ho più volte detto che per me la fede è una cosa personale, c’è l’hai, non ce l’hai, è una tua scelta.
Sinceramente non so cosa si possa aggiungere ulteriormente, davvero.
ogni tanto sarebbe opportuno che tu ti confrontassi anche in campo reale.
Forse per un mio limite non riesco a capire questo passaggio, ripeto, forse per un mio limite. Nel campo reale io non giudico le persone, non mi interesso se credono o meno.
Guardo solo se si comportano in modo retto o meno, a prescindere dalle loro convinzioni.
Se credo è perché sono convinto che oltre il sensibile c’è dell’altro, qualcun altro lo pensa ma comunque questa sua convinzione si manifesta in maniera diversa dalla mia, qualcun altro ancora non lo pensa.
Libere scelte, non vedo cosa ci sia da investigare ulteriormente.
La questione dell'amore come obiettivo supremo, raggiungibile con e senza un dio.
Forse un modo per tentare di rispondere alla tua domanda sarebbe una ulteriore domanda che potrei pormi io: Io rispetto enormemente chi perseguita il bene, a prescindere dalla fede o meno.
Ma nel momento in cui non c’è una fede, cosa rende preferibile il bene dal male?
Sgombrando subito il campo da eventuali equivoci, questa domanda non implica la convinzione che la ricerca del bene dovrebbe essere prerogativa di chi ha fede. Anzi, partendo dal presupposto che così non è, è una domanda dettata dalla curiosità di capire.
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