Re: Corrado Malanga

Inviato da  alroc il 26/9/2013 22:52:20
Forse ho capito il punto cruciale della discussione. Secondo te dire che viviamo in un ologramma ci deresponsabilizza moralmente, ho capito?

Ritenere di vivere in una simulazione, secondo il tuo punto di vista, rende meno vera l'esistenza. La definizione di ologramma è come se facesse perdere bellezza e importanza alla materia che sperimentiamo.

Se interpreti a virtualità in questo modo e pensi che la visione "malanghiana" incoraggi ad una deresponsabilizzazione e a un distacco dalla realtà, ti dico subito che non è così, anzi è esattamente il contrario.

Nel percorso che fanno gli addotti liberati c'è proprio un lavoro costante di accettazione della virtualità. Infatti, il problema di molti addotti nasce da un difficile adattamento al mondo crudele in cui nascono. Spesso gli addotti sono depressi perché non sopportano la realtà e vorrebbero fuggire al più presto perchè faticano ad adattarsi.

Le anime degli addotti (e di tutti gli esseri umani) sono gioiose, senza filtri, senza inganni, hanno l'innocenza di un bambino e soffrono tremendamente la durezza e prepotenza del mondo in cui devono fare esperienza. Il trauma è così grande che delle volte queste anime non amano i loro corpi e ciò causa l'insorgere di malattie, perchè la malattia (qualunque essa sia) è un modo che ha l'anima di comunicare la sua sofferenza.

Nel percorso che fanno per liberarsi, gli addotti imparano ad amarsi guarendo a poco a poco dalle malattie, imparano ad accettare la realtà, imparano a diventare parte coinvolta e consapevole del mondo che prima rifiutavano.

Quindi, come vedi non è una fuga dalla realtà o una deresponsabilizzazione, ma al contrario un modo per imparare a vivere al meglio l'esperienza dell'essere qui in questo spazio/tempo. Gli addotti diventano finalmente sereni quando imparano ad amare la realtà e a viverla giorno dopo giorno in totale aderenza con la materia di cui sono fatti (l'anima impara ad accettare la virtualità in cui si trova e ad incarnarsi sempre più in profondità nel proprio corpo).

Ora il fatto che si accetti e si viva la virtualità amandola non toglie la consapevolezza di sapere che comunque sempre di ologramma si tratta. Gli addotti sperimentano quanto sia manipolabile la virtualità perché possono avere delle situazioni spontanee di: guarigione, possono vedere a distanza (remote viewing), possono liquefare una sedia, possono fulminare senza volerlo lampadine, lampioni, computer. Tutto questo non è ancora una capacità fissa e ripetibile quando si vuole, ma accade e dimostra che se un uomo o donna qualsiasi possono fare delle piccole "stranezze", allora c'è qualcosa che permette di modificare la realtà e chissà che un giorno non riescano a mettere la mano sul fuoco senza bruciarsi.

Quando parlavamo di furto della magia, per il mio background, intendevo proprio questo, cioè la capacità che hanno questi esseri umani di cambiare le cose, anche solo in modo spontaneo e incontrollato.

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