Re: Corrado Malanga

Inviato da  perspicace il 6/1/2014 21:56:32
Per venire a capo dei tuoi dubbi penso dovresti rivolgerti ad un neurobiologo oppure a qualcuno che studia la memoria.

Ma tenterò di farti luce per quelle che sono le mie limitatissime conoscenze da autodidatta, almeno per dirti dove cercare nelle tue indagini.

Inizia col farti due domande:

1° Quale è lo SCOPO dei "sogni"?

2° Cosa succede durante il "sogno"?


Premessa: Nel rispondere a queste due domande scegli le due ipotesi fra le conoscenze della "scienza ufficiale", quindi utilizzando funzioni di Chimica e Neurobiologia. Ma sopratutto evita spiritismo e metafisica. (Se per te è un problema limitare le tue ipotesi a soli questi due rami consideralo un gioco e procedi l'importante e che tu tenga fuori spiritismo e metafisica, danneggeresti solo te stessa perché ti limiteresti la possibilità di comprendere, fa che è un gioco)

Un consiglio: I "sogni" sono un prodotto della memoria, fanno parte delle sue funzioni.

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Nel frattempo ti rispondo parzialmente.

Citazione:
Tuttavia, se è vero che i nostri neuroni cambiano, è anche vero che bisognerebbe spiegare come sia possibile mantenere memoria non solo dei ricordi, ma anche di qualsiasi altra funzione corporea, dal battito delle ciglia al saper andare su una bicicletta. Questo eventuale "travaso" di informazioni dal neurone "vecchio" a quello "nuovo" implicherebbe una complessità enorme.


Il cervello è una macchina molto complessa, che va considerata nella sua interezza. Le funzioni che svolge non le svolge localizzando il lavoro ma facendo uso di tutti i suoi apparati.

Camminare ad esempio non richiede l'uso di una specifica parte del cervello, per farlo si utilizza contemporaneamente una serie di funzioni, quali la capacità di riconoscere le distanze e le dimensioni del mondo che ti circonda,la capacità di controllare i propri arti unita alla capacita di coordinare i movimenti unita alla capacità di scegliere i movimenti giusti a seconda della situazione in contemporanea alla capacità di di saper prevedere le possibili varianti dell'ambiente che ti circonda, ad esempio eventuali ostacoli.

Il cervello nel corso dell'evoluzione non ha sviluppato tutte le sue capacità nello stesso tempo, alcune sono venute prima altre dopo, tipo le funzioni primarie (respirare, battito cardiaco, et. etc.) sono legate a una parte del cervello più antica, altre come l'intelletto alla parte più moderna (la corteccia) per esempio il linguaggio le emozioni.

La parte più antica credo sia il cervelletto che infatti da dove finisce la colonna verticale e inizia il cervello è la prima, poi escludi la corteccia che è l'ultima parte (non nella sua interezza ma all'inizio era poco sviluppata quindi anche le sue funzioni che comunque c'erano ma non ci rendevano ciò che siamo oggi), quindi dovrebbe venire il lobo occipitale che si occupa della struttura sensoriale della vista (quindi non della comprensione di ciò che vedi ma di elaborazione degli stimoli che arrivano dal nervo ottico), poi il lobo parietale e temporale e la corteccia che comunque e suddivisa a sua volta in altre arie.

La prima cosa da capire è che non c'è localizzazione del lavoro, non si occupa una singola parte di generare una funzione ma lavorano tutte insieme, il primo mito da sfatare è infatti che utilizziamo solo il 10% del nostro cervello o delle nostre capacità, non è vero utilizziamo sempre il 100% delle nostre capacità, e la mente ne è il frutto.

Tu mi chiedevi come fa "un ricordo" ha sopravvivere al rinnovamento cellulare, qui entra il ballo il "sogno" nel sogno noi estraiamo quel ricordo per confrontarlo con ricordi che hanno la stesa natura e lo riordiniamo ricreando una "visione" artificiale di quel ricordo, quindi lo spostiamo avvolte tenendolo in duplice copia (questo genera i deja vu, in realtà hai vissuto una simulazione di quel momento che non è come quella che stai realmente vivendo ma che è composta dallo stesso ordine di cose - ha emozioni in comune, elementi in comune con una situazione da te già vissuta ma situata in una parte della tua memoria destinata ad essere riscritta perché quei ricordi sono stati riscritti utilizzando nuove componenti- ti sto per fare l'esempio dell'auto quindi da quella spiegazione tu immagina di avere un ricordo dell'auto vieni a conoscenza di nuove informazioni su di essa, una sera te la risogni e crei un nuovo schema più completo, avvolte lasciando il parte del vecchio schema dove era in attesa di essere riscritto - facci caso le illuminazioni vengono sempre in sogno).

Come ti dicevo nel altro post noi non siamo macchine fotografiche o telecamere non salviamo quindi un immagine fine a se stessa ma uno schema di quell'immagine perché noi non vediamo con gli occhi ma tramite una proiezione che il cervello ci mostra, se vedi un auto il cervello non ricorderà semplicemente un immagine dell'auto ma sarà costretto ha ricorrere ad un intero circuito di neuroni e sinapsi che conterranno informazioni differenti su quell'immagine (considera che però io ti sto parlando di immagine per renderti più facile comprendere, ma in realtà quell'immagine per il cervello quindi per la memoria dovrà per forza essere collegata a tutte le informazioni utili sulla stessa, es. quanti pezzi ha, che pezzi sono, cosa si ci fa, perché è importante per te e quanto, e morbida e dura, insomma tutto l'apparato di informazioni che ti permette di comprendere e quindi di vedere l'auto e relazionarti con essa) cosi da poter collegare le varie informazioni che possiede sul mondo e creare la capacità di relazionarsi con esso.



Spero di non averti confusa oltre modo, prova ad immaginare quanto possa essere difficile per il cervello ricordare non un auto ma una persona o un intero ambiente, eppure lo fa per quanto assurdo possa sembrare.



3° Ti sei mai chiesta >>perché<< provi emozioni? (ricorda la premessa precedente: niente spiritismo o metafisica)

Ti do un consiglio: Sono un prodotto della memoria.


P.S. sono andato a braccio scusa se sono stato poco chiaro.

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