Citazione:
roberto55 ha scritto:
Wells non mi ha di certo chiesto il permesso di ripubblicare qui un mio intervento svoltosi altrove.
Caso mai dovrei essere io a chieder conto di certi comportamenti e non altri nei miei confronti...
......cose che NON ho scritto qui e che NON ho autorizzato nessuno a ripubblicare.
Questo dimostra l’assoluto marasma in cui è caduto l’apostata, dopo la folgorazione, il rimorso, i complessi di colpa e la successiva espiazione.
Il riportare brani da altri forum, con i dovuti link, è pratica corrente.
Esercitata da tutti, da una parte e dall’altra.
A meno che qualcuno non pensi di aver scritto
La Gerusalemme Liberata.
Per sua informazione, comunque, l’art. 65 della legge 633/41, dispone che gli
articoli di carattere economico, politico, religioso pubblicati nelle riviste o nei giornali possono essere liberamente riprodotti in altre riviste o giornali, se la riproduzione non sia stata espressamente riservata, purchè si indichino la rivista o il giornale da cui sono tratti, la data ed il numero di detta rivista o giornale, il nome dell’autore, se l’articolo è firmato. Il successivo art. 70 precisa che
Il riassunto, la citazione, la riproduzione di brani o parti di opera, per scopi di critica, di discussione ed anche di insegnamento, sono liberi nei limiti giustificati da tale finalità.Per analogia questa disposizione si applica anche alle testate editoriali telematiche o siti Internet.
Quanto al resto, il transfuga fa finta di ignorare che il
pentitismo qui usato come metafora non viene da “pentirsi”, nel senso di
mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, e non ha niente a che vedere con il pentimento
morale.
“Pentitismo” significa far parte di una certa compagnia (che sia partito, movimento, associazione); poi uscirne e denunciare i vecchi compagni.
E denunciarli a volte sulla base dei fatti, a volte sulla base del niente, a volte sulla base di invenzioni.
Di sicuramente inventato, carte alla mano, c’è una cosa: che questo signore fosse
protagonista del
thread di cui parla.
Dire
i due protagonisti fummo noi, per un thread popolato da decine di protagonisti di prim’ordine, significa avere la mente offuscata, per cui le parole conseguenti valgono per quello che valgono, cioè zero.
Rimane l’azione delatoria, che ha già dipinto il personaggio a sufficienza, a parte l’evidente violazione della riservatezza della corrispondenza (concetto che include le e-mail e le comunicazioni private di ogni genere, inclusi i pm) che non è neppure il caso di commentare.
Riportare quell’azione, come io ho fatto, essendo già pubblica, era un puro e semplice obbligo, proprio perché non è possibile tollerare che Mazzucco stia a prendere quintali di merda in faccia tutti i giorni.
Se non altro, almeno, si è potuto difendere, facendo fare al
folgorato sulla via di Lugano la figura che tocca a chi lancia accuse gravissime senza uno straccio di dato che le possa sostenere.