Si attendeva per vari motivi questo lungometraggio. Com'è sensato presupporre, in primis, per assistere all'ultima prova di Heath Ledger.. che è deceduto prima che venissero terminate le riprese. Poi trattandosi di Terry Gilliam, ci si chiede sempre a quali "prove" verrà messo il pubblico con la visionarietà di questo Regista.
Il processo messo in moto in questo Film è di una profondità tale che ha minato, inevitabilmente, la capacità di una chiave di lettura immediata. Non è certo per snobberia che le allegorie rappresentate non sono alla portata di un occhio leggero. Non è per bambini. I paralleli che vengono strutturati tra - l'al di quà - e << l'al di là >> dello specchio non sono netti, ma trascendono tutte le situazioni psicologiche e sociologiche dei protagonisti.
Si può tranquillamente dire che il Film non cattura lo spettatore. Non lo seduce. Non credo si possa fare a meno, se gli si vuole rendere giustizia, di criticare questo film se non filosoficamente; filosoficamente e non solo, và anche ruminato e con pazienza.
I temi classici di ogni rappresentazione magica come l'espiazione, il perdono, la catarsi, la liberazione, il confronto, la colpa, la ricerca della felicità, la conquista, la fantasia, la vita e la morte e il loro peso ..NON vengono di fatto considerati. E se pensiamo che parliamo di un film "fantastico" ..beh.. allora.. la si dice lunga su quale - e con quale - importante originalità questa sceneggiatura deve consumarsi e, in questo senso, veicolare emozioni e personaggi. Addirittura l'Anima (che viene scommessa col Diavolo) non è considerata nella sua classica iconografia salvifica legata alla nostra condotta, ma come presupposto di un tutt'uno che riguarda l'mmaginazione.. intesa come allegoria di una Vita da percorrere in entrambi i sensi. Imparzialmente.
Tecnicamente, Gilliam si accosta sempre al suo grandangolo per le riprese e questa volta, con più enfasi, dirige il cast lasciando trasparire una recitazione improvvisata.. (con risultati altalenanti purtroppo), ma non c'è nulla di impostato o d'effetto. Se qualcuno si aspetta un Film del genere cosiddetto << Fantastico >> può tranquillamente stare a casa. I passaggi inerenti all'attraversamento dello specchio sono sì "fantasiosi" ma la loro presa è assolutamente, univocamente, psicologica. Profondamente psicologica. La simbologia e i dialoghi nascondono le tracce di un percorso che non vuole accattivare, ma guardare dentro gli uomini e mettere in discussione il Destino stesso.
Sigificativo è il momento in cui il Diavolo spiega che lui di Magia Nera non né sà nulla. Si parla invece di scommesse sulla vita. Di simbologia esoterica. Significativo è che lo specchio non si può varcare in due, poiché l'immaginazione di uno può prevaricare quella dell'altro. Significativa è la società priva di valori intimi, rappresentata spesso da donne che attirate da desideri romantici, si denudano degli stessi proprio quando possono farli loro. Significativa è l'indifferenza del diavolo al bene o all'amore (non lo considera neanche come antitesi, ma come "opportunità"): il suo ruolo diabolico è quello di trovare brio nella sua esistenza. Qui si cela, rivelatore, il comune denominatore tra il Diavolo e Parnassus..
La fotografia nei momenti reali è ai minimi termini, bagnata da una Londra povera e miserabile. Evocativa è l'interpretazione della figlia di Parnassus.. il viso di questa attrice presa dal mondo della moda è una scelta centrata. Il suo viso atipico e barocco, quasi da bambolina di ceramica, crea il ponte necessario tra l'ambiguità di Parnassus e il frutto stesso di una passione segreta.
Tecnicamente non lo ritengo un film riuscito. Si sbilancia tra recitazione ottima e di passaggio. Anche la regia a volte è stanca. Ripensando alla ricercatezza che Gilliam ci ha lasciato con altri Film, soprattutto con Brazil e L'esercito delle dodici scimmie, è inevitabile questa critica. Certo il suo tocco evocativo nelle rappresentazioni oniriche non manca. Quello, o lo si ama o lo si odia.
L'ingresso di JHONNY DEPP, COLIN FARREL e JUDE LAW chiamati a sostituire le scene che LEDGER non ha potuto recitare, ci pongono di fronte al dubbio se questo film avrebbe potuto funzionare ugualmente. Ironia della sorte, nonché grottesca, è proprio il fatto che il personaggio di Ledger venga indossato da altri interpreti; ciò dà una chiave profonda al significato metafisico che le nostre personalità trascinano nei loro Alter-ego, nei loro conflitti, nei loro auto-inganni.
Commovente che la chiusura della pellicola venga firmata con
<< un film di Heath Ledger e amici >> ...dolcissimo