Rigel, comincio a sospettare che tu neanche li leggi i miei post. E, forse, riesco anche a capirti visto quanto sono lunghi.
Tu mi hai fatto una domanda alla quale, se avessi letto il precedente post, ho già risposto. Io, però, sono una persona cortese e mi ripeto volentieri.
Replica: l'energia che è stata impiegata per rompere la roccia (o anche un servizio da thé per 12), come dici correttamente, si trasforma in energia termica, ed è a questo punto che si perde per sempre. Non è che svanisce nel nulla ma, più semplicemente, diviene inutilizzabile per qualsiasi fine come stabilisce il secondo principio della termodinamica. Ne tu ne chiunque altro potrà in qualche modo riutilizzare quell'energia per un qualsiasi fine.
L'energia potenziale posseduta dall'edificio che ha disgregato durante la caduta le strutture portanti (stando alla versione ufficiale) e polverizzato il suo contenuto si sarà alla fine trasformata in energia termica che è andata persa irrimediabilmente nell'aria. Tu, invece, vuoi infilare quell'energia nelle sole travi di fondazione; quelle che sono state trovate fuse. Non va bene. Non è così che funziona la cosa. E non te lo sto dicendo solo io. Ma fior di professori di universitari (fisica) che, pur consci di mettere a repentaglio la propria carriera (quasi tutti americani), vanno da tempo denunciando questo fatto.
Per quanto riguarda poi le mie idee, che secondo te sono confuse, non so che dirti. Dal mio punto di vista sembrano chiare. Poi fai un po te...
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