Re: Corrado Malanga

Inviato da  alroc il 27/12/2013 10:52:01
Citazione:

invisibile ha scritto:

Non ti rispondo su quello che hai scritto perché non farebbe altro che farci addentrare ancora di più, proprio nel problema che cerco di farti notare. Magari più in la.

Provo con un altro sistema.

Citazione:

La stanza mentale viene vista da tutti i soggetti con le medesime caratteristiche. Le lampadine si presentano, per colore e posizione, con le stesse caratteristiche in tutti i soggetti non addotti esaminati.

Qui sei già DOPO le mie critiche.
Qui hai assunto delle cose che per me non lo sono affatto, ed è così per tutto quello che viene dopo, il che rende tutto inaccettabile per me.

Ti propongo, se ti va, di fare un piccolissimo passo alla volta. Ma se accetti ti avviso che sarò un rompiballe tremendo
Magari così riesco a farti capire cosa cerco di comunicarti.

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Ok! Scusa se rispondo solo adesso, ma avevo bisogno di tempo e calma per dialogare accuratamente su argomenti come questi.

La profondità viscerale ed esistenziale di questi temi mi obbliga ad avere la massima cura e attenzione nel trattarli.

Lo sai che anch'io sono abbastanza rompib...

Non demordo e mi piace il confronto.

Partiamo dall'assunto di base e muoviamo da lì i passi di cui parli.

Non siamo in un ologramma, ma in una realtà.

Ti va bene questa premessa?

Se la risposta è ,sì.

Ti chiedo adesso:

Che senso ha la realtà in cui viviamo?

Sto facendo una domanda "sbagliata"?

Non dovemmo porci questa domanda sul senso della realtà?

E' una domanda della mente o di qualcos'altro?

Io ho "bisogno" di sapere, non desiderio di sapere.

E' nel mio DNA, è nella natura stessa del mio esistere.

Lo spirito di cui tu parli l'ho sentito per la prima volta dopo aver fatto una simulazione mentale con Malanga.

E' stato un "bagno" di "duplice" energia. Quelle che ho definito, dentro di me come Spirito e Anima unite.

Spirito era fuoco ardente, una forza della creazione che ha la "consistenza" di un mare che dà vita a ogni essere vivente. Esso è il "moto" che fa pulsare i nostri cuori, che infonde vigore e forza in ogni nostro gesto. E' lui che ci permette di fare ogni cosa, perché è lui la sostanza di cui siamo fatti, il corpo che abitiamo è "mosso" dai suoi "input" energetici.

Altra cosa è la volontà, essa la identifico con il nome convenzionale di Anima, ma è solo un nome per intenderci, tutto ciò che nomino in questo contesto ha una connotazione convenzionale e non andrebbe presa alla lettera.

Anima è la volontà e la consapevolezza che abbiamo di esistere. E' lei che sceglie di muovere un braccio, ma è spirito che, con la sua spinta, fa sì che l'arto si possa muovere.

Le due componenti Anima e Spirito sono l'essenza stessa dell'essere vivente che abitiamo: uno è la volontà (libero arbitrio), l'altro, lo Spirito (spinta, moto, azione); l'uno è immaginazione (Anima), l'altro il gesto che "concretizza" l'immaginazione; l'uno il mondo delle idee (anima), l'altro ciò che delle idee si manifesta (spirito).

Questa unione tra Anima e Spirito in origine, quando nasciamo, non è compiuta. L'educazione che ci viene imposta crea un ulteriore separazione delle parti determinando una scissione interna che ci aliena da noi stessi e dal quello che potremmo essere.

Se condivido le "teorie" di Malanga è perché in prima persona ho vissuto un'esperienza rivoluzionaria per il mio modo di vedere le cose.

Il mio scetticismo era sempre in agguato e mi sono sottoposta alla simulazione non dimenticando mai che poteva essere una bufala pazzesca, ma non è stato così.

Dopo circa 48 ore dalla simulazione ho vissuto una delle esperienze più pazzesche che mi siano capitate, forse la più incredibile in assoluto.

E' stato come immergermi in una "veste" candida di innocenza e forza. Come un "bagno" spirituale nel quale ho percepito ogni cosa con occhi nuovi.
Ho provato sensazioni fisiche incredibili. Per la prima volta tutto era pacificato dentro di me. Ero pervasa da Spirito che percepivo finalmente bene comprendendone la sua natura. Lo sentivo come Amore incondizionato, ma questo amore aveva la consapevolezza e la volontà di una bambina innocente (Anima), lei era di una purezza assoluta, senza ombre.

E' stato come vivere in un sogno, la realtà era amplificata, ogni cosa era me e io ero ogni cosa. Ero una coscienza finalmente integrata dove il dualismo e la separazione erano finalmente superate. Ero un uno, nel senso che quell'uno era tutto.

Ora comprendo che è un'esperienza personale, ma è ciò in cui ho fede (fiducia), ho provato in modo certo con il mio corpo delle sensazioni che non mi sarei mai immaginata di poter provare e questo è il motivo per cui ritengo le simulazioni valide, non perché sia un'intellettuale annoiata che vuole solo abbracciare una teoria. La teoria può essere sperimentata personalmente da tutti, addotti e non.

E' un metodo per comprendere come siamo fatti, dico un metodo e non il metodo, perché è ovvio che l'unione interna delle parti dell'essere umano possa essere raggiunta con qualsiasi tecnica, meditazione, pratica disponibile. A me è toccata quella di Corrado, mi ha permesso di accelerare il tutto ma probabilmente ci sarei arrivata con altri mezzi. Chi cerca, prima o poi trova.


Mi sono sempre posta le domande come ho scritto all'inizio di questo post, ho trovato delle risposte...tu ne hai trovate altre, ma la sostanza non cambia e cioè che abbiamo raggiunto una meta importante della nostra esistenza.

Che la realtà sia un ologramma o una cosa certa e reale, non importa a mio avviso.

La cosa davvero essenziale è che ci sia il percorso.

Quest'ultimo è il vero senso del tutto. Il percorso, la storia personale o archetipica che sia (es. romanzi o film di grande successo), sono il frutto di un apprendimento in itinere.


La mente è lo strumento che ci permette di "sbobbinare" il film in fotogrammi da guardare. I fotogrammi sono in sequenza in modo da poter comprendere ogni aspetto della nostra storia personale per cause e conseguenze.

La coscienza da sola non può fare questo perché vedrebbe il percorso come un tutt'uno, un insieme completo ma non valutabile sezione per sezione, momento per momento. Non poptrebbe da sola comprendere quel dato episodio in cui si è compreso qualcosa di fondamentale per la propria "crescita". Per questo la mente è importante, perché permette di guardare linearmente lo svilupparsi di un concetto, di una consapevolezza, di un paradigma.

La mente è il testimone di ogni nostro percorso, ma essa chiaramente va de-condizionata, cioè liberata da idee inculcate dalla nostra cultura. Deve poter diventare come argilla fresca capace di imprimersi senza condizionamenti pregressi.

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