Le scie chimiche sono una bufala.. !!!

Inviato da  Vee il 19/10/2014 3:27:33
Attraverso letture e riflessioni, sono giunto alla conclusione che non può esserci nulla di anomalo nelle così dette "chemtrails", o scie chimiche. Quel che si vede in cielo - razionalmente per me - sono solo scie di condensa.
Spiego i perché:

1) Contrariamente a chi afferma che le scie di condensazione non esistevano in questa forma "anomala" prima del 1995, si sbaglia. Erano già note nel secolo scorso, dagli anni '20 e '30, periodo in cui risalgono le primissime immagini. Nel 1937 il pilota Mario Pezzi, volando in alta quota, descrisse chiaramente il fenomeno della scia di condensa. E poi molte foto dell'ultimo conflitto mondiale (vedi figura sotto, scattata nei cieli della Germania, 1943 circa). Gli aerei all'epoca raggiungevano già i 10.000 metri di quota e le scie prodotte dai velivoli erano belle grosse e lunghe, non dissimili da quelle che oggi si vorrebbero identificare come "chemtrails". E poi ancora negli anni '70 esistono studi più accurati e immagini satellitari.

2) Nessun scienziato o aviatore, nessun esperto di fisica, chimica e meteorologia appoggia questo "complotto" - salvo avventati studentelli o professorini poco attenti -. Sono andato a cercare informazioni nei maggiori forum di fisica e meteorologia. Mi sono intrufolato tra le centinaia di appassionati e il fenomeno delle scie chimiche è tacciato all'unanimità come bufala epocale. Anzi, gli stessi meteorologi non palesano differenze tra le scie di condensazione odierne e quelle di sessant'anni fa. A sentir loro c'è solo un maggiore traffico aereo.

3) I costi di queste operazioni militari sarebbero esorbitanti. In una società così indebolita sul piano finanziario, con gli Stati di mezzo mondo strangolati dalle banche e dai debiti, si può davvero ipotizzare che milioni di dollari o euro vengano destinati ciclicamente per irrorare l'atmosfera con questi elementi e composti? L'operazione avrebbe un costo pazzesco, non solo per i miliardi di tonnellate di materiale, ma anche per lo sforzo ingegneristico che c'è dietro, con velivoli predisposti, impianti idraulici, pompe e bombole speciali, aeroporti attrezzati, camion e trasporti coinvolti, container dedicati, recupero e lavorazione del materiale, personale vario addestrato e pagato (magari anche per tacere).

4) Rilasciare tutto questo materiale in cielo comporterebbe un'espansione inquinante senza alcun controllo. Il materiale ricadrebbe indistintamente sui terreni, le città, gli animali, le piante, le persone. Ma anche su politici, banchieri, potenti, corrotti, ecc.. La spolverata quotidiana di "aerosol" non risparmierebbe nessuno, neppure chi questa operazione la finanzia e la mette in atto.

5) L'assunto fisico dei tre parametri che permettono la formazione di scie di condensa, cioè altitudine (8000m.), temperatura (-40), umidità (70%), è troppo semplicistico. Andando oltre la sintetizzazione della NASA, che ben specifica con la parola "usually" le condizioni "solite" per la manifestazione del fenomeno, si apprenderà che esistono rapporti matematici, visualizzati con parabole grafiche, che determinano la correlazione dei tre agenti favorevoli. In altre parole la scia di condensa si può manifestare in maniera più o meno evidente in rapporto all'incrocio dei tre parametri. Questo vuol dire che non esiste alcun assunto correlato a dei valori esatti. Piuttosto questi parametri, come logico che sia, sono variabili. Ci saranno condizioni più favorevoli e condizioni meno favorevoli affinché una scia di condensa sia più o meno visibile in cielo. Se le condizioni sono più favorevoli, la scia sarà lunga e persistente, se invece sono meno favorevoli, la scia sarà corta e poco persistente.

6) Negli anni '50 fu lo scienziato Appleman a dare le risposte scientifiche al fenomeno delle scie di condensa. I suoi studi considerano diversi aspetti chimico-fisici e ammettono diverse condizioni atmosferiche. Esistono scie di convezione, scie per effetto aerodinamico e le scie prodotte dai gas di scarico dei motori. Studi moderni dimostrano come le scie di condensazione possono formarsi anche ad umidità relativa pari allo 0%. O a quote molto basse se in presenza di molto freddo, ecc.. insomma, il fenomeno è complesso per le innumerevoli variabili e ha una lunga storia di studi. Anche il progresso tecnologico dei motori può aver influito nella odierna manifestazione delle scie di condensa. Ma si tratta sempre di condensa.

7) Molti tg regionali e nazionali hanno parlato delle "scie chimiche" con diversi servizi sul fenomeno, molti cittadini spingono i politici a occuparsi del problema. Nascono numerose inchieste parlamentari, servizi in rubriche tv, ecc... Ma tutto questo polverone non porta mai a nulla di concreto. L'impressione è che - buona fede a parte - lo scopo sia quello di vendere notizie sensazionalistiche o acchiappare consensi dall'opinione pubblica. Ci si aspetterebbe un seguito di notizie nuove, ma questo seguito non arriva mai. Ciclicamente, ogni volta si parla sempre delle stesse cose: la scia in cielo, i video amatoriali, le persone col "raffreddore", le accuse sugli spazi aerei italiani occupati da militari U.S.A., ecc ecc.. - lista lunga di sospetti -, ma è sempre la solita solfa, si è sempre fermi al palo con i soliti indizi e le solite dichiarazioni. Diversamente dal pensiero complottista, la comunità scientifica e gli enti governativi hanno rigettato da parecchio tempo la "teoria del complotto" e hanno dimostrato l'infondatezza e l'incoerenza di tutto il pensiero.

8) Il fenomeno "chemtrails" - per essere vero - determina per forza di cose una estesa complicità: le compagnie aeree, i piloti, gli ingegneri, i controllori di volo, il personale di volo, i meccanici, i dirigenti vari, i servizi segreti, i militari, i meteorologi, i fisici e i chimici, ecc.. Tutti insieme concertatamente lavorerebbero a questo insano progetto. C'è troppa gente potenzialmente coinvolta. Prima o poi qualcuno avrebbe parlato. E invece tutto tace come sempre, da 15 anni almeno. Nessuno che ha qualcosa di importante da dire, nessuna intervista a volto coperto o con voce camuffata. Nessuno che si ribella. Nessuno che si lamenta. Nessuno che prova rimorsi o che tradisce il mandante. Niente di niente.

9) Manca un movente chiaro. I complottisti parlano di modificazione del clima, di h.a.r.p., di sviluppo dell' ogm, di sviluppo nelle comunicazioni radio, di controllo della popolazione e/o di sterminio della stessa, di virus morgellons, di extraterrestri. Cioè, va bene pure che uno non lo sa, ma se anche fosse vera una cosa, sarebbero false tutte le altre. Se non c'è un movente chiaro diventa poco credibile tutto l'impianto accusatorio.

10) Se si vuole credere alla storia dei "metalli pesanti" irrorati nei cieli, allora bisogna anche spiegare come può avvenire l'irrorazione di un metallo??! Che io sappia non esiste un metallo nebulizzabile. Un metallo può essere sciolto con un solvente acido, questo sì, ma neanche voglio considerare questa ipotesi perché sarebbe davvero folle come idea e non credo che la cosa sarebbe passata inosservata per 15 anni.
Restando a livello di elementi semplici non mi pare che alcun metallo possa trasformarsi in forma gassosa o liquida a temperature abbondantemente sotto zero. Solo al contrario, se scaldato, il metallo può raggiungere temperature di fusione e trasformarsi da forma solida in forma liquida. Qualunque metallo sia, date le temperature gelide delle alte quote, deve per forza cadere in forma solida, se vuoi anche particellare, ma solida. Solo il mercurio, il gallio e il cesio possono trovarsi in forma liquida a temperature ambiente, fino a 29°. Al di sotto di questa temperatura anche questi metalli tendono a solidificare. Insomma, a livello chimico non può esistere una "irrorazione di metalli pesanti", intesa alla lettera, come liquida o gassosa. La terminologia impropria usata dai cospirazionisti perpetua lacune per le quali sarebbe doveroso mettersi in discussione.

11) Gli aerei così detti "chimici" percorrono centinaia di chilometri ogni giorno rilasciando contemporaneamente nei cieli una, due o quattro scie molto consistenti. Nessun cospirazionista è in grado di spiegare dove è stipato tutto il materiale chimico trasportato dall'aereo. Cioè, ci sta in un aeroplano?
Per me no!... Mi viene difficile immaginare che quella scia, così lunga e densa, che spesso va da orizzonte a orizzonte, possa essere il risultato di una "espulsione di materia" contenuta nelle stive di un aereo lungo meno di 50 metri. Non è più semplice pensare che ciò che si vede in cielo sia il normale processo chimico-fisico di condensazione?

12) Se poi si tratta di "metalli pesanti" viene naturale chiedersi il peso e il volume complessivo di tutto questo metallo solido all'interno dell'aereo. Può un aereo essere progettato per questa funzione e avere comunque le sembianze di un comune aereo di linea? A livello progettuale è fattibile il concepimento di uno spazio volumetrico atto a contenere in sicurezza gli impianti idraulici di espulsione e i container di questi elementi? Non solo, è fattibile che poi lo stesso aereo abbia - sempre in sicurezza - la facoltà di alzarsi in volo con il cargo pieno di "metalli pesanti"? Questi aerei hanno le stesse proporzioni degli aerei civili, le stesse sembianze. Non è più probabile che siano proprio aerei civili e che sopra di essi viaggino appunto dei civili piuttosto che non bombole gigantesche di metalli pesanti?

13) Indipendentemente dal materiale rilasciato nell'atmosfera, è fattibile realizzare ugelli e congegni emettitori che rilascino materiale solido e/o irrorino liquidi a temperature rigidissime (-40°) senza che avvengano guasti, alterazioni del materiale irrorato o congelamenti degli stessi apparati?

14) Sono cosa nota le analisi chimiche dei terreni eseguite da alcuni ricercatori indipendenti. Analisi atte a dimostrare - secondo loro - le anomalie chimiche nei campioni di terreno analizzati. Ammesso che i risultati di tali analisi siano corrispondenti al vero, non è dato sapere se le quantità di elementi rilevati siano maggiori del normale a causa del presunto materiale rilasciato dagli aerei, piuttosto che dal semplice inquinamento metropolitano. Sarebbe sufficiente un lavoro edile nelle vicinanze, un palazzo, una galleria, una deviazione del traffico stradale, uno smaltimento di rifiuti non a norma, i fumi di un cementificio o di una fabbrica, ecc... Insomma, mancherebbe sempre la prova che l'anomalia sia dovuta al presunto materiale chimico rilasciato dagli aerei. Inoltre gran parte degli elementi chimici elencati come "anomali" sono elementi normalmente ben presenti nei terreni.

15) Ammettendo che questi reticoli di scie in cielo siano tutti studiati - cosa che a me non pare affatto -, non è un po' complicato tenere conto dei venti? Se si volesse coprire una zona con del materiale nebulizzato, o solido particellare, spruzzando da diversi chilometri di altezza, sarebbe difficile - per non dire impossibile - prevedere l'interferenza dei venti unita alla espansione e rarefazione del materiale rilasciato. I venti cambiano di continuo, sia direzione che intensità, soffiano a quote diverse e in spazi anche molto ristretti. Ne consegue che non ci può essere alcun calcolo sulla traiettoria della scia in espansione. Dunque la copertura artificiale del cielo - ammesso che esista - non può essere un fatto programmabile con esattezza.

16) Non a caso infatti, quando ci sono venti estesi, moderati o forti è molto più difficile che avvenga la copertura del cielo. I venti spazzano via le scie, le dissolvono proprio fino a rendere improbabile ogni sorta di "velatura", che poi è l'obiettivo supposto dell'irrorazione. E dunque la domanda sorge spontanea: Perché irrorano le sostanze anche quando c'è molto vento? Forse che l'obiettivo dell'irrorazione non c'entri nulla con la copertura del cielo? O forse che tutto questo discorso di scie chimiche non ha alcun senso? Io direi l'ultima.

17) Per lo stesso principio è inammissibile concepire lo studio chimico di un terreno asserendo che sopra di esso sono transitati uno o più aerei. Questo perché il materiale rilasciato (per via dei venti e per la normale espansione) potrebbe ricadere ovunque, e ben lontano dalla perpendicolare sul tratto di terreno analizzato.

18) Osservazione della scia: sia nei video amatoriali pubblicati in rete, sia con semplice osservazione ad occhio nudo, la scia appare bianca esattamente come la normale scia di condensa. E' ammissibile che il rilascio di elementi, diversi dall'acqua condensata, appaia cromaticamente bianco allo stesso modo? Non è più probabile che tali elementi producano nel cielo una colorazione diversa, soprattutto se questi elementi sono "metalli pesanti"?

19) Se si osserva il cielo si noterà che solitamente nello stesso momento, e nello stesso spazio visivo, due o più aerei emettitori producono scie similari. In pratica le scie o ci sono, o non ci sono. E se ci sono si somigliano sempre. Tutte. Cosa ne devo dedurre? Che se sono scie corte stanno volando solo aerei commerciali per il trasporto di persone, e se invece vedo scie lunghe stanno volando solo aerei militari? Non regge proprio la cosa...

20) Così come avviene a terra, anche a quote elevate si può supporre che l'umidità non si presenti in maniera uniforme. Vi è mai capitato di attraversare in auto dei banchi di nebbia? In quota può succedere la stessa condizione di instabilità. Questo perché non sempre nell'aria c'è una omogenea copertura umida. Anzi, spesso succede il contrario. Ecco spiegati quei singolari video dove appaiono due aerei apparentemente alla stessa quota, ma uno emette la scia e l'altro no. Oppure uno emette una scia lunga e l'altro una scia più corta. Oppure quando un aereo emette una scia che appare come a "singhiozzo", o quando una scia appare molto spessa in alcuni tratti e molto rarefatta in altri. Tutti questi fenomeni di emissione apparentemente anomali possono trovare una spiegazione proprio nella consistenza umida in quota. Chi ha viaggiato in aereo sa che la densità dell'aria non è sempre uniforme. I moti turbolenti creano correnti ascendenti e discendenti. Un aereo può acquisire o perdere quota in pochi secondi, può attraversare spazi più o meno umidi, può sorvolare zone la cui temperatura dell'aria si abbassa o si alza all'improvviso. Non va dimenticato che la velocità di crociera di un aereo di linea in alta quota può tranquillamente arrivare a 900km/h. Ne consegue che a quelle velocità ogni attraversamento di spazio caratterizzato da condizioni atmosferiche differenti, comporta un assestamento del velivolo quasi immediato. L'osservazione da terra permette solo di vedere l'interruzione della scia o il proseguimento della stessa.

21) Osservazione del cielo d'estate: quando la temperatura sul livello del mare è torrida (35°/40°), raramente nel cielo ci saranno scie lunghe. Io non le ho mai viste. Se invece la temperatura cala sotto i 30°, allora c'è una certa probabilità di vedere scie lunghe in cielo. Anche se le osservazioni da terra non costituiscono un indizio importante, bisogna riconoscere che avviene una certa consuetudine.
D'estate, quando il tempo è abbastanza stabile per via degli anticicloni, la colonna d'aria può scaldarsi tutta o raffreddarsi tutta, a diverse quote, ma sempre in maniera abbastanza uniforme (cioè in assenza di nubi e perturbazioni, sia chiaro). Se con cielo sereno la temperatura sul livello del mare è molto elevata si può supporre che a 8000m circa non abbia le condizioni ideali di temperatura per la formazione di scie di condensa molto persistenti (e infatti si vedono solo scie corte, o assenti). Se invece la temperatura sul livello del mare si abbassa sotto i 30° si può supporre che tutta la colonna d'aria, da 0 a 8000m, riferisca valori inferiori a tutte le quote, fino a determinare, nelle quote di volo, le condizioni favorevoli per la formazione di scie più lunghe.

22) Osservazioni annuali sulla temperatura a livello del mare: in particolare durante l'estate del 2011 si è avuto un lungo periodo di agosto, dal 10 fino al 30, dove si sono registrate tutte giornate torride sopra i 30°/35°, e ogni giorno il cielo era pulito. Si vedevano volare aerei senza scie o con scie cortissime. Non appena il tempo è cambiato e la temperatura è scesa, gli aerei rilasciavano scie più lunghe. Stesso fenomeno osservato molto bene anche nel 2012, seppur con meno giorni di bel tempo consecutivi. Stesso discorso per l'estate del 2010 e 2009. Ogni volta che la temperatura saliva parecchio con anticiclone a far da padrone, nessun aereo sporcava il cielo con le sue scie. Non credo possa trattarsi di un caso. Inoltre se c'è una motivazione militare inerente la schermatura dai raggi solari, perché non schermare questi raggi proprio quando sono più intensi e forti? E al contrario come mai appena fa un po' più fresco si mandano in quota i "tankers"? La cosa non regge...

23) Sempre osservando il cielo può capitare di vedere scie corte la mattina, scie medie al pomeriggio, scie lunghe alla sera. Cosa significa? Suppongo che la temperatura in quota si sia lentamente abbassata nel giro di 18 ore, determinando nel pomeriggio/sera una condizione più favorevole alle scie di condensa rispetto alle ore della mattina. Inoltre c'è da considerare che tutti gli aerei emettono nello stesso momento la stessa porzione di scia. Ciò conferma il fatto che si tratta sempre di scia di condensa e non di altre cose. Non è ragionevole identificare come aerei civili quelli della mattina, e poi registrare al pomeriggio/sera solo la presenza di aerei militari. E quelli civili che fine hanno fatto? Non vola più nessuno tra i civili? Ehmmm...

24) Si legge spesso della persistenza e dell'espansione delle scie. Io non ci vedo nulla di strano. Se le condizioni ambientali sono favorevoli le scie saranno spesse, lunghe e persistenti. In fondo si tratta di cristalli di ghiaccio. Se la temperatura è ampiamente sottozero e le condizioni di umidità e altitudine sono ottimali, per quale ragione questo ghiaccio dovrebbe necessariamente dissolversi in pochi secondi? Anzi, osservando a occhio nudo si può notare come anche la consistenza della scia tenda a dissolversi in caduta. E il colore bianco, che è prova di materia ghiacciata e densa, tende poi lentamente a un grigio sempre più spento man mano che la nuvola artificiale ricade per gravità. Cioè dal bianco intenso si passa al grigio spento man mano che i cristalli di ghiaccio si distanziano tra loro e si nebulizzano in goccioline d'acqua..

25) Da dove uscirebbe questa materia irrorata? Come mai il più delle volte le scie sono in corrispondenza dei motori? Non sarebbe più logico che il pertugio di emissione stia sulla coda o sulla punta dalle ali, o comunque lontano dai motori?

26) Si parla spesso di scie che formano reticoli geometrici cui seguono cieli lattiginosi. Io francamente non ci vedo nulla di così geometrico (mi pare che gli aerei seguano le loro rotte e basta), né mi convince l'uniformità lattiginosa di questi cieli. La luce del tramonto mette in evidenza le scie, non solo per una questione di controluce, ma proprio per una questione di prospettiva aerea. Se sopra la nostra testa la quota 8000 è una sola, guardando invece all'orizzonte, abbiamo tutto uno "spazio aereo" a quota 8000 circa. Grazie alla prospettiva ogni scia lontana si somma, si affianca e si interseca a quella "visivamente" adiacente, creando così l'illusione ottica di un reticolo affollato e di un cielo molto inquinato. Infatti queste immagini di cieli lattiginosi si rendono visibili solo all'orizzonte e preferibilmente in direzione del sole. Invece sopra la nostra testa è assai difficile che si veda lo stesso tipo di cielo.

27) Quando i video amatoriali mostrano due aerei apparentemente vicini non si considera che la prospettiva generata dai fattori di ingrandimento ottici tende a schiacciare i piani. L'osservazione ne risulta ingannata, e pertanto non si può stabilire, anche sommariamente, la reale posizione dei due velivoli in cielo, che possono essere piuttosto distanti tra loro in relazione alla profondità. Questa distorsione determina che il velivolo più lontano risulta più grande di come realmente è se fosse paragonato all'altro aereo che invece si trova su un piano più vicino. Lo sfondo blu, privo di riferimenti, non aiuta a dare una misura. Ne consegue che le possibili differenze di emissione tra le due scie sono la conseguenza di condizioni atmosferiche differenti, in quanto i due aerei sono molto più distanti di ciò che sembrerebbe.

28) Se tutti questi metalli e questa chimica irrorata nei cieli avesse una reale pericolosità per la salute, quali sono gli effetti? Dopo oltre 15 anni di irrorazioni com'è che ancora non succede nulla di sconvolgente?

29) E' cosa nota che il progresso tecnologico degli ultimi 100 anni stia creado notevoli problemi all'ambiente. La salute del pianeta Terra peggiora ogni giorno sempre di più. Il surriscaldamento terrestre causato da un aumento dell'effetto serra è una delle cause di maggior preoccupazione. Perché mai si vorrebbe aggravare la situazione generando velature chimiche artificiali? Se proprio si vuole alterare il clima sarebbe più conveniente far piovere.

30) Attraverso il web risulta che buona parte del pianeta sia interessato dal fenomeno. Esso è maggiormente presente nell'America del nord, in Europa, in Giappone e in Australia. Meno presente nell'America centrale e del sud. Sembrerebbe invece assente dal continente africano, dalla Russia, dall'Arabia e dall'Asia. In pratica mezzo pianeta è quotidianamente invaso dalle scie chimiche. La cosa risulta poco credibile sia per i costi, sia per gli effetti distruttivi sull'ambiente.
E' invece più probabile che la Russia, l'Africa, l'Arabia e l'Asia siano meno interessate solo perché i loro territori sono molto vasti, con poche città importanti, con meno rotte e meno voli. E magari anche perché la popolazione di questi luoghi ha ben altro a cui pensare.

31) Di scie chimiche se ne parla da almeno 15 anni, forse anche di più. E' diventato un "complotto" di scala mondiale e sempre più persone ne vengono a conoscenza preoccupate. Si può davvero pensare che tutta questa diffusione non abbia motivato qualcuno a produrre uno straccio di prova consistente? In fondo basterebbe che un aeroplano sorvoli un tratto di cielo inquinato da una presunta scia chimica e prelevi un campione di essa per poi analizzarlo in laboratorio. Si può ammettere che in 15 anni di "caccia alle streghe" non ci sia stato nessun governo, politico, scienziato, ricercatore, aviatore, giornalista, chimico, fisico, o persona semplice che abbia avuto interesse, mezzi e curiosità per andarsi a prendere la prova con le sue mani? E magari farci pure dei soldi sopra con i risultati delle analisi?

32) La curiosità per il tema mi ha spinto nei siti complottisti di riferimento, fra i quali c'è il blog dei signori Marcianò. Abitano a Sanremo. Essi hanno una certa popolarità in Italia. Sono apparsi anche in tv per denunciare questo fenomeno. Da anni sostengono che gli aerei che sorvolano le loro teste - e le nostre - non sono aerei di linea, ma velivoli militari. Che viaggiano ben al di sotto delle quote di crociera e che le loro scie, lunghe e persistenti, sono anomale rispetto alle normali scie di condensa. Asseriscono inoltre, per mezzo di analisi dei terreni, che i contenuti chimici di tali scie comprendono "metalli pesanti".
Pongo direttamente a loro delle domande e faccio notare che le presunte evidenze di scie chimiche possono essere messe in discussione su diversi punti. Dopo un paio di risposte irridenti mi ritrovo escluso dal loro blog. Ho provato un secondo tentativo attraverso il loro canale Youtube, cercando di spiegar meglio le mie perplessità, ma vengo radiato anche da lì. Mi sarei aspettato un confronto un po' più costruttivo, ma così non è stato. Le mie domande non hanno avuto risposta chiara, né tanto meno è avvenuto un confronto. Questo fatto non pone bene per chi, come loro, si auto-proclama come "front runner" di un movimento di denuncia.
Tali considerazioni smontano la credenza popolare sulle scie chimiche. Tutto questo allarmismo non trova alcuna giustificazione. Certamente non si escludono possibili sperimentazioni sul clima. Anzi, esistono conferme in tal senso. Ma non hanno nulla a che vedere con il fenomeno di impianto globale al quale si tenta di dar prova da almeno 15 anni.

Fabio Campus


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