La natura del vuoto quantistico su una scala grande e' neutra, mentre su scala quantistica risulta avere delle proprieta' che rendono possibile la continua formazione e successiva disintegrazione di particelle elementari. I fisici teorici considerano il vuoto "pieno" di energia potenziale, che puo' casualmente dare vita a particelle di breve durata.
Ma questo non è un po' dire quello che diceva ad esempio Tesla, e quindi a sostenere l'esistenza dell'etere (od in qualunque altro modo lo si voglia comunque chiamare, in contrapposizione al vuoto assoluto)?
Citazione:
Singolarmente la particella "nasce" percio' entra nel mondo della realta', ma nello stesso momento un' altra particella "muore" ed esce dal mondo della realta'.
E quindi in questa sua breve vita questa particella potrebbe interagire con, che so, un'onda elettromagnetica o altro? Se la cosa fosse regolare (nel senso di equamente distribuita nello spazio) mi verrebbe da pensare che tale interazione possano ad esempio limitare la velocità di un fotone, dando così credito a teorie come quella di Todeschini.
Ha senso tutto ciò?
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"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti" -- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1. Il portico dipinto
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