Re: Corrado Malanga

Inviato da  alroc il 13/9/2012 10:23:03
Bene! Ringrazio per avermi dato l'opportunità di leggere la lettera di Sersani. Non seguo fb quindi mi mancava la replica degli ex collaboratori.
A parte le discussioni personali, che credo non interessino in questo contesto, lo stralcio che riporto qui giù sia il punto nodale della faccenda.


"Quello che dici è che anni di ricerca, migliaia di ipnosi e simulazioni andavano buttate nel cesso. Questo avremmo dovuto fare? E perché? Perché tu hai fatto un viaggio personale come tanti ai quali abbiamo assistito in questi anni e che abbiamo riscontrato essere spesso delle illusioni, delle false percezione, delle mistificazioni, delle rappresentazioni mentali soggettive, quindi esperienze che TECNICAMENTE non possono essere presi come oro colato. Tutto questo sarebbe da te emerso nel giro di poche settimane, senza alcuna sperimentazione su un numero di soggetti adeguato, senza nulla che assomigliasse anche solo vagamente ad un approccio scientifico e razionale
Il Malanga era impazzito? Ma no, solo tanta presunzione e chissà forse anche un po’ di opportunismo. E pensare che, nonostante questo fosse chiaro come il sole, i terribili ex collaboratori ti hanno esplicitamente detto subito che potevano prendere quello che dicevi per buono e che si sarebbe potuta cominciare una verifica sull’abbattimento dei cosiddetti muri e su tutto il resto. Ma no, Malanga dice che è così e ci si deve credere sulla parola. Ma quali verifiche?! Malanga è il depositario della verità assoluta dell’universo e bisogna dirla subito a tutti, alla faccia dell’umiltà tanto decantata per anni! Ecco, non sarà che avevi paura della verifica?"


Dal testo si evince come vi siano delle divergenze di approccio a un certo punto. Da un lato Malanga con il suo lavoro introspettivo, dall'altro invece degli ex collaboratori che chiedono di aspettare e non divulgare subito l'esperienza condotta da Corrado. Il punto di vista di Sersani è legittimo, stiamo parlando di addotti che rimarrebbero spiazzati nel sentire che i muri vanno abbattuti...
Uso un linguaggio metaforico perchè mi permette di spiegare meglio il senso di questa diatriba tra le due parti.
Immaginiamo che un ingegnere inventi una macchina chiamata TCTD, ma a un certo punto guida il mezzo, non lo aveva mai provato su di sè, e si accorge di un "guasto" nel veicolo, un guasto che non permette al mezzo di "avanzare" correttamente. I meccanici dell'officina sono dubbiosi, chiedono all'ingegnere di aspettare a fare le modifiche e di continuare a "produrre" le "macchine" nella catena di montaggio così come hanno sempre fatto. I meccanici sostengono che bisogna prima creare un prototipo, fare verifiche, provare la stabilità delle modifiche, ma l'ingegnere, che sa come funziona il mezzo in ogni dettaglio, insiste perchè venga modificata subito perchè così non funziona più. Inoltre, spiega ai meccanici che le nuove modifiche non necessitano di operai che lavorino alla produzione, perchè la macchina si aggiusta da sola.

Cosa voglio dire con questa piccola storiella?
Semplicemente che chi si assume la responsabilità di produrre un meccanismo di auto coscienza è anche il depositario del "brevetto" e pertanto l'unico in grado di proporre modifiche.
In questo caso i collaboratori, per quanto possano aver contribuito, rimangono gli esecutori del progetto, non gli ideatori, altrimenti nel brevetto sarebbero comparsi anche i loro nomi.
Se tutti i ricercatori avessero l'onestà di ammettere i propri errori e di modificare, a costo di critiche, il proprio operato, vivremmo in un mondo certamente migliore. Ma si sa che in Italia (e all'estero) persone così, non diventeranno mai professori universitari e non vinceranno mai premi e riconoscimenti. Questo sito, con tutto il suo enorme contenuto, è un'ampia dimostrazione di come siamo in tanti a voler fare notare gli errori che nei piani alti fanno finta di non vedere.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=75&topic_id=7119&post_id=221460