Re: Film e propaganda...

Inviato da  Calvero il 29/10/2011 4:00:24
@ Pyter

... ed è del "71 quel Film! ho detto tutto

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POI

my opinion:

@ Spiderman

Sei bastardo dentro Ti ho capito sai, ragno.
Hai messo il dito nella piaga, ma bisogna rendere merito al tema.

Innanzitutto, comunque verranno considerate le TRE opere messe in gioco, la questione "Il Grande Dittatore" si pone su un'altra frequenza. Mentre sia "V per Vendetta" che "MATRIX" giocano le carte a livelli che hanno strati di lettura multipli e decisamente più profondi.

Senza scendere nell'analisi di MATRIX che comunque funge da spartiacque nell'era contemporanea, mentre V per vendetta ne è un appendice concettuale, sarebbe un lavoro critico da perdercisi di brutto. Uno dei punti che rimane da discutere coerentemente è a tutti gli effetti AMLETICO (assolutamente amletico) ed è il seguente:

- perché un film come Matrix è stato permesso che venisse prodotto all'interno degli stessi meccanismi che sono il Regno assoluto della propaganda? la cosa certa è che Matrix certamente lancia segnali tesi al risveglio delle coscienze, non ci sono segnali concettuali che portano acqua al mulino del Potere, poiché l'incipit di ogni protocollo di liberazione [per i protagonisti e meno protagonisti] poneva ogni battaglia (di pensiero e di azione) esclusivamente a livello profondamente individuale *. Ogni uomo doveva liberarsi dal bozzolo, e non seguendo un ideale di giustizia imposto da una sovrastruttura/autorità, non da una morale democratica, ma in un percorso legato al TEMET NOSCE ... ergo, il cardine cruciale dell'evoluzione di NEO si sgancia dalla cultura contemporanea ma ancora meglio... è al di là del tempo. Per quanto in molti hanno disprezzato i seguiti di Matrix, in realtà in essi (II° e III°) è contenuto molto (se non tutto) dei pesi messi sulla bilancia nel primo. Il percorso dell'oracolo di DELFI ... nel II° viene messo in sincronia e nel contempo dissacrato da Smith che, attenzione, NON è il male ... e quando asserisce che in realtà è che lo Scopo nella vita è che NON c'è scopo .. non sta sparlando e non sta denigrando nulla.

.. questi due modelli di consapevolezza (rivelazione e annullamento della stessa) mettono in evidenza un percorso "filosofico" (nella sua accezione più nobile) che mai prima aveva accostato il "senso" delle cose; della Vita, della percezione della stessa, ma soprattutto della percezione che avrebbe dovuto avere il Salvatore, inteso come Unto. Si affaccia un potenziale Nichilista ma che non è affatto deleterio alla liberazione. Si tratta di un processo attivo e NON passivo. Smith e Neo sono la stessissima cosa e, in realtà, a un livello tale che và ben oltre le logiche del TAO. Tutto questo percorso ha una costruzione talmente certosina e di una maturità tale che mette in equilibrio il FILM su un baratro dove l'opera ha un potenziale talmente costruttivo per l'elevazione dello spirito umano che nel contempo potrebbe fungere anche da elemento di distrazione e relegarlo, da parte delle èlite, in un gioco di specchi talmente fascinosi che potrebbe divenire fine a sé stesso...

... e se ci si pensa, parte del - fenomeno MATRIX - è diventato un fenomeno che invece di esplodere, implode; un fenomeno che diventa una forma intellettuale per cui IL perdersi nelle ipotesi diventa IL ragionarle e NON ===> viverle. Se questa è propaganda, allora siamo fottuti, poiché è giocata a livelli eccelsi in quanto, se così fosse, ciò implicherebbe che il Potere è consapevole del potenziale dell'uomo più dell'uomo stesso ed è proprio "trasformandolo in Arte" che gli tarpa le ALI, facendogli perdere la sua forza "distruttiva" (che significa costruttiva). Proprio perché essendo un messaggio [quello di Matrix] in risonanza con le nostre intuizioni ancestrali e latenti (e di questo ne sono personalmente convinto), allora può trasformare, nella coscienza collettiva, una volontà d'azione (che prima o poi il Potere si aspettava su queste frequenze) in una volontà contemplativa ... e .. amen. Tutto a mignotte allora

Idem per l'opera di "V per Vendetta". Ma sono discorsi su cui scriverei pagine che, figurarsi, mi prendono sia cinematograficamente, filosoficamente e sia antropologicamente (inteso, quest'ultimo, come riflesso e influenza in queste decadi contemporanee che il Cinema ha espresso con una forza potente, quanto tuttora in pieno vigore).

Per The Great Dictator con Charles Spencer Chaplin che è parte cruciale della mia vita, è meglio che mi fermo qui che sennò veramente non mi fermerei più di scrivere....


Nota -

* .. e qui andrebbe approfondito il discorso del Merovingio che pone in essere un oggettiva spersonalizzazione di libera scelta del prescelto stesso, avendo dimostrato la loro impossibilità di sganciarsi dai giochi di causa/effetto ... (altro magnifico discorso su cui intavolare un fiume di analisi)

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