per me continua a sfuggirci qualcosa nella storia dei nostri antenati. Una prima obbiezione infatti all’ipotesi delle masse abbindolate da una elite religiosa è il fatto, storicamente accertato, che in tempi arcaici, come si è altre volte ricordato, i sacerdoti inadempienti erano i primi ad essere sacrificati, così come i re che venivano sconfitti in battaglia.
Oggi noi tendiamo a fare un parallelo del passato confrontandolo con i nostri tempi, in cui le elite al comando hanno solo privilegi e nessun dovere, e sono al di sopra della legge a cui sono sottoposti solo i sudditi.
Ma in passato, in alcune epoche lontane, la situazione era diversa, e spesso le classi sociali che godevano di particolari privilegi ne rispondevano con altrettanti doveri.
I giovani nobili dell’alto medioevo morivano in battaglia per difendere i contadini che li sostenevano, i re arcaici finivano all’altare dopo aver per perso una battaglia, i sacerdoti inadempienti in epoche di carestie finivano sul rogo, e così via.
Questi sono fatti storici, e non si spiegano con un generico “inganno” delle elite ai danni delle masse.
Questo “inganno” è un fatto nel nostro tempo, ma i dati storici sopra ricordati ci inducono a pensare che in epoche arcaiche vi era un elemento in più atto a conferire “ordine” alla società che oggi si è smarrito, e sto parlando della “Legge Morale Universale” a cui anche re e sacerdoti si sottoponevano.
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