Devo dire che apprezzo infinitamente la buona volontà e la pazienza di Matelda che si è gentilmente offerta a questa sorta di interrogatorio.
C’è un’aria da inquisizione alla rovescia che a mio parere rende un po’pesante l’atmosfera di questo forum.
E’ così difficile accettare che qualcuno possa avere o non avere una fede? Non ci possiamo semplicemente confrontare come delle persone che hanno delle idee diverse, senza accuse più o meno velate di stupidità, indottrinamento, chiusura mentale, sostegno a serial killer ecc.ecc.
Non mi sembra corretto che il rispetto ci debba essere solo da una parte. E poi tutto questo astio… Cerchiamo di mostrare il massimo rispetto verso chi non la pensa come noi, questa è una semplice discussione, non è un accusatorio verso una “categoria” _____
Sulla questione del libro di Jaynes ho ripetuto fino alla nausea quali erano le opinioni dello scrittore, e quale l’interpretazione che io ne davo. Punto.
Mc: No, non e' per niente un indizio. Cosi' ometti secoli e secoli di forzature verso alcuni concetti. Con il convincimento, certo, ma anche con il potere, con la forza, con il denaro... O piu' semplicemente per inerzia, o per impossibilita' di spiegarselo...
Karl Gustav Jung, studiando l’ Alchimia, si chiedeva come fosse possibile che le migliori menti dell’occidente si fossero per secoli interessate a questa disciplina apparentemente incomprensibile. Concludeva che o erano tutti dei folli, oppure erano a conoscenza di qualcosa che noi ignoriamo.
Lo stesso discorso si può fare per l’umanità degli ultimi 20.000 anni. O liquidiamo il tutto dicendo che erano tutti dei bigotti indottrinati, e la finiamo lì, oppure ci facciamo qualche domanda e cerchiamo di capire l’origine del senso religioso.
E magari ci chiediamo come mai la gente ha cominciato a “non credere” quando un gruppo di occultisti ha cominciato a divulgare la sua dottrina della morte di Dio, e lo ha fatto in grande stile senza lesinare mezzi e capitali.
Devo ripetere l’origine del termine “agnostico”? Devo ripercorrere la storia di un gruppetto di massoni che finanzia un certo Darwin e comincia a predicare l’ateismo mentre dietro le quinte venera un “Dio che porta la luce”?
Porsi delle domande ogni tanto fa bene.
Mi preme inoltre rispondere a Shevek, sulla questione del Simbolismo.
In altri termini, mi enuclei il sostrato metodologico della "Scienza Sacra"? L'unica cosa che so al momento è del tutto negativo: non usa il riferimento empirico e prescinde dal principio di non contraddizione. Per cui come fa a non banalizzarsi, insomma dal non ammettere qualunque opinione come vera?
La Scienza Sacra, il Simbolismo, è una disciplina da studiare, è un linguaggio che una volta compreso sa comunicare dei concetti ben precisi.
La falsa credenza che con i simboli si può dire qualsiasi cosa è tipica di chi ignora l’argomento. Il Simbolo, come già spiegato, non ha infiniti significati, ma molteplici significati, tutti coerenti tra loro.
La scienza positiva ignora totalmente questi aspetti, e di fronte al simbolismo e alla scienza sacra si pone come una persona che non conoscendo i geroglifici egiziani li interpreta come dei disegni ornamentali.
Un volta appresa la metodologia della Scienza Sacra, la differenza tra il “nulla” e il “non analizzabile attraverso i sensi” diventa palese.
Se il simbolismo invece è ignoto, tale differenza non potrà mai essere vista, e il simbolismo stesso verrà interpretato quale insignificante.
Diciamo che questo è il metodo in cui il Simbolismo stesso si difende da coloro che non sono propensi a cogliere gli insegnamenti che è in grado di fornire.
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