Re: Scie chimiche- dibattito

Inviato da  c-cori il 17/4/2007 17:53:41
Citazione:

Teknomaker ha scritto:
Ma cause diverse non escludono l'esistenza stessa del fenomeno.

Non riesco a capire come alcuni possano continuare a ripetere che la questione non esiste sebbene siano stati presentati documenti che invece confermano l'esistenza di precedenti che si sono verificati anche in tempi non sospetti, a partire dal 1940.

Trovo a dir poco ingenuo continuare a far finta che tali documenti non esistano e ripetere con voce forte che il fenomeno non esiste.

Quando dico che il fenomeno non esiste, intendo dire che secondo me le cose non stanno così come la maggior parte di voi pensa, e cioè che quotidianamente diversi/molti/tutti gli aerei che passano sopra le nostre teste ci spruzzino una qualche sostanza per avvelenarci, per fare test, per combattere l'effetto serra, per favorire l'effetto serra, per causare siccità e alluvioni, per scopi militari...

Non posso negare l'esistenza di eventi simili precedenti né negarne i punti di contatto, ma non posso nemmeno tralasciarne le differenze (spesso sostanziose): ad esempio, citando le irrorazioni avvenute in Gran Bretagna, si può vedere che in 10 anni sono state fatte 46 irrorazioni dagli aerei (contro le irrorazioni quotidiane a cui saremmo sottoposti), che le sostanze usate sono diverse...

Inoltre, l'esistenza di un precedente non costituisce un alibi o un via libera per poter permettere l'esecuzione di altri esperimenti simili: trovo del tutto ingiustificata l'idea che, se è stato fatto una volta, allora è lecito poterlo rifare.

Citazione:

Da notare inoltre che hai trovato subito un attenuante, come dire: e vabbè pure che fosse, c'è altro che fa più danni... Cerchi forse una scusa per far finta di nulla nel caso tu scoprissi che il fenomeno fosse reale a dispetto delle tue convinzioni? Certezze delle tue convinzoni in fondo, come tu stesso hai detto, non ne hai.


Non la trovo affatto un'attenuante.
Tanto per cominciare, ti ripeto (come avevo gà scritto diversi post fa) che gli scarichi degli aerei buttano fuori anche sostanze inquinanti, scarti della combustione del carburante (oltre a vapore acqueo e co2): questo per mettere in chiaro una volta per tutte che, quando parlo di scie di condensa, ci inserisco anche questi scarti inquinanti nella loro composizione chimica.
Chiusa la parentesi, codesta "attenuante" l'avevo scritta in relazione all'evento della Gran Bretagna e ai dati pubblicati in seguito all'inchiesta: in quel caso, viste quelle considerazioni conclusive, ritengo più preoccupante per la mia salute vivere in città che espormi al ZnCrS spruzzato dalla RAF.
Per l'odierno, non c'è niente che mi dimostri che l'inquinamento presente sia stato prodotto in buona percentuale dagli aerei di passaggio: al contrario, i dati fanno pensare che l'inquinamento presente nella mia città è (purtroppo) normale per i livelli di produzione delle industrie e per il traffico.

Citazione:
Una semplice domanda: come mai queste strane scie spesso e volentieri si concentrano puntualmente proprio in direzione del sole creando patine e nuovolosità arificiali?

Al mattino compaiono quasi "lungo l'orizzonte" ombrando il sole che sorge mentre il resto del cielo è sereno e pulito.
Durante la giornata aumentano e sono presenti "un po' ovunque".
Al tramonto si concentrano nuovamente tutte "lungo l'orizzonte" in direzione del sole mentre il resto del cielo spesso torna nuovamente sereno e completamente pulito...

Se sono solo coincidenze, allora sono alquanto curiose.

Spesso e volentieri lo pensi solo tu: a me è capitato di vederlo un paio di volte (anzi, una volta una scia è passata davanti alla luna piena: per riflettere la luce solare riflessa dalla luna? ).
Considerando che le scie e le nuvole che possono formare sono a 9 km di altitudine e che spesso rimangono "relativamente strette", basterebbe spostarsi al massimo di una decina di km per non vedere più il sole velato: altrimenti sarebbe come pretendere che una piccola nuvola oscuri il sole in tutta Europa. Scie-nziat l'aveva spiegato abbastanza bene questo.


Non sono riuscito a trovare il rapporto di Luigi Fenu. Dubito seriamente che non abbia competenze per trattare l'argomento, tuttavia, se avete riportato fedelmente il suo pensiero, mi lascia perplesso il fatto che sia così sicuro sui valori in gioco, senza mai accennare scarti tipo, errori, o intervalli di riferimento. Dubito che esista una soglia di delimitazione così netta, anzi, come laureando ing trovo necessaria l'esistenza di un range di transizione.

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