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daniele86 ha scritto:
Mi stupisce che nessuno abbia notato che deve esserci il 14% di umidità nell'aria perché la macchina possa funzionare; io non ho la minima idea dell'umidità nel sahara, qualcuno che conosce ogni cosa potrebbe illuminarci?
PS ivan sbrigati ad editare va..
Se debbo editare in saharologia mi ci si mette male , non sono ferrato in merito e le vacanze sull'altra sponda del mare nostrum sono ancora in divenire, quindi chiedo venia in anticipo ... il guaio è che mi si è spezzato il sonno .. chiedo venia -bis.
Se ho capito bene i filamti di Jacopo Fo, la questione pare fosse questa:
1) Avere acqua .
2) Avere acqua buona da bere .
L'acqua delle paludi intorno ad un grande fiume o le acque del fiume stesso , bè se uno la vuole bere lo fa a suo rischio e pericolo .
Si va dalla "banale" salmonella al parassita "alien-like" che non aspetta altro di infilarsi nel fluidi corporei per far baldoria.
La soluzione piu' ovvia, non disponendo di sorgenti sicure è filtrare l'acqua .
Fo dice che in pratica il primo scopo dell piramidi era appunto aspirare l'acqua del sottosuolo facendola risalire per capillarità ed altro in delle vasche interne alle piramidi; passando nelle sabbie e nelle argille del sotto suolo, l'acqua si depurava, e conservata al riparo dagli agenti atmosferici nelle vasche interne, si manteneva abbastanza a lungo .
Nei posti lontani da fiumi recuperare l'acqua era bel problema.
A ben guardare in realtà la nostra storia è in ultima analisi anche la storia della lotta per l'acqua .
I romani risolsero il problema con gli acquedotti, arte che però si perse con la loro caduta .
Il problema è stato affrontato nel corso della storia in mille modi diversi .
Nel nostro meridione, osservando le campagne (o meglio, quel che ne rimane), si nota che le fattorie erano ubicate vicino a sorgenti che mani esperte sapevano sfruttare al meglio attarverso pozzi, cunicoli, vasche di raccolta etc .
Un esempio bellisimo è la citta di Gravina che sorge appunto in prossimità di una gravina dove sono ancora presenti i rigagnoli e le opere per la raccolta e la conservazione dell'acqua nell'arido panorama del tavoliere.
Jacopo Fo, nel suo filmato, parla di cunicoli sotterranei nel deserto e di altre strutture a forma di piramide tronco-conica che riuscivano ad intercettare l'acqua sia per condensazione dell'umidità atmosferica, sia per intercettazione della pur minima umidità del sottosuolo .
E il bello è pare che funzionasse.
Altri risolsero il problema dell'acqua ignorando il problema : vietato lavarsi perchè a loro dire esporre il corpo nudo è cosa peccaminosa (la scabbia e le pulci per mancanza d'igiene invece non erano peccato ma castigo mandato da... ); spazzatura e reflui varie in città non erano un problema: si buttavano in strada sic et simpliceter (la cosa oggi fa inorridire, ma era così fino a pochi decenni fa ) . L'acqua correte in casa poi è una conquista recente.
Altrove lo scenario era ben diverso.
Osservando la dominazione araba in Spagna e altrove, si nota come per essi era "normale" avere acqua corrente, pisicine e giochi d'acqua nelle loro residenze .
Mi pare poi che dalle parti dello Yemen, non ricordo bene, sono tutt'ora attivi cunicoli sotterranei nel deserto, con tanti di tombini s'ispezione, che veicolano l'acqua dalle viscere delle montagne alle città lungo la costa fin dalla notte dei tempi .
Quanto ad eliminare i deserti trasformandoli in orti irrigati, bè, se ci si fa un giro con Google Earth si scopre che ampie zone del deserto d'Arabia sono già orti irrigati.
L'acqua, come il petrolio, la pigliano dal sottosuolo .
E' l'uovo di colombo, verrebbe da dire: in pratica il sottosuolo è una riserva immensa di acqua , ragion per cui .. ovvio.
Ma non tutti siamo fortunati come quelli della penisola arabica: petrolio ed acqua buona nel sottosuolo .
Il nostro tavoliere è stato sempre afflitto dal problema dell'acqua, risolto si con mille trucchi, ma mai in grado di sostenere un'agricoltura intensiva.
Se non che alcuni decenni ci si accorse che la tecnologia per pompare acqua dal sotto suolo c'era ed era buon mercato.
Ogni contadino si fece il suo bravo pozzo artesiano e via, l'agricoltura nelle fertili terre del tavoliere ha dato il meglio di se.
Ma il problema è che il tavoliere è stretto tra due mari: se si svuota il sottosuolo dell'acqua dolce accumulatasi lì nel corso di milioni di anni, bè il mare ne approfitta e s'infiltra subdolo nel sottosuolo con il risultato di una progressiva grave salinizzazione della falda.
La soluzione è la corretta gestione della risorsa idrica con la politica che dovrebbe dettare regole ben precise e dare il buon esempio.
Ma , tranquilli, le cronache ci raccontano che non sempre va così e i pozzi sono ogni giorno un pò piu' salati .
In altre regioni del pianeta, poi, si è ben pensato di attinger a piene mani dall'acqua del sotto suolo complice una situazione orografica che riparava da problemi di salinizzazione.
Tutto posto dunque: un pò di aiuti internazionali per scavare pozzi (la famosa politica "dell'impariamoli a pescare a casa loro " quale panacea del problema dello sviluppo con le sue contraddizioni, come se il mare fosse infinito) .
Ma le famose leggi di Murphy ancora una volta hanno fatto centro.
La composizione in sali minerali , il ph, il potenziale redox, l'aggressività etc dell'acqua del sottosuolo sono ben diversi dall'acqua di superficie.
Sembrerebbe cosa ovvia quindi fare degli accertamenti preliminari, ma mica si dà retta ai complottisti della domenica.
E fu così che si iniziò a pompare acqua dal sotto suolo senza curasi di elementi come l'arsenico, sempre presente nelle acque di unità geologiche profonde, insieme ad altri elementi come il trizio.
Risulato: milioni e milioni di persone esposte all'arsenico e ad altre sostanze loro malgrado.
Si dirà si ma piccole dosi, che vuoi che sia.
Si piccole dosi, qualche microgramo per litro .
Ma bevute per una vita.
Ed ecco che metà vita iniziano nella popolazione epidemie di patologie gravi ed incurabili come il diabete di cui ufficialmente non si conosce l'eziologia, la casua.
Ma tutto il mondo è paese, il mondo è tondo, è vario.
Vediamo che succede altrove.
Altrove ci sono fertili pianure, solcate da fiumi, con montagne innevate vicino.
Quindi acqua buona, non salata, non contaminata dai sali delle viscere della terra.
Quindi agricoltura prospera, che produce, sfama, crea ricchezza.
Il problema è che pure insetti e piante vogliono la loro parte: ed ecco partire una lotta per l'appezzamento di terra tra erbacce, insetti e uomini.
La lotta prima era un corpo a corpo a mani nude.
Poi arrivò la chimica che risolse la partita in quattro e quattr'otto a favore degli uomini.
Tutt'a posto allora ?
Magari.
L'entropia ovviamente presenta il conto: residui di diserbanti e pesticidi un pò ovunque: dal fondo dei laghi, ai, fondali marini, alle acque di pozzo, all'aerosol atmosferico, ai cibi .
Risulato: contadini non piu' "bianchi, rossi e saporiti" ma afflitti da strane patologie.
Ma non finisce qui.
Acque buone, agricoltura che produce, ecco che le città crescono .
Ma città grandi implicano enormi quantità di reflui urbani a cui si sommano i reflui industriali.
Basta leggere le cronache di città come Chicago o Londra o Volgogrado per capire l'impatto dei reflui urbani sull'ambiente.
Ma questa è un'altra storia , ossia un altro post .
Tornando all'acqua ricavata per condensazione dell'umidità dell'aria il punto è semplice: madre natura non ci ha fatto per bere acqua distillata, ma la nostra evoluzione di frugivori ci "tarato" a bere acque con un discreto contenuto salino a ph all'incirca neutro.
Certo, bere una avola acqua distillata non comporta nulla, ma bere sempre acqua priva di sali, ( calcio, potassio, magnesio, sodio, cloruri, solfati, bicarbonati) , a ph magari acido (quello della distillata è 5) , nel lungo periodo delle conseguenze ci sono.
E poi mica è della che l'acqua condensata dall'aria sia pulita : dipende dalle circostanze: l'acqua piovana è spesso carica di rame (da dove verrà mai, mi son sempre chiesto, intanto c'è) , di fluorantene (viene dai fumi), di pulviscolo che non si stacca dalla carrozzeria dell'auto se non con l'uso di un forte detersivo (quando va bene è solo sabbia del deserto, ma magari in quel deserto ci hanno sparato un pò di bombe al fosforo bianco, un pò di proeittilli all'uranio impoverito, e magari ci hanno abbandonato un pò di rifiuti tossici - Google Earth , tra l'altro, rivela anche la presenza di uno spezzone di un'astronave aliena, il mistero non è mai stato chiarito) .
Morale: 1) Il problema di recuperare acqua pulita è stato risolto in mille e passa ingegnosi modi ; ma misteriosamente l'ingegno passa , scompare, quando si tratta di restituire l'acqua a madre natura nello stesso modo in cui essa c'è ha data: pulita. 2) Non c'è solo il problema di recuperare acqua abbastanza pulita, c'è anche il problema, ben piu' complesso, della gestione dei problemi che sorgono con l'uso di quell'acqua .