I progressi delle micro e nanotecnologie avevano permesso in questi ultimi anni di realizzare apparecchiature elettroniche altamente miniaturizzate, come microrobot volanti o nanofotocamere, ma i dispositivi di alimentazione non erano ancora riusciti a fare gli stessi passi in avanti, tanto da risultare normalmente piu' grandi degli strumenti stessi. Per superare questo ostacolo i ricercatori statunitensi si sono avvalsi delle nuove possibilitą' offerte dall'impiego delle stampanti in 3D, stampanti analoghe a quelle tradizionali ma che al posto dell'inchiostro utilizzano una sorta di gel che si solidifica molto rapidamente.
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