1) La scala temporale è troppo grande, e nasconde il fatto che dal terzo mese del 2008 in poi, se si esclude l'anomalia del picco (che spiegherò dopo) la crescita del credito si è quasi appiattita. Prendendo lo stesso grafico dal sito della fed settando solo l'intervallo sugli ultimi due anni, diviene evidente:
2) La seconda ragione è che quel grafico misura il credito totale, e quindi anche quello della Fed nei confronti delle banche, liquidità che in gran parte non finisce nel mercato ma resta intrappolata nelle banche. Il picco che si vede a settembre-ottobre è dovuto infatti a quello, non al credito delle banche verso il mercato. Per avere quet'ultimo bisogna sottrarre il credito della fed da quello totale. Se si osservano infatti i due grafici a confronto nella seguente immagine, il credito totale (sopra) e la componente del credito fornito dalla Fed (sotto), si ci si accorge che il totale cresce solo di quanto la fed presta alle banche. Anzi, il delta cresce di meno... a novembre i 1.2 trilioni che la fed ha immesso non bastano a far salire il credito totale neanche di 0.5 trilioni, il che significa che il credito effettivo delle banche al mercato sta calando, e sta calando più rapidamente di quanto la fed pompi denaro con i vari bailout:
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