista, il campione appare di colore bianco, di aspetto filamentoso e di composizione omogenea. Si può escludere una presenza rilevante di materiali estranei (come terriccio, erba etc.), il che facilita il lavoro di analisi. La metodologia adottata prevede una serie di test di dissoluzione con diversi reattivi, allo scopo di identificare la natura del campione per confronto del suo comportamento con quello, noto, di altri materiali. Tale procedura permette di verificare le ipotesi preliminari che sono state formulate. Qui di seguito è riportata la procedura dettagliata per la preparazione di uno dei reattivi, specifico per la seta, in quanto tale preparazione richiede particolare attenzione. Ho ritenuto opportuno inserirla in quanto tale test, eseguibile anche sul campo, permette velocemente di verificare una delle ipotesi che sono state formulate riguardo ai "capelli d'angelo", vale a dire che si tratti delle ragnatele di particolari specie di ragni. Mi auguro che tale procedura possa risultare utile in casi futuri.

Preparazione del reattivo di Loewe

Il saggio di Loewe è un test di dissoluzione specifico per la seta. Data una sostanza incognita, se essa è insolubile nel reattivo di Loewe si può concludere che non si tratta di seta. Se la sostanza è solubile, vi sono buone probabilità che si tratti di seta, ma è consigliabile fare altre prove di controllo. La tela di ragno, molto simile alla seta, è solubile nel reattivo di Loewe. […]

La procedura da seguire è la seguente

Dissolvere 10 grammi di solfato di rame (CuSO4•5H2O) in 100 millilitri di acqua distillata. Il solfato di rame è un composto solido di colore blu chiaro, solubile in acqua,e la soluzione che si ottiene ha un bel colore blu-azzurro. Agitare bene la soluzione (bastano una bacchetta o un bastoncino, purché puliti) fino a completa dissoluzione del solfato di rame: non deve rimanere un deposito solido sul fondo. Aggiungere alla soluzione 5 grammi (4 millilitri) di glicerina. Agitare la soluzione fino a renderla omogenea.

Aggiungere delle pastiglie di idrossido di sodio (NaOH) solido, agitando bene la soluzione fino a dissoluzione completa di ogni pastiglia. Inizialmente la soluzione diventa torbida ed assume una colorazione azzurra più chiara (è il colore dell'idrossido di rame): bisogna continuare ad aggiungere idrossido di sodio e ad agitare. Proseguendo con l'aggiunta di pastiglie di idrossido di sodio, la soluzione assume un colore blu scuro e ridiventa limpida (l'idrossido di rame si dissolve): il reattivo di Loewe è pronto.

Si consiglia vivamente di provare il reattivo su un filo di seta o su della tela di ragno: se il reattivo scioglie la seta (la reazione è rapida ed avviene in 1-2 minuti) questo significa che si è operato correttamente. In caso contrario, vuol dire che si è commesso qualche errore nella preparazione. In tal caso è necessario rifare tutto da capo, cercando si capire quale errore è stato commesso. Se ciò che si è preparato non scioglie la seta, è del tutto inutile provarlo su un campione incognito (capelli d'angelo o altro).

La tela di ragno è un materiale molto facile da reperire. Va tuttavia notato che le ragnatele che si possono trovare in casa sono generalmente ricoperte da uno strato di polvere, tanto che di solito appaiono nerastre (la tela di ragno pulita è bianca). Beninteso, il reattivo di Loewe scioglie la ragnatela ma non lo sporco che la ricopre, per cui non ci si può aspettare la dissoluzione completa di un campione sporco. Le stesse considerazioni vanno svolte per i campioni di capelli d'angelo, assicurandosi che non sia presente materiale estraneo.

Risultati dei test eseguiti

In tabella sono riportati i risultati dei test di dissoluzione eseguiti sul campione di "capelli d'angelo" (filamenti polimerici, n.d.r.) con diversi reattivi. La stessa tabella riporta il comportamento di altri materiali con gli stessi reattivi impiegati. Le caselle bianche indicano che il materiale è insolubile nel reattivo adoperato. Le caselle colorate indicano che, al contrario, il reattivo è in grado di dissolvere il materiale. In caso di solubilità parziale si è usata una colorazione mista. Si noti che il campione di "capelli d'angelo" è risultato insolubile in tutti i reattivi utilizzati.

L'immagine mostra che i capelli d'angelo non sono sciolti da nessuno dei reagenti che normalmentesciolgono le fibre. Seta e tela di ragno si dissolvono nel reattivo di Loewe e nell'acido solforico concentrato; cellulosa, rayon, lana di pioppo e cotone in acido solforico concentrato e (parzialmente) in acido cloridrico concentrato; le fibre acriliche nel dimetilsolfossido; il nylon in acido solforico concentrato e(parzialmente) in acido cloridrico concentrato; i capelli d'angelo in nessuno dei reattivi citati.

Conclusioni

I risultati riportati in tabella indicano che il campione di "capelli d'angelo" non può essere identificato con alcuno dei materiali riportati. Tale risultato permette comunque di escludere le ipotesi preliminari. Relativamente al campione esaminato, si può dunque concludere quanto segue:

non si tratta di tela di ragno;
non si tratta di cellulosa o di materiali simili alla cellulosa (il che esclude la possibilità che si tratti di lana di pioppo o di rayon).

Davide Vione per il C.I.C.A.P.


Scomodiamo gli ufo o accettiamo i fatti?

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