Re: Le telefonate del Volo 93: una nuova ipotesi

Inviato da  wells il 23/11/2007 1:42:52
Veniamo senz’altro, cioè senza ulteriori divagazioni, all’articolo vero e proprio e alla discussione conseguente.
E partiamo da un episodio che può fornire una misura realistica del metodo, diciamo così, di indagine, che sta alla base dell’articolo e forse di tutta una filosofia.
È un esempio letteralmente strabiliante.
L’articolista cita un articolo del «New York Times», 27 marzo 2002, dove si sostiene che la vedova di Edward Felt, Sandra, dopo aver sentito la registrazione della telefonata del marito [#15], avrebbe smentito che vi si parlasse di fumo e di esplosione.
Si tratta in realtà di un mero anacronismo, poiché la signora Felt ha potuto ascoltare la registrazione di quella telefonata solo il 18 aprile 2002, dunque quasi un mese dopo.
Da quel momento non ha rilasciato dichiarazioni, a seguito di un preciso impegno con l’Fbi e con i giudici del processo Moussaoui che dissuasero i familiari.

They exhorted families not to describe the tapes' contents because they will be played as evidence in the terrorism conspiracy trial of Zacarias Moussaoui, a 33-year-old Frenchman who prosecutors believe may have been the intended fifth hijacker aboard Flight 93. (Cnn, 19 aprile 2002)

E i familiari di Felt sembrano aver recepito in toto quelle disposizioni:

The Felts declined to say what questions they asked or disclose any other details. («Pittsburgh Post Gazette», 21 aprile 2002)

La data per l’ascolto di quei materiali, da parte dei familiari, è stranota: 18 aprile 2002.
Ne fanno fede i resoconti della Cnn, 19 aprile 2002.

«Washington Post», 19 aprile 2002.

«Guardian», 19 aprile 2002.

ecc. ecc.

Anticiparla di quasi un mese, ossia al 27 marzo 2002, altro non denota se non la più assoluta sprovvedutezza.
Questa la cronaca dei fatti nel resoconto della «Pittsburgh Post Gazette»:

Sunday, April 21, 2002 - By Steve Levin, Post-Gazette Staff Writer
Sitting around a polished wood table, the agents handed each of the Felts a typed transcript of the 911 call, and then played it.
Ed's call was made at 9:58 a.m. In a conversation with dispatchers lasting about one minute, he spoke in a quivering voice saying, "We are being hijacked. We are being hijacked."
He went on to describe an "explosion" that he heard, and then white smoke on the plane from an undetermined location.
Then the line went dead.


E per ascoltare quella trascrizione, il 18 aprile, fu allestita un’occasione
speciale esclusivamente per la famiglia Felt, prima che insieme a tutti gli
altri familiari potessero ascoltare la registrazione del cockpit voice
recorder:

And so, before they joined the other relatives to hear the cockpit voice recorder tape, Edward's widow, Sandy, his brother, Gordon, and his mother, Shirley, were led to a small conference room at the Princeton Marriott Forestall Village Hotel, where they were joined by two FBI agents and a victim-assistance counselor.

Questa la foto a corredo dell’articolo.





Si riconoscono i membri della famiglia (al centro Sandra Felt; l’uomo con la barba è George Felt, fratello di Edward), two FBI agents and a victim-assistance counselor.
E questo è il link:

http://www.post-gazette.com/nation/20020421flight930421p1.asp


Sembra tutto chiarissimo.
Ma la cosa dell’altro mondo è che l’autore vorrebbe adoperare questo stesso articolo della «Pittsburgh Post Gazette» per sostenere il contrario, e qui è veramente difficile credere ai propri occhi.

18/10/07 22:10

Wells, mi spiace per te ma la storia delle esplosioni e del fumo bianco resta
una bufala.

Ho già notato che i siti complottisti da cui evidentemente trai le fonti fanno
confusione tra l'ascolto della cassetta di Felt e quella del cockpit del volo
United 93. E forse anche alcuni giornalisti fanno confusione sulla stessa
cosa.

http://www.post-gazette.com/nation/20020421flight930421p1.asp

Come si vede, hanno ascoltato la cassetta del cockpit, in quella data di
aprile.



È precisamente il link all’articolo da me postato in precedenza, completo di fotografia.
E l’articolo dice chiaramente: i familiari delle vittime ascoltano le registrazioni del cockpit voice recorder, e la famiglia Felt in particolare ascolta la registrazione della telefonata di Edward Felt.
L’articolista impugna solo la prima parte dell’articolo, per dire che in quella giornata era in programma solo l’ascolto delle registrazioni del cockpit voice recorder.
È una cosa semplicemente da non credere.

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