innanzitutto, per chiarire ulteriormente il concetto, come abbiamo già visto l’Uroboros non è un semplice serpente, ma è un serpente che si morde la coda.
E’ un simbolo a sé, e nel mordersi la coda rappresenta gli estremi che si toccano. Evoca quindi la congiunzione degli opposti, che per la Scienza Sacra è l’inizio e la fine del percorso della ricerca. L’Uroboros è proprio il simbolo in cui tutti gli opposti coincidono, non è un simbolo qualunque, e ad esso mi riferivo ad esempio quando parlando con Shevek dicevo che il procedimento Analogico va oltre il Principio di non contraddizione, va oltre nel senso che lo supera, nel momento in cui riesce ad esprimere anche un concetto tanto complesso come il superamento della contraddizione stessa.
Se io dico, il serpente è ctonio ma anche ctonio che risale alla luce, e quindi è spesso associato a entrambi i significati, non sto forse dicendo due cose opposte?
Come avrai cominciato a notare i simboli nella loro coerenza moltiplicano i loro significati anche nel modo in cui vengono rappresentati. Lo stesso Uroboros ad esempio è simbolo positivo se rappresentato in senso antiorario, mentre evoca la fine distruttrice se si muove in senso orario.
Un serpente rappresentato mentre striscia è esclusivamente ctonio, se si erge, come i cobra egizi, indica il tentativo di elevarsi dalla condizione materiale. Se alato, come il serpente celeste, indica invece il superamento della condizione materiale, e il vibrarsi del carattere terrestre verso aspetti celesti.
Ma il suo carattere ctonio di fondo rimane sempre, solo rappresentato in diversi momenti ed in diverse accezioni.
Il Simbolismo altro non è che un linguaggio, un linguaggio che si può imparare.
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