Meeting the Myth
Sabato sono andato a vedere Gil Scott-Heron qui a Roma per il festival di musica Dissonanze.
In realtà sono stato uno dei fortunati ad assistere il giorno precedente ad una sua performance unplugged...
Stavo andando al lavoro e sulla strada decisi di fermarmi li vicino per un aperitivo alla vernice di questo festival al Chiostro del Bramante a Santa Maria della Pace…
Appena arrivato giravano voci di un probabile fuori programma, una opening speech di Gil Scott-Heron. Già semplicemente incontrarlo era galvanizzante, immaginate quanto è stato emozionante scoprire che la lettura di poesie si è trasformata in un concerto fender Rhodes e voce per una platea di un centinaio scarso di presenti.
Incontrare una leggenda: per me da sempre uno standard di eccellenza per quanto concerne il suo impegno politico e il suo talento artistico. Per 40 anni dal primo suo album Small Talk at 125th and Lenox del 1970, Gil Scott-Heron è stata una delle pietre miliari della contro informazione e della cultura popolare americana. Militante, poeta e musicista, le sue battaglie da sempre sono contra la guerra, il razzismo, a fianco degli oppressi, i neri come messicani e cinesi (i new niggers). Il suo impegno nel denunciare il potere e il miraggio della democrazia sono stati sempre presenti nella sue canzoni.
La recente notizia che Gil Scott-Heron ha annullato la data che avrebbe dovuto concludere il suo tour a Tel Aviv, è una ventata di aria fresca per i miei polmoni inquinati e una conferma che gli anni, la prigione e le droga non hanno offuscato la statura morale di questo gigante.
Gil ha annunciato dal palco della London Royal Festival Hall la sua decisione di cancellare il concerto e che suonerà lì quando tutti saranno i benvenuti in Israele, non potendo ignorare che i Palestinesi quotidianamente affrontano la terribile violenza dell'occupazione Israeliana, facilmente comparabile all'apartheid che c'era in Sud Africa.
Well done Mr Scott-Heron
Gil Scott_Heron su Wikipedia