Re: Ma scusate...

Inviato da  edo il 18/5/2014 21:36:32
Ultima versione: si accettano consigli!!!

lei offre la capacità di leggere la realtà attraverso i risultati di modelli che non considerano in nessun caso le chemtrails come fenomeno di irrorazione antropica artificiosa, eppure il termine “chemtrails” è citato (al punto B della sec.7) nel documento ufficiale USA “space preservation act” del 2001 riguardo all’ipotesi del suo utilizzo come arma: https://www.fas.org/sgp/congress/2001/hr2977.html
E’ chiaro che, se le chemtrails non le cerco… non le trovo! E quando si evidenzi una realtà che dovrebbe far riflettere, appare sufficiente dire che “tutto è chimico”! Complimenti.
So bene che nessun accademico o militare in servizio, dirà mai nulla che possa mettere in discussione la vulgata scientifica prevalente, perché verrebbe espulso dal sistema. Lei ribadisce che gli elementi a sostegno di una realtà diversa rispetto a quella che può stare dentro i suoi studi, è basata su dati soggettivi… eppure la lettera del metereologo Domenico Azzone è basata su dati strettamente oggettivi… basta leggerli ed eventualmente confutarli, e lei non lo fa.
Ancora: questo è uno studio condotto nel 2007 utilizzando i dati redatti dalla FAA, EPA e NASA
http://www.slideshare.net/morenabriga/il-fenomeno-della-condensazione
Viene esibita piu' volte la presenza di contrails persistenti quando non sussistevano, secondo le tabelle redatte in seguito a decenni di osservazione e studio, nemmeno le condizioni per la formazione di semplici contrails; quelle stesse tabelle indicano la rarita' della persistenza delle contrails, stimandone la formazione nel 5% dei casi
E’ molto ben specificato che i valori indicati sono soggetti a variazioni anche del 30% in positivo o negativo, in quanto allora lo studio della climatologia non aveva gli strumenti e le conoscenze attuali… perciò il termine che lei trova assai poco scientifico di: "raro" è utilizzato dagli scienziati autori dei manuali FAA o NASA.
Ancora a proposito di soggettività: altrettanto soggettivi potrebbero essere considerati i casi che lei offre con il suo link: http://ceifan.org/scie_pre1995.htm perché deviano dall’analisi sull’argomento, e cioè: tutte le emissioni sono scie di condensazione, o IN ALCUNI CASI queste sono incompatibili al punto da poter considerare l’ipotesi che si tratti di chemtrails? Le porgo questo link: http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/8309629.stm
Alcuni normalizzatori a tutti i costi, non hanno battuto ciglio: “non è un asino che vola, ma un aereo che percorre una traiettoria rilasciando una scia che poi si sposta sul continente” …ostregheta! Immagino che anche lei, sulla base delle premesse che mi ha offerto finora, non avrà niente da obiettare.
Per ultimo le offro il link a una intervista del Generale Fabio Mini: http://www.youtube.com/watch?v=M04hxjogebY
Dott.ssa De Luca, a fronte dei suoi dubbi sulla possibilità che vengano effettuati esperimenti di massa sulla popolazione, le ho fornito elementi che purtroppo smentiscono i suoi dubbi.
Altri elementi di dubbio macroscopici e oggettivi (che rimangono tali nonostante le sue denigrazioni), sull’ipotesi che non tutte le scie siano semplicemente di condensa, glieli ho forniti e sono quelli di cui parla in modo scientifico il Sig. Azzone, che è ancora in attesa di essere smentito, e neanche lei è capace di farlo.
A fronte di questi elementi lei offre la valanga di studi, nei quali non ci si pone neanche una volta il dubbio che le scie di condensa non siano mai nient’altro che scie di condensa… con buona pace della capacità di osservazione di cui la scienza dovrebbe servirsi.
Io non so cosa ci sia nelle scie che appaiono anomale, e vorrei che gli studiosi lo scoprissero. Certo che se questi ultimi vedono solo quel solvente che è l’acqua fresca, c’è dubbio che possano porsi il problema che questa contenga qualche soluto improprio.
Mi permetta una considerazione personale basata sulla mia esperienza all’università; che è anche una struttura nella quale ho visto attuare la stessa strategia che l’immaginario sociale riconosce nel comportamento dei bambini tra i vicoli di Napoli: “l’arte di arrangiarsi”, che traslato sulla scienza accademica la trasforma nella diffusa arte della “scienza della pagnotta”.
Cordiali saluti,

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