pur non conoscendo la Chiesa ortodossa, credo alla tua impostazione e posso pensare che abbia avuto un percorso distinto da quella cattolica, come da quelle protestanti. Credo anche, come tu affermi, che tra le gerarchie ortodosse si possano anche trovare "personaggi dalla dubbia moralità".
Il punto è un altro, e qui saluto Matelda e con lei tutta la Chiesa cattolica, che conosco meglio.
Quando si appartiene ad una ecclesia, ossia una Chiesa (perché il termine è equivalente), si partecipa ad una comunità di fedeli, di cristiani che è strutturata gerarchicamente ma che forma una unità indissolubile concettualmente. Unità, tra fedeli laici ed ecclesiastici, che è appunto la Chiesa. La Chiesa è caratterizzata anche dai suoi dogmi, dalla sua storia e, più in generale e come scrivevo in un precedente post, dalle sue opere.
Questo è il punto. A mio parere, non è agevole porsi all'interno di una Chiesa che (a tacer del presente) ha un passato torbido (criminale, per il nostro diritto), tanto che un suo monarca ha sentito la necessità di indirizzare delle formali scuse a molte categorie di persone che hanno subito sulla loro pelle la storia di questa Chiesa e della sua provvidenza. Quasi tutte queste persone, non ci sono più, parecchie da secoli. Sono solo statistica, per citare Stalin, un intenditore.
Ebbene, tutto ciò lo ha commesso la Chiesa (la cattolica, in questo caso), ossia l'unità dei fedeli, l'insieme tutto di quei cristiani. E quella Chiesa è la stessa di questa, perché non ha mai rinunciato, neppure formalmente, alla sua continuità storica di testimone di Cristo. Da un lato si chiede scusa, ma dall'altro si mobilitano "maitre à penser" per "spiegare" il potere secolare e il fatto che l'inquisizione s'inseriva in un contesto storico dove risultava quasi normale il suo operare.
Molti cercano una giustificazione alla loro appartenenza, distinguendo i casi, le epoche, le persone e le gerarchie. Ma tale distinzione è proprio contraria al concetto di Chiesa, quindi si tratta di un errore interpretativo relativo alla comunità d'appartenenza. Molti cattolici (continuo a parlare dei cristiani che meglio conosco) trovano normale entrare ed uscire dal concetto "Chiesa" a secondo di ciò di cui si discute. Lo fanno spesso con la naturalezza acquisita, forse, da meccanismi di difesa psicologici. Altro meccanismo, come per Matelda, è ricordare che la Chiesa non è solo crimine e turpitudine, ma ha anche aspetti positivi e di alta spiritualità. Non metto in dubbio che tali aspetti emergano in Matelda, ma se sta nella Chiesa, partecipa ad una istituzione unitaria di persone che si è indubbiamente macchiata di tali efferatezze che ne hanno caratterizzato l'identità.
Valete
_________________ Tantum religio potuit suadere malorum
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