-
franco8 |
|
Re: Libero Arbitrio Confutato? | #1 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
|
Salute a te shevek! No, il tuo punto di vista non lo condivido , o comunque c'è sempre qualcosa che non i convince... carloooooo, Timor, Kirbmarc... Boh!? Citazione: Ma affermare la non causalità di un evento implicherebbe che esso derivi dal nulla e questo è radicalmente contraddittorio e, di conseguenza, impossibile.
Veramente, Non pensavo in termini di "evento che deriva dal nulla"... ma in termini di un "A" che può causare "B" o "C"... Il caso, insomma... Non so se la formulazione che hai detto tu coincide con l'idea che avevo in mente io, ma in fondo non credo di aver capito in che cosa consista la contraddizione. Si tratta comunque di "rappresentazioni della realtà", di "modelli"... Per esempio, noi siamo soliti considerare "casuale" il risultato del lancio di una moneta... Ciòè consideriamo un "modello", una "buona approssimazione" della realtà, dei risultati in cui c'è casualità... Dove sta la contraddizione? Dice che le due cose (causalità e determinabilità) alla fin fine, forse, sono distinte (Ma fino a che punto?) A tal proposito ho trovato questo: link)Lo riporto, perchè non è molto lungo, Heisenberg, Sul principio di causalità
È noto che il principio di indeterminazione, scoperto dallo stesso Heisenberg, mette in crisi soprattutto il concetto di causa, di cui in questa lettura lo scienziato-filosofo esamina criticamente l’interpretazione “piú forte”.
W. Heisenberg, Ueber den anschaulichen Inhalt der quantentheoretischen Kinematik und Mechanik, [Sul contenuto evidente della cinematica e meccanica quantistica, 1927], ora in Gesammelte Werke, Berlin, 1984, pag. 503, trad. G. Gembillo
Tuttavia nella formulazione piú forte del principio di causalità: “se noi conosciamo il presente esattamente possiamo predire il futuro”, è falsa non la conseguenza, ma la premessa. Noi non possiamo in linea di principio conoscere il presente in ogni elemento di determinazione. Perciò ogni osservazione è una selezione da una quantità di possibilità e una limitazione delle possibilità future. Poiché ora il carattere statistico della teoria quantistica è cosí intimamente associato alla inesattezza di tutte le percezioni, si potrebbe essere condotti alla supposizione che al di là del mondo percepito statisticamente si celi ancora un mondo “reale”, nel quale il principio di causalità è valido. Ma tali speculazioni ci sembrano, per dirlo esplicitamente, infruttuose e insensate. La fisica deve descrivere soltanto la connessione formale delle percezioni. Piuttosto si può caratterizzare molto meglio il vero stato della cosa in questo modo: poiché tutti gli esperimenti sono soggetti alle leggi della meccanica quantistica, e dunque all'equazione, da ciò segue che attraverso la meccanica quantistica viene stabilita definitivamente la nullità (Ungültigkeit) del principio di causalità.
Novecento filosofico e scientifico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano, 1991, vol. IV, pagg. 803-804
-------------------------------------------- Comunque, l'argomento è davvero profondo...(e ringraziamo marcotoldo... perdonandogli la psicanalisi) e mi riesce difficile in questo momento aver presenti tutti gli aspetti... la coscienza, il limiti della mente, "livelli diversi della realtà e riduzionismoe ecc ecc Insomma: mi sento mediamente imbecille... Però tra caCCIari e caZZari... Pue appartenendo senza tema di smentita alla seconda categoria.. m'è venuto il dubbio che la prima non sia in fondo che un sottoinsieme dell'altra.. MA (Mi/vi chiedo)... Che differenza fa alla fin fine, dire che "un evento da nulla(fisicamente indeterminato)" e dire che "le cause dell'evento non sono conoscibili" ? e quindi, relativamente al libero arbitrio, che senso ha dire che è un'illusione.. se non possiamo fare a meno di illuderci? (Sono il solo a non essere convinto?)
|
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse. ..(detto, fatto)
|