Ancora circa l'ex medico Tullio Simoncini

Inviato da  Ilario il 17/12/2008 18:00:24
Gentile signore,
come vede si auto-pone al di fuori non solo del metodo scientifico, ma anche della logica. Sembra quasi che io sia il cattivo della situazione, quando pretendo verifiche certe e certificabili. Eppure è ciò che faccio quotidianamente: anche quando qualcuno rilascia un'intervista e si assume la responsabilità di quello che afferma (cosa che, ribadisco, qui nessuno fa) anche e forse soprattutto in quel caso io devo effettuare una verifica delle fonti. Le faccio un esempio. Un politico locale asseriva che negli appalti della autostrada Salerno-Reggio Calabria vi fossero infiltrazioni camorristiche, e che il questore non aveva effettuato i controlli per il rilascio dei certificati antimafia. Un collega riportò la notizia, e si beccò una bella querela. Perché? Perché tali controlli erano stati effettuati, ed essendo pubblici il giornalista non poteva non sapere che tale notizia corrispondeva al falso. Un esempio lampante del dovere di verifica delle fonti, che del resto è proprio di ogni uomo degno di tal nome, che sia giornalista o meno.

Come ho già (vanamente, a quanto pare) provato a spiegarle, la scienza medica usa il metodo scientifico per indagare la realtà fenomenica. Si fanno dei test a triplo cieco, si verifica che l'esperimento segua un determinato iter, lo si riproduce in condizioni di sicurezza, e se ne traggono le conclusioni. Tutti questi passaggi vengono effettuati da equipe diverse, per evitare il fenomeno di convalida soggettiva di cui ho (anche qui, vanamente) parlato più su. Come può osservare anche lei ha una visione estremamente distorta del mondo scientifico, giacché non esiste alcun «Grande Signore della Medicina» che "dice" qualcosa. Come ho già (vanamente) detto, esistono centinaia di migliaia di studi. Lei -o Simoncini, o Carmine Coll. di Monfalcone, o chiunque altro- è in grado di confutare tali studi e/o di proporne di nuovi, interni al metodo scientifico, che li confutino e/o aprano nuovi scenari di ricerca? Perché, come ho già (vanamente) sottolineato, non si può discutere della «impossibilità di negare l'esistenza di qualcosa». Eppure quanto scritto poco più su circa il falsificazionismo di Popper è di una chiarezza disarmante.

Veda, lei può dire quello che vuole: che lanciarsi da un aereo in quota senza paracadute non è pericoloso, che decapitare la gente fa crescere meglio i gerani, che il cancro è un fungo... Ma poi lo deve dimostrare. Se non lo fa, e applica le sue teorie nella realtà, non può lamentarsi se l'autorità giudiziaria le fa pagare il conto. Perché decapitare la gente per far crescere i gerani e curare i malati di tumore con il bicarbonato hanno la stessa valenza scientifica. Non vedo perché uno dovrebbe essere considerato un pazzo assassino e l'altro dovrebbe "mantenere credibilità nell'ambiente medico". Non solo è illogico, ma è anche profondamente ingiusto.

Con la teoria del complotto siamo tutti bravi a parlare. Visto che la medicina fa schifo e bla bla bla, allora ... (sostituire i puntini con la prima cavolata venga in mente). Le ho già spiegato perché è francamente assurdo fare questa equazione tanto illogica quanto infantile. Sto cercando di parlare in modo semplice, con esempi altrettanto semplici, perché alla fine il concetto è univoco e l'ho già spiegato mille volte. Se non le è chiaro qualche passaggio, chieda pure. Ma per carità divina legga con maggiore attenzione quanto ho già scritto: è una questione di rispetto per il tempo che sto dedicando a questa discussione, e in definitiva troverà già esplicate tutte le risposte che cerca. Vede, fino all'avvento di Lavasier si era convinti che bruciando un materiale esso rilasciasse ceneri e flogisto. Poi arrivò lui con la sua legge della conservazione della massa e dimostrò che era una fandonia. Come vede quando un fenomeno è analizzato in maniera seria e rigorosa nulla può ostacolarne l'inserimento, anche se magari a fatica, all'interno dell'impianto scientifico. E tale concetto vale anche per l'inverso: il grande Einstein sbagliò del tutto quando ipotizzò la "costante cosmologica", ma ebbe il coraggio di ammettere il suo errore. Non disse "è tutto un complotto del mondo scientifico": con serenità fece marcia indietro.

L'assurdo logico nel quale lei stesso si è ingarbugliato è dunque un potente balsamo consolatorio per chi vuole credere a tali teorie a dispetto di tutto: «le prove ci potrebbero facilmente essere», è all'incirca il ragionamento, «ma l'estabilishment medico non vuole perdere i propri privilegi e quindi le ostacola. Il fatto stesso che non si riescano a produrre prove è la prova che tale complotto non solo esiste, ma funziona a meraviglia». Un fantastico miscuglio di fallacies, dal "falso dilemma" alla "causa discutibile", dal "post hoc" al "ricorso alla popolarità". Con tali pseudoragionamenti potremmo giustificare tutto, ma veramente tutto. Ma perché continuare a far morire altra gente inutilmente per inseguire queste chimere?

Giusto per inciso, su curenaturalicancro.org leggo che Simoncini si presenta come «medico chirurgo romano, specializzato in oncologia e in diabetologia e malattie del ricambio». Eppure è stato radiato dall'ordine dei medici, per cui -pur rimanendo laureato come dottore in medicina, ovviamente- non penso che si possa presentare come "medico". Molto scorretto, non trova?

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