Noi siamo esseri coscienti, ma il nostro modo di ragionare sulle cose è "monco". È come se chiedessimo a una retta di diventare un cubo. La nostra mente ha un "difetto" di fabbricazione (il virgolettato sta a indicare che può darsi che tale difetto sia voluto) e a causa di ciò riusciamo a comprendere le cose sempre a metà, cioè la metà duale: prima/dopo; buono/cattivo; eterno/mortale; divino/umano. Se riuscissimo a ragionare senza utilizzare processi duali, potremmo "evolvere" su piani di comprensione più ampi. Credo che al momento sia difficile argomentare su dio perchè, per farlo, dovremmo prima di tutto saper concepire un approccio non duale della realtà. Purtroppo, in questo senso, un altro nostro limite è il codice linguistico che utilizziamo. Io stessa in questa frase che ho appena scritto:
Questo è un concetto base del Taoismo, l'Unità. Non esistono i poli: buono-cattivo, bello-brutto, finito-infinito, mortale-immortale, divino-umano, bene-male, (neanche vero-falso) ma si considera l'unità, il tutto insieme. Per esempio si considera la "famiglia" come famiglia, e non come padre-madre-figli. Il ragionamento dualistico è sopratutto occidentale, ma in Oriente è (era) diffuso il contrario.
Ad usare il ragionamento dualistico e a spezzettare la realtà in tante piccole parti da analizzare senza considerare l'unità delle cose, è la nostra mente razionale. E il suo limite è questo. Certo, è bravissima ad analizzare, ma non a comprendere.
E comunque non è un "difetto di fabbricazone" della nostra mente, è soltanto lo spostamento del suo potenziale verso una cosa invece che verso un'altra.
Non puoi inviare messaggi. Puoi vedere le discussioni. Non puoi rispondere. Non puoi modificare. Non puoi cancellare. Non puoi aggiungere sondaggi. Non puoi votare. Non puoi allegare files. Non puoi inviare messaggi senza approvazione.