Re: Ma scusate...

Inviato da  Blizzard il 18/1/2007 14:33:31
Citazione:

padma ha scritto:
Blizzard,
se ti fidi di me (non ho una digitale) nella mia esperienza diretta quando partono voli in parallelo o in reticolo molto spesso volano intorno ai 3000 m, o comunque ad una quota tra i 3000 ed i 5000 m.



Padma, mi fido di te, nel senso che mi fido della tua buonafede e anche della tua preparazione.
Ma so quanto sia difficile stabilire la quota di una scia. Quindi chiedo anche a te: come hai valutato la quota? Hai fatto dei calcoli, hai utilizzato dei riferimenti o hai stimato a occhiometro?
Perché se è vero ciò che dici, quelle che hai visto senza dubbio non erano contrails.
In rete avrò visionato migliaia di foto e decine di di video, senza trovare UNA prova inequivocabile di scie a quote basse.

Sui brevetti e sulla modificazione artificiale del tempo.
Anche a me piacciono gli scritti di ziolinucs, ma in questo non ci trovo nulla di sconvolgente, né di attinente alle scie.
Gli esperimenti di cloud seeding sono stati fatti un po’ dappertutto, anche in Italia, non è certo un mistero. Oltretutto non hanno dato risultati soddisfacenti.
E vorrei chiarire un punto.
Per generare delle formazioni nuvolose non è certo sufficiente spargere dei nuclei di condensazione o nuclei igroscopici a casaccio in atmosfera. Ci vuole sempre e comunque vapore acqueo in quantità, che possa poi condensare per dar luogo alle nuvole; e ci vogliono quantità notevoli di vapore acqueo per generare le nuvole da pioggia; e più si sale di quota, più l’umidità specifica decresce, ossia il vapore acqueo comincia a scarseggiare.
Quindi ci vuole, SEMPRE E COMUNQUE, un moto ascensionale di aria più calda e umida (più è calda, maggiore è l’umidità che può contenere) che fornisca l’apporto necessario di vapore per la formazione della nuvola, tramite condensazione.
E infatti il cloud seeding si pratica dove già c’è un moto ascensionale e quindi una nuvola in formazione; è un modo per aumentare l’”efficienza” di un processo che avverrebbe comunque. Ma proprio per questo si applica su scala ridotta e in ben determinate condizioni atmosferiche. In tutti gli altri casi sarebbe solo uno spreco di tempo e denaro.
Lo stesso discorso vale per il cloud seeding con fini opposti come quello di evitare la grandine o le piogge eccessive. Si agisce su nuvole già esistenti o comunque in formazione, disturbando il processo.
E comunque l’utilità di questi metodi è relativa. Alti costi per risultati controversi.

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