Re: Dialogo reale tra operatori di borsa svoltosi l'11 Luglio...
#1
Dubito ormai di tutto
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01/10/08 - 17:29 CAMBI: EURO SOTTO 1,40; FORTE RICHIESTA BANCHE DI DOLLARI CAMBI: EURO SOTTO 1,40; FORTE RICHIESTA BANCHE DI DOLLARI (ANSA) - ROMA, 1 OTT - L' euro ha proseguito oggi la sua discesa ed e' andato sotto 1,40 dollari, con un minimo di giornata a 1,3977. Le ragioni del ribasso - dopo che gia' ieri la valuta unica aveva accusato il maggiore deprezzamento contro dollaro dalla sua nascita - sono essenzialmente due. La prima riguarda le mosse della Bce, che domani riunira' il direttivo e probabilmente confermera' il costo del denaro all' attuale livello del 4,25%. Ma parecchi analisti ormai puntano su un primo taglio gia' a novembre, cui ne seguiranno altri, considerata la grave crisi che con ogni probabilita' colpira' l' economia del vecchio Continente. In questa situazione, ovviamente l' euro tende a scivolare. La seconda ragione sta nel fatto che le banche estere stanno facendo massiccio ricorso al mercato per ottenere dollari, in vista del rimborso dei prestiti in coincidenza con la chiusura dei bilanci trimestrali. E' vero che le banche centrali - in accordo con la Fed - hanno predisposto da tempo aste regolari in dollari anche per venire incontro a queste richieste, ma evidentemente questo sforzo non e' sufficiente. Per cui gli istituti sono costretti a rivolgersi appunto al mercato libero, pagando peraltro costi elevatissimi per via del balzo continuo dei tassi interbancari. Secondo dati riferiti da Bloomberg il prezzo corrisposto nell' ambito delle operazioni cosiddette di 'currency-swaps' fra euro e dollaro ha raggiunto oggi -120 punti base. Si tratta del premio maggiore pagato per ottenere dollari dalla nascita dell' euro, nel 1999; un prezzo negativo significa che gli investitori sono disposti ad ottenere un interesse piu' basso a fronte di prestiti in euro, pur di poter disporre in cambio di dollari. Per il resto, l' euro appare comunque destinato a perdere valore, al di la' di quello che potra' dire domani il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. Se quest' ultimo sottolineera' ancora una volta i rischi inflazionistici, gli operatori non gli daranno retta e venderanno euro. Se invece ammettera' che l' economia reale sta peggiorando sempre di piu', il risultato sara' lo stesso. Il dollaro infine non ha risentito oggi piu' di tanto del fatto che l'indice Ism per il manifatturiero USA di settembre e' sceso ben oltre le stime, a 43,5. Il mercato si aspetta infatti ormai il peggio e con quest' ultimo termine si intende un pil statunitense relativo al terzo trimestre negativo, fors' anche in misura molto significativa. (ANSA). fonte: link
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