METAL4EVERCitazione:
Quindi giudichi barnard per i suoi presunti problemi mentali e non per quello che denuncia...lo giudichi per la forma e non per la sostanza...ecco perché ti sta sulle balle...magari se ti era simpatico lo trattavi diversamente...
Ohioia… che noia che barba che noia chi vuole attaccar briga perché si sente “toccato” negli affetti. Non ho mai detto questo ed ho anche detto che Barnard per lungo tempo ha fatto indagini serie su argomenti seri e ovviamente quel lavoro rimane. Il valore di ciò che ha fatto non verrà mai cancellato, cionondimeno non può essere una sorta di “credito illimitato” che fa soprassedere a qualsiasi cosa faccia o dica.
Io ho letto tutto ciò che ha scritto nel
Più Grande Crimine e lo giudico nel merito, non basandomi su chi sia lo scrittore. Esattamente come ha fatto Ashoka, che lo ha analizzato punto per punto dimostrando come sia un ammasso di fuffa confusionaria piena di errori anche grossolani.
Per non parlare della sua posizione sul 9/11 (ma ci torno più avanti) o del carnevale di Rio che
lui ha montato contro Travaglio. Ora, di Marco Travaglio si può pensare tutto quel che si vuole ma almeno bisogna riconoscergli che non è stato lui a cercare di attaccare briga con Barnard, è stato Barnard stesso a promulgarsi in ripetute e ridicole “sfide” lanciate a Travaglio, maree di articoli scritti espressamente contro di lui, in una querelle che definire infantile è il minimo. Questo non significa essere “pro-Travaglio” o “pro-Barnard”, significa riconoscere un comportamento assurdo e infantile per quello che è. Ci fu poi la querelle dedicata al ciclo di articoli (apparsi su ComeDonChisciotte ma non solo) dedicati alle donne (il primo si intitolava
sono andato a puttane) e anche lì fu
lui a voler montare un carnevale e a prendersela con chiunque osasse non essere d’accordo, in un tripudio di deliri sul tema donne-sesso. Gli articoli sono tutti in rete, basta guardarli per sincerarsene.
RedazioneCitazione:
Paolo Barnard uno di quelli che “gli americani non possono essersi fatti questo da soli”. Semplicemente, non ce la fa ad accettare quest’idea.
Mha… sarà ma lui non ha mai detto così, né nulla di somigliante, ha proprio detto che
I veri problemi sono altri e che
l’11 Settembre è una cosetta da nulla, non ha quindi preso posizione nella questione “VU sì – VU no”, ha proprio detto che si tratta di un qualcosa di assolutamente secondario e insignificante, e l’ha fatto anche su questo sito, tu poi gli hai risposto nell'articolo
No, così non va caro Barnard.
Articolo nel quale tu stesso sottolineavi l’irritante e assurda pretesa avanzata spesso da Barnard di essere l’
unico, il
puro e duro, quello che
fa sul serio, mentre gli altri sono assorbiti da argomenti insignificanti (tu col 9/11), venduti (Travaglio a cui però ha scritto millemila articoli, a proposito di dedicarsi a cose “importanti”) o non “fanno abbastanza” (critica rivolta a Blondet, alla Randazzo e non solo).
Il punto è che si è voluto ritagliare un’immagine di “eroe dannato”, solo contro tutto e tutti, che esiste solo nella sua testa, perciò
solo lui affronta tematiche “serie”,
solo lui si dà “davvero” da fare e così via. In questo Barnard è simile a Franceschetti. Tutti e due credono di avere la Verità assoluta in tasca, e se gli altri sono in disaccordo è un loro problema, ed entrambi pretendono di affrontare l’intero scibile umano, solo che Franceschetti lo fa con la faccia da “cortese e affabile”, Barnard con quella di “incazzato col mondo”. Questo tipo di atteggiamento finisce sempre col viziare il lavoro di una persona, che finisce inevitabilmente col riflettere lo stesso tipo di “paranoia”, infatti Barnard ha condotto inchieste importanti e serie per anni, finendo poi a battibeccare con Travaglio, a scrivere articoli “molto discutibili” (per usare un eufemismo) su donne-sesso e saggi economici pieni di strafalcioni; così come Franceschetti, che partendo da complotti e stragi di stato vere e importanti è finito nei ristoranti di Firenze a mangiare carne umana, e scusate se è poco.