Di questa esperienza aveva bisogno l'individualità di Rudolf Steiner per poter compiere la sua missione nell'incarnazione successiva come Tommaso d'Aquino e cioè la cristianizzazione della filosofia di Aristotele. Ed è questo che Tommaso fa a Parigi: egli sviluppa la scolastica. Così facendo Tommaso determina la metamorfosi dell'aristotelismo precristiano in quello cristiano.
Però, neppure ora è possibile il vero accesso allo spirito, perché anche come Tommaso d'Aquino questa individualità deve rispettare i limiti imposti dal periodo di civiltà in cui vive. Nella sua incarnazione come Tommaso essa deve sviluppare l'anima razionale fino ai limiti estremi concessi dalle sue forze. Non è possibile, nel campo dello sviluppo dell'intelletto umano, andare oltre i limiti raggiunti da Tommaso.
Tommaso era sempre accompagnato da un giovane monaco, Reginaldo di Piperno. Il fatto singolare di questo rapporto fu che Reginaldo, l'anima gemella, non era solamente discepolo, ma anche confessore di Tommaso.
Nella vita di Tommaso viene poi il momento in cui egli riceve una rivelazione interiore. Egli vede come la sua propria entità spirituale può rivelarglisi nella sfera di luce del mondo solare. Dopo questa esperienza Tommaso si ritira dalla vita pubblica e da allora in poi non pronuncia più una sola parola. Egli tace. Con lui ora vi è soltanto Reginaldo che lo cura fino alla sua morte. Soltanto nella sua incarnazione come Rudolf Steiner, poiché il Kali Yuga è finito e nuove rivelazioni sono diventate possibili, egli trova la situazione adatta per poter dare forma alle sue conoscenze del mondo spirituale senza ostacoli. Ora egli compare come il grande maestro che crea la poderosa concezione del mondo dell'Antroposofia.
Bernard Lievegoed Della salvazione dell'anima, pag. 53 (Il Capitello del Sole, 1996)
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